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Le 32528 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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Di queste nuvole vorrei
una strada che scenda tra la gente
specchio di un altro cielo
sogni come desideri sconosciuti
svestirli da segreti
una bandiera da sventolare quando sono triste
e quando mi allontano da me stesso
e del silenzio sono
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Midesa |
08/05/2019 08:30 | 1164 |
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Ho fatto un viaggio lungo e faticoso
cosparso di problemi e sacrifici ...,
adesso sto in pensione, mi riposo,
ma sono solo, non ho più gli amici,
perché son morti tutti ad uno ad uno ...,
si son fermati ... all’ultima “salita”!
... Ricordi
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Nel nascere distratto e sonnolento
di acerbe mattine mi ravviso.
Facoltà di decidere non ho d’un sospirato oziare
né di capovolgere le sorti dei miei giorni.
Obblighi a dismisura e ardui compiti.
Eseguo ordini ad iniziar dalla vita
che facile a me
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E per un attimo ti ho sognato,
quanti pensieri bambino mio
quanto t’ho voluto.
Dal tuo viso al tuo sorriso,
al suono del pianto alle tue risa;
ero felice.
E per un attimo ti ho sognato,
biondo o moro non è importante
sei tu.
Afferro le
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Se il cuore s’apre alla vita,
il giorno non sarà mai notte,
la notte non sarà mai scura
perché l’anima, sicura e serena,
pregna sarà di
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Sognavo tutto quello
che era possibile sognare,
forse la via per le stelle
o la grandine colorata
una cassaforte di nuvole
dove conservare
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Vecchio e inaspettato tempo,
sorridi e non ridi,
dei tempi ove vivesti dei radi sorrisi...
Guardandoci amorfi e sorridenti
sorridiamo amichevolmente
or amici e nemici di storie a mutar percorsi.
Candido pudore ad affiorar ogni ora e
bei ricordi ai
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Sai dove dormono le accese stelle...?
Dentro la tasca insieme ai desideri
dame di compagnia d’un tempo.
Erano dorate le stelle
sui disegni miei di bimba
e sulla scia delle Comete
viaggiavano.
Quando le mie brame
cadevano senza farsi
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Ci sono giorni quando i ricordi
prepotenti, s' impossessano di te
fino a svuotarti il petto,
fino a toglierti il respiro.
Quando lacrime di sale e aceto
macchiano rughe profonde
nello squarcio dell’anima.
Ci sono giorni in cui
il niente
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con false promesse il silenzio
ammicca nel buio
dipingendo le forme
di una notte imminente
protesa nell’ombra
la voce nascosta
nelle pieghe del tempo
risulta ingombrante
sgradevole ruvida
come la carezza del vento
sulla rena bagnata
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Rincorriamo
il filo dei pensieri
come fosse
un gioco di destrezza
un domino
che
in precario equilibro
verso
i cieli della Mente
cerchiamo
d’innalzare.
Ma
quando
con un’ultima tessera tra le mani
l’improbabile
piramide di
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Immobile
come aria sospesa
dietro sbarre di paure
ingigantite da un immobilismo che rende poco più che morti
Oggi
alle soglie d’un domani troppo incerto
guardo indietro
troppe macerie
troppe lacerazioni ancora sanguinanti
troppe bare
anche
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Rimpianti di cose mai avute
inchiodano il tempo.
Promesse recise, eppure erano
germogli ai rami annodati.
Ma gli occhi parlavano di verità,
all’anima ben note, mentre fuori
c’era un giardino di spine e poche rose.
Non c’è sorriso di bimbo
che
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Tra volute di fumo e nebbia densa
mi incammino.
Lacrime come pioggia
offuscano cristalline visioni.
Annaspo e graffio
risalendo scivolosi scogli,
mentre l’acqua corrode
abiti e speranze.
Il sole di tanto in tanto
buca il nero mantello,
mentre il
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 | Nel rapire sapori lontani, nel ritrovare istanti d’un
tempo, mi lascio trasportare in un soffuso lamento,
mi chino dinnanzi al destino, lo accetto, afferro
con le mani il vento
Ne assorbo l’intento di riportar il corso
della vita, come fiume, nel
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| Lascio cadere parole,
come semi su terra arida.
Non c’è acqua né sole
a donare vita alle polverose zolle.
