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Le 32528 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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Ci sono tante cose da dire
quando si resta soli
e sembra che l’aria
sia più fredda delle parole
Ci sono tanti sogni
da fermare mentre la pioggia
cade verso sera
col silenzio delle nuvole
Ma è meglio non dire nulla
e scegliere il vuoto
che
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Alla fine del giorno,
tra fiori e polvere
striscia il pianto dei bambini.
Come foglie vive,
tranciate da rami rigogliosi,
cadono,
trasportati dalla furia
di venti di guerre.
Cerco...
con barche di carta e fiori dipinti,
di donare sorrisi a loro e
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Uggioso tempo e
pioggia a batter impetuosa
su vetri stanchi in aurea foschia ad
investir la verde fauna oltre casuali vetri.
Vagan sorrisi inermi d’ospedale
pianti e parole in fragili dolori e lamenti
a chi con sofferenza sosta
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Risuona
in me
come fosse
una voce familiare
di cui però
più
non comprenda il dire.
Ne avverto
solo
l’urgenza
l’inquieta
lacerante presenza.
Ha
il profumo
di quella passeggiata in montagna
dopo la pioggia.
Ondeggia
lieve
come
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Con malasorte e segni di sfortune
come fossi un richiamo d’immondizie
m’avvolgo in una coltre di lacune
da esperto d’oltremodo d’imperizie...
mi nutro da incapace e incompetente
e indugio dalla parte degli inetti,
m’immetto al mio cammino
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Vestita d’un ruvido saio
poso stanca sul muro
non mi curo della roccia
che si sgretola al passo,
è vetro il suolo
sanguina il piede.
M’illude talvolta
lo squarcio di luce
in un cielo d’ovatta,
poi il buio riappare
e tutto rimane
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Siamo attimi in furor di vita,
vissuti e dimenticati,
attimi volati sull’arenile a ritornare.
Siam attimi di vana gloria
spenti dall’ardor di gioventù,
sogni, sognati e abbandonati su prati fioriti,
attimi di cuor mai dimenticati.
Abbiamo attimi, su
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 | Soy la voz de mi conciencia
compartiendo mi existencia,
presencia de mis apariencias
en noches de duras protestas.
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Soy furor en el desafuero
y entereza del pordiosero,
levantando las banderas
cual hacha contra la infamia.
.
Soy diáspora que
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Notte d’avvolgenti misteri ti profani
e nel vagar silenziosa torni a
proiettar il film della vita,
ove inerme protagonista
lasci scorrer la pellicola
tempo vissuto a rinfranger solerte gloria.
Film a colori o bianco e nero
fra giorni amorfi in
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Di sera è il colore del cielo
mentre nel cuore imbruna l’orizzonte.
I tramonti si fanno fitti nello sciame dei pensieri
e tu non ci sei.
Cerco fra i ricordi qualcosa
che riusciva a consolare le mie sere
ma non ritrovo più i talismani di
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Dove sei ora
che la notte è andata via
ed avrei lacrime cadute
da mischiare con la pioggia
Dove sono le tue parole
che scavavano la pelle
lasciando le ossa nude
e le luci al loro cielo
Quando il vento soffiava
ed io ero nella polvere
tu
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 | Non ho feste da ricordare
ho solo una vita con il suo peso
ma c’è il vento, che soffia in
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Sguardo che si confonde
dove i perimetri collinari
spiccano al cielo.
Dolci tappeti verdi sventolati nel vento
come veli di speranza sull’altare
stesi al sole di una terra bruna.
Faggi e cipressi incitati da spighe e fiori
stanno lì, testimoni
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Ricomincio da qui,
da questo giorno di sole inatteso
sorto sull’ultima neve d’inverno.
Neve emarginata ai bordi della strada,
calpestata, sporcata, non più immacolata,
consunta di senso vissuto
nel bene e nel male.
Qui, tra alberi fissi di
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Cade la brezza del mattino,
effluvio di un sentiero da scoprire,
immensità di cielo e
lievi palpiti di vento a sfiorar la terra...
Mammole bagnate e lietezza
ad accarezzar le foglie,
son vortici di pensieri ove
il sole nasce e
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Lacrime di vento
in fuga...
