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Le 32529 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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Scudo di specchi
frantumati cantano,
nel vocabolario dei perduti.
Raccolgono tracce,
scrivono nel vento,
di un tempo frenetico,
rubato...
Noci di pietre,
sollevano memorie
son grida di bimbi.
Pulita sarà l’acqua,
insabbiandone polvere di
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La bellezza dissolve il suo essere
nel tempo e nello spazio,
vedo la discesa dalle rocce
lo scivolo dell’acqua e le impurità.
Impronte impazzite e sogni ormai finiti,
vedo lentamente quel che rimane
senza un domani e un tintinnio di foglie
ad
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Chiediamo
un segno
che la nostra mente dubbiosa
possa convincere
un’argomentazione
irrefutabile
una prova
che
segretamente speriamo
mai
possa inficiare
le nostre sicurezze
pur se
oscure e penose.
Perché
nonostante
a noi stessi e agli
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In ogni lacrima c’è il sale
in ogni vuoto c’è lo spazio
destinato alla presenza
di qualcuno che ti stima
non saprai mai
quanto in realtà tu
abbia contato per me
ma erano solo parole
di quell’anima, nel momento
più fragile della propria
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Insegnami a pungere
i dispetti del vento,
senza aver troppo bisogno
di cure.
Come si arreda la desolazione,
pregando il silenzio
di sabbie mai calpestate.
Come
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Poi tornò la primavera
a raccogliere i miei petali
sparsi un po’ ovunque nei miei tornanti,
a ricordarmi che le radici son vive
hanno casa radicata nella terra,
anche quando non vedi il fiore.
A ricordarmi che sei a casa
anche quando non si
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Fluisce, deborda,
sbatte contro i margini invisibili dello spazio conosciuto
risonante e muto,
ritorna in fuga
denso e cauto, fermo continuum
si condensa grave e lento
come una greve ruga
nel monade del vento
dell’altrove disatteso del
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Qualcuno ha frantumato
la vetrata dei miei sogni,
ha fatto cadere vetri colorati
ferendomi l ‘anima.
Sara`duro riprendersi,
ma la sofferenza aiuterà
pian piano a trovare stimoli
nuovi, cercherò una parete
di gomma, dove delusioni
e dolori
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Ho sentito la mia voce
era la voce di un fanciullo
un fanciullo che rideva
la mia voce straniera
io che ho pianto, e da solo
voce che non mi conosci
attaccata alle pareti,
ho sentito il mio silenzio
come il miele e scivolava
sulle grigie torri
leggi

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Diranno che sei vecchio
quando non avrai voglia di uscire
e passerai le sere a sfogliare
libri conservati nella polvere
Diranno che sei finito
mentre coglierai un fiore
sbocciato nel tramonto d’inverno
sulle rive di un fiume a sera
Ma tu sai
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Ai miei sogni
d’infanzia
ostinatamente m’aggrappo
perché
più realtà
nelle fantasie d’allora
scorgo
di quanta mai
ne potrei trovare
in compagnia di coloro
che
tristi
e irreggimentati
più non sanno
chi sono
da dove vengono
e dove
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Mi siedo ad ascoltare
la voce di questa vita,
come rondine torna al nido
dopo aver sorvolato cieli azzurri,
mari tempestosi,
fitte foreste.
Mi siedo ad ascoltare,
le strane assonanze
delle voci dei venti
tra gli alberi,
come accordi di organo a
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Mi mancate
alberi miei,
mi manca la terra
e le nuvole sopra voi.
Quando cambiavate,
di stagione in stagione
io ero lì,
e vi sentivo.
Non ci badavo troppo allóra,
invece oggi vi bramo.
Tutto questo tumulto nella mente
per te,
che mi
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Questa sera
avrebbe potuto essere diversa
se solo
avessi avuto il tempo di piangere
Qualche goccia di cuore
sulle parole mai dette
e sulle nuvole rosse del tramonto
appena accarezzate dal vento
Questa vita
avrebbe potuto essere migliore
se
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Di tanto in tanto
mi accorgo
del fiore di marzo.