Lascio correre parole,
dette tra pensieri sconnessi
e maligni,
mentre il dubbio
di aver troppo donato
mi assale e sparge sale
su ferite
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Soffro la solitudine
solo quando sono tra la gente
e non riesco a guardare
le cose che amo con distacco
Non riesco a parlare
senza provare clamore
per qualche piccola pena
passata alle nuvole del ricordo
Soffro gli sguardi non dati
le spalle
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 | Passano accanto a me
le ore tristi e vuote
come immagini remote
che non trovano un perché
Si scontrano con pensieri
orfani e malinconici
in mezzo a canti angelici
sulle onde del mio ieri
Mi ricordano una bambina
bella, bionda e
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Un caos nel caos
la regola degli opposti
qui si scompone
al contatto che si pone
dove l’idea diventa azione
poesia che si fa gioco
del dramma e della gravità
della forza superiore e presunta tale
caos nel caos, regola che sgretola
passi
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E poi si chiude il cerchio,
quando pure il tramonto si dissolve
e non rimane che la luce dei tuoi occhi
_soave_ ad interrogarmi.
Anche il silenzio è un fiume di parole
agitate dal vento che placo nel sonno
giunto a tradimento quando è più
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 | Oggi le forze m’abbandonano
mentre fuori intravedo il sole,
e vorrei stare lì all’aperto,
correre fino a sentire il cuore
affannarsi, ritmare forsennato,
e ingoiare l’aria a morsi.
Invece sto qui, ad occhi chiusi,
con la mente rilassata
e scorro
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| Tra sottili lembi sfilacciati
il mio spirito cammina,
sostando appena a sbirciare
dagli usci semichiusi.
Non vi sono indicazioni
né colori vividi
inondano le finestre.
Il buio appena accennato
accompagna i passi
e mentre a piedi nudi
scanso
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 | Riesco a scriverti,
solo in momenti
di lucida pazzia
non ti meravigliare
se il cielo brilla
ogni elemento ha in se un centro
che a se stesso è ignoto
nessuno sa se trema la foglia
prima di cadere
o il brivido nel cielo
quando cade la prima
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Oh sapessi bimba che silenziosa
nel tuo mondo sei e
timidamente ancor adagiata stai.
Sapessi amor il cuor di te ho gonfio fin
divenir un’immenso globo a contener il mondo...
Amor di bimba sapessi come t’attendo...
Oh piccola gemma che ancor devi
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Sotto la pioggia scivolano via le ultime lacrime,
mentre la primavera tarda ad arrivare,
a rifiorire col sol gentile.
Bruciano i passi sostenuti dalla mia forza,
ancor non cedono col sopravanzare di ostili nuvole
che increspano l’aria.
Stendo le mie
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Sono il vento ritornante,
il richiamo involontario
del mio respiro -
il soffio che scompagina
frames autorinfrangenti
del quotidiano rimuginar- si!
Il disvelamento dello spettro
della ripetizione che mutila
mani pronte a brandire
contare
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Opalescenti nuvole celano ali in volo
o rubano l’azzurro. Ed il vento tace.
Anche la strada deserta è come ammutolita
e nelle case impera l’ozio delle prime luci.
Istanti che sfuggono al tempo, di trastulli e sollazzi.
Maggio ha un pallido viso,
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In solitudine
ha atteso
il chiaror della luna,
con magnanimità
ha rischiarato il cammino
dell’uomo
che, stanco ormai,
nel buio pesto di una notte senza ritorno,
ha cercato un posto per comprendere il proprio io.
In soccorso,
gentile luna,
si è
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E sono lì a sistemare
immaginarie pieghe
sulla mia veste d’organza ricamata,
lì ad osservare dalle finestre aperte
i giorni senza sole e senza vento.
Lacrime danzano come stelle,
nei miei occhi,
mentre odori di profumi amati
e colori lucidi
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E’ proprio inscindibile
questo connubio tra mente e corpo?
Quindi è malata anche la mente
che non sa governare il mio corpo tremante?
Il mio corpo che ha fame di pace
e con essa è costretto a convivere?
Non è rimasto nemmeno un brandello di
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 | Un sentire d’infanzia
suggellata da cespugli
e rose gialle senza spine.
L’odore
come arabesco nella mente
come giorni ancora da
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32528 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3511 al n° 3540.
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