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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Le 32536 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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 | Vanno,
nel gelo della sabbia
vicini eppur distanti
poggiati su bastoni
la zattera dei ricordi
naufragata nel cuore
pieno di livido silenzio,
muto di solitudine.
Separazione infinita
ghiaccio implacabile;
basterebbe alzar gli occhi
a
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Si sente da lontano, l’ascesa della luce
come un fremito nel mondo, come una pace
è l’alba, che mi arriva nel silenzio
Sale la marea dalla profonda notte
mi avvolge il cuore, si posa
come un fiore stanco, una rosa
il nome tuo, scritto sopra il
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Vorrei saper scrivere
una poesia nuova che liscia i desideri
e accompagna il pensiero.
Una poesia che mi racconti
come sono i tuoi occhi quando mi pensi
che dica i tuoi baci sinceri.
Una poesia vorrei saper scrivere
che spenga la pioggia
e sorrida
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 | Braccia al ciel che s’aprono
natural miracolo sovviene
al canto di un pettirosso
Così librandomi
da pregiudizi e tormenti
solitudine allontano
nel silenzio di un dì volando
E gongolando sui rami
al crepuscolo morente
dolcemente mi
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| il deserto che porto
fiorisca il tuo futuro,
d’altri
mia musica lenta sfuma
l’alba che aspettava gelò il sogno
era sole amaro
e albero e fronde di mistero
a germinare straniere corolle
legno porta e bara
gli animali infetti confetti sui
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Accavalla marosi il libeccio
sulla spiaggia deserta.
Guardo la ringhiera scrostata
intrisa di amati inverni e di mani
aggrappate a trattenere distacchi
quando ancora non hai imparato
a lasciare andare...
e farti tutt’uno con l’erosione
che
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Mi ha fatto male
fare i gradini uno alla volta
mentre le nuvole piangevano
la pioggia del ricordo
Il dolore dei morsi
ancora incisi sulla pelle
e la terra che sapeva
del nostro antico sogno
Tutto è tranquillo
dicevano mentre il tempo
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Resto a guardare
fra un passo e il seguente
proiezione di pensieri
che affollano la mente
silenzio assordante
disordinate idee
che si susseguono vorticosamente
quasi a cercare luce
quasi a cercare aria
per inalare quel respiro vitale
prima di
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L’alba del nuovo giorno
accende il ciel di radiose
sfumature.
Coni d’ombra svaniranno
al sorgere di lucenti cristalli.
Non più paura d’andar via,
non più sofferenza,
ogni carezzo, ogni sguardo
è alito di gioia.
Vivere la vita è
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Duemiladiciannove e poi, chissà,
Duemilaventi, Duemilaventuno:
passano gli anni con velocità
sempre più forte, e ciò che per ognuno
è ora intero anno, nell’età
verde era solo un giorno, ché ciascuno
lo colmava di tante novità
simili a cose viste
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Sarebbe stato semplice
amare il mattino
e non vagare nella notte
prima che sorgessero le stelle
L’alba doveva tremare di vita
e il ritorno
non avrebbe consumato la luce
di un intero giorno
Avrei avuto il tempo
di piegare le mie cose
e
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Canta la sconosciuta
una lingua che ricordo
senza saperla
e non parleremo mai
nel freddo tra gli ubriachi
Il tavolo tondo fa compagnia
all’accendino solo
Il fuoco in potenza brilla liquido
nella pratica plastica vicino alla pietra focaia
I
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Finì tutto dalla notte all’alba di sconcerto
nell’ombra del mio pianto
senza un commiato di parole.
Te ne andasti nella pioggia fredda di maggio,
mio re,
nell’addio commosso delle viole.
E con te,
verso libero d’amore,
nei passi tristi
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Silenzio, non dire nulla,
ascolta il bisbiglio dell’acqua
nelle discese della vita
odo l’armonia della poesia
passa il fiume nel suo lungo viaggio
Silenziosa, ascolto il rituale scroscio su sassi
(uno ne ho nel petto)
il tempo ha formato una
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Attimi
un sospiro
un alito di vento
un bacio salato
fumo di sigaretta
sabbia nel deserto
Sole sugli scogli
delfino sognate
amico salvato
amore
desiderio di un sogno
rapito dal tempo
Universo in cassetta
tempo e clessidra
angolo
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Scivolano lenti
i suoi pensieri assonnati
sulle ciocche argentate
dei suoi capelli
Accucciata nel suo letto
li dipana tra le dita
li distende come filigrane
sul suo petto
La trascina il sonno
nel suo vortice silente
si spezza un filo
nella
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 | Fila l’inverno nel fuso del cielo
per celebrare umidi grovigli
nei mille volti del vento
di speranze e paure -
Nel disgelo la notte strappa la tenda
e là mani tinte di luna
sanno della malinconia
come d’un guanciale di pensieri neve
che si
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Colpevoli intrecci del destino
innocenti memorie
emergono dalla sua anima
rincorrono un aquilone
nell’azzurro avvincente del cielo
Sospinta da un complice vento
raggiunge vermiglie aurore
danza felice sulle onde del mare
sorvola orizzonti
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Non è facile essere poesia.
La poesia mette a nudo
spoglia del superfluo
colloca d’innanzi all’infinito.
Invita sul palco ad assistere, protagonista,
al teatro della vita che si trascina senza posti a sedere.
Una battuta dovevi dire:
ma essendo
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Incredibile quello che ogni dì porge sopra un piatto
bastano due passi e ritrovi il passato
un film dentro agli occhi
un bianco e nero da brividi
per quell’amore che ancora sventaglia
situazioni rivivono
colpita da immagini ti lasci
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E’ un giorno freddo memore di sguardi
come vuoti. E di silenzi come croci
Anche le parole sono mute appese al labbro
Si cerca un faro un punto ad arrestare un salto
un muro a baluardo di tempeste
Si cerca un suono nella voce oltre il
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 | C’è molto
nel mondo che non muore
tra albe opposte
e cristalli d’anima;
sfilano silenziosi
fissi gli occhi
al nuovo sole
che non conosce tramonto
e non c’è dolore
nel cuore luminoso,
ma attesa della Fenice
verso l’ultima genesi;
la
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 | Ci sono bianchi momenti
si diventa gabbiano,
colomba,
e persino cigno,
si ci veste da sposo
col fiore all’occhiello
e si aspetta felice
il bacio della sposa sotto la chiesa.
Poi ci sono grigi momenti
che perdurano nel tempo,
si diventa una
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 | Sull’arena dei ricordi
ove l’anima ferma il cammino
era dolce il mormorio
a plagiar mente in subbuglio
Io in solitudine a perdermi
tra ombre d’amor deludenti
esultavo al finir d’un tramonto
lasciando vestigia d’ignaro destino
Generosa fu
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 | Ormai ogni mattino
nell’abitudine
guardo il lungo lago.
Resto nell’ascolto
del silenzioso
dolce mormorio dell’acqua
superficie dorata
che par danzare
ad un ritmo lento e musicale
mentre l’alba nasce
e il sole illumina
della sua luce
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Il sacrificio di ogni giorno
è arrivare a sera
con il respiro corto
e le mani piagate dal cielo
Non vedere la luce
finché il vento
non diviene un soffio nero
e sperare nella pioggia
Per tremare l’acqua sul viso
e sentirsi vivi
nel tempo che
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Quando il sole stanco tramonta
e la luna ancora assonnata dal riposo nel giorno
appare nel cielo di sera pallida e sporca;
Quando le stelle lentamente illuminano il nero colore
del cielo;
Quando zittisce l’orchestra di ogni rumore
e il cuore
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Buttate ai piedi
bucce tolte addosso
per sentire il vero
la prova d’esserci
non confondere
qualsiasi acqua col mare
un velo soffice
un distacco amaro
provare alzando gli occhi
il chiaro
che affonda la paura
scaccia le ombre
nel vuoto
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Vibrazione di un istante eterno,
soliloquio di un vissuto che ritorna.
Nomade ricordo di una vita sospesa
che resta ancorata nell’anima indifesa.
Un viaggio mnestico oltre la coscienza,
un bizzarro subconscio
che invade l’essenza
e si
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Rivedo fotogrammi sbiaditi
foto del tempo passato
battito d’ali che brucia millenni.
Commedia senza inizio né fine
che si ripete
nello scambio di attori
che recitano la parte
mandata a memoria per poco compenso.
Sarà un sorriso o forse un
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 | Ti parlo con la lingua ardente
mi rispondi con quella della cenere
la diferenza nel nostro dialogo
consiste nel tempo dei verbi.
Situazione tiepida tra noi,
se mi
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32536 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5311 al n° 5340.
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