Per non attardarsi
negli occhi smarriti
in cerca di conferme
bruciano di collera
e incredulità
mentre l’aria menzognera
brulica d’attorno
voglia di riscatto
e di ritrovar la via...
per ancor sorprendermi
del
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 | Violenti
quei sorrisi
di scherno e di maniera
scivolano
come gocce d’essenza
e incrociano
circostanze di vita
fra un impeto
e l’oscillar del dubbio.
Sfida
al cruento patire
cade
come serpe tra l’erba
vile la sensazione
d’una fine dei
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Ove d’amor e
fervor scrivi passioni,
a cuore tenero ed effusioni in
fantasticherie adorni il cielo.
Lessi in gentile anima e
candido pudore in
brividi e letture d’amore...
Sogni ad ampliar mosaici da
comporre fin divenir protagonista.
Oh lessi
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Luccica il mare
di sfere di luce,
languido mantello
disteso e perso
all’orizzonte.
Lo guardo e i pensieri
si confondono
con la brezza che leggera
smuove il suo dolce andare.
Me infelice
che affido il cuore addolorato
a voli
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Quando cade la sera
sento il dolore
che invade le braccia
e attraversa il petto
Quando scende il sole
tremo le nuvole
dentro al cielo distratto
e soffro le tracce
Di qualche parola
ignota alle lune
che di notte sussurrano
il destino alle
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Di giudizio sembro assente
nella mia folle ragione...
paradosso della mente
d’una sciocca confusione
con la logica discorde...
riflessioni d’insensato,
riflessioni in sè balorde
d’un pensiero deturpato...
nè una norma, né un
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Dio ti sognò e fece
del tuo sangue una cattedrale
sede del co- creare
sei l’attesa e la ferita
-da te così distante
fatto di abissi capovolti
e
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Non preoccuparti per me
farò le cose di sempre
e se la terra mi vorrà
lascerò ogni cosa con amore
È facile essere soli
quando i giorni sono uguali
e scorrono lentamente
con poche parole alle stelle
Non pensare a me
io ho la polvere da
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 | Quando sfondo quegli alti muri
allontano la dolorosa scoperta
dei teatri amari e abbandonati.
Il trapianto di un vero sorriso
nel silenzio d’identità rimasta
è proiettile sul pregiudizio.
Esausto impulso mi seduce,
ma è minacciata rappresaglia
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Son gocce di velluto i sogni,
tavola imbandita dal buon cibo,
effimera foschia che avanza...
La notte prepara la sua danza
ad ondeggiar silente.
Sogni rincorsi, perduti e ritrovati,
sostanza in benevola presenza...
Sogni ad amar altri
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Aspetto con impazienza l’attimo in cui
quel venticello sfoglierà pagine di vita
amico di un tempo saprà mai riportare in auge
la fragranza di quel passato
che sfacciato sempre qui nel cuore abita
padrone assoluto cerca con il suo savoir-
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Vendo sogni mi disse,
annusando l’aria rarefatta.
Teneva stretto tra le braccia
soffi di vento e luce,
mentre mostrava
la sua tavolozza colorata.
Esibiva sorrisi rosso fuoco,
mentre il pianto
si lasciava cullare
in un angolo buio e spinoso.
E
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E
se poi mi perdessi
dietro il volo di un solitario gabbiano
verso capovolti cieli...
quale volto mi offrirebbe il sole.
Forse
felice di quel lento cullare
soffocherei anche il desiderio di tornare.
Dall’alto il nemico
sembra così
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Cespugli di rose e tanta ammirazione in
ermetiche apparizioni e pensier effervescenti.
Vivemmo congiunto presente specchio
di presenza affascinante e vivemmo.
D’ammaglianti occhi ci guardammo,
a sguardi innamorati e ironici sentimenti e
dell’
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Ti racconto storie
che non vorresti ascoltare,
scritte su brandelli di carta,
nascoste nelle tasche
di vecchi cappotti.
Storie dimenticate
di dolore e vergogna,
di lacrime nascoste
nel buio della notte,
quando senza luce,
assaporavano la
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Di queste nuvole vorrei
una strada che scenda tra la gente
specchio di un altro cielo
sogni come desideri sconosciuti
svestirli da segreti
una bandiera da sventolare quando sono triste
e quando mi allontano da me stesso
e del silenzio sono
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Midesa |
08/05/2019 08:30 | 1164 |
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32528 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3481 al n° 3510.
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