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♦ Romolo Scodavolpe | |
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Maggio 2025 |
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Lenzo Giovanni
Le 30 poesie di Lenzo Giovanni
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S’alza
e spinge invano
la marea del mio desiderio
contro il muro gelido del tuo rifiuto
Imperano ancora le tue lune nere
le tue eclissi d’amore
negli spazi del tuo cuore
a rimarcar le ombre già gettate
lungo le stagioni del passato
Quanta
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Scivolano lenti
i suoi pensieri assonnati
sulle ciocche argentate
dei suoi capelli
Accucciata nel suo letto
li dipana tra le dita
li distende come filigrane
sul suo petto
La trascina il sonno
nel suo vortice silente
si spezza un filo
nella
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Irrompe nel tuo petto con dolore
un balzo e via!...
scappa il tuo cuore
dietro il tuo amore perduto.
Luce di cristallo
che ti passa accanto
e non ti degna d'uno sguardo;
che si scioglie in sabbia
nel fuoco del tuo ardore;
in orme
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Scie di stelle
in fili d'argento
rimbalzano dalla laguna
sugli occhi d'una donna bruna
E s'accende il firmamento
si distende in un momento
tra le scintille delle sue pupille
ed i palpiti