Un pensiero
quale inno alla vita
come una città in attesa
di essere
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e listinò l’urlo nero che trivellò la fonte
succhiando alla morte vegetale:
brrum brrum, in urbi et orbi
gli ovini fondarono il segnale
generale risonanza, bruum bruum
spernacchiando, poeti lussuriosi
poi molti fino alla pera
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Inspiro la desolazione
di croci di muschio
sulle colline d’erbosi silenzi.
Presagi d’ombre tra le mani
miraggi di una vita lontana
da questi piedi stanchi.
Sono spilli
appuntati tra le scapole
le memorie del tempo...
Ho troppe pietre
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Così reagisce l’animo umano
a un fenomeno improvviso
imponderabile
luttuoso
Il sangue si raggela
gli occhi si sbarrano
i colori svaniscono
la mente si annebbia
Solo con un grande urlo
il dolore prorompe
ci annienta
e poi lentamente
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Quando bui momenti durano giorni
che non v’è sole a far risplendere i pensieri
e non v’è più dritta via per i desideri
Quando l’anima è un deserto e fuori
precluso è l’orizzonte e non v’è giardino
oltre i cancelli né infinità del mare oltre gli
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Sorpresa e attonita
la menzogna restò
scendendo alla stazione
più comoda,
mentre pioggia e vento
inzuppavano il suo manto
e il
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 | Se io fossi un poeta scriverei
belle rime e metafore,
in metrica stretta
e ritmica perfetta.
Vi farei sognare
sirene del mare
venti profumati
tramonti dorati.
Vi farei vedere
cieli incredibili
stelle invisibili
amori impossibili.
Sarei il
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| Vite sommerse all’ombra di formicai giganti
lasciano i pensieri al cielo grigio dell’inverno.
Fra i giorni corrono ubriache le ore laboriose
e anche il tempo dimentica il loro nome.
Pesano i pensieri bruni sulle spalle esili
di chi ogni giorno gioca
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Come un cristallo,
non ha luce,
non ha sole nel cuore,
non ha luna negli angoli,
è una cometa dimenticata
nella galassia buia di una Gigante
e risucchiata dalla sua Nova.
E – ti penso – a volte
tra la pelle bianca del cielo
e il ruvido
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Non mi accorgo
del tempo che passa
i giorni sono tutti uguali
e la luce è una tortura
Non mi sento
di arrivare a sera
ma stringo i denti
per respirare il cielo scuro
Quando le nuvole
occupano l’orizzonte
e la pioggia è una speranza
per
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Nella confusione il mio stare, non esserci.
Allo stesso tempo io non ci sto,
perché le cose mi fanno male
e non resisto al dolore
che provo ogni giorno per me.
Vorrei un prato
pieno di fiori colorati,
il vento che li muove tutti assieme.
Mi
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Ad un passo da me
il dolore stretto tra le mani.
Pioggia di sguardi senza lacrime!
Un
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Puntiforme all’inizio
dilaga effondendo amari sentori
il respiro senti mancar
sotto i piedi lo vorresti schiacciar
Maledetto seme che si è insinuato
vorresti non averlo mai incontrato
la paura lo ha ingigantito
come una piovra ti ha
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Tuonano i Tropici
distanti qualche sogno più in là,
come tuona questa casa
di regolari malumori.
Chissà che suono ha un tuono
sotto un albero di papaya.
Soffiano i deserti del Medio Oriente,
distanti qualche guerra più in là,
come soffia questo
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Il est l’heure de s’éveiller,
l’heure de se dénuder,
l’heure de tendre l’oreille,
pour guetter le vent qui soupire;
il est l’heure de
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Oh fanciullin Principe o Regina
dell’Eden poeta e dei boccioli
in fiore viva primavera
parole su parole e scriver poema.
Salir e discender fra prati e valli di margherite
castelli di sabbia, fata turchina e mela stregata,
universo ove curiosità e
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Incredulo mi osserva
il tempo rantolando
dentro i miei pensieri
con gocce di nostalgia
e fragile sconforto.
L’ombra del tuo sorriso
gironzola tra bande
di nuvole
e la tua dolce carezza
ricama su di me
drappelli di parole
nel ritmo
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32529 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3721 al n° 3750.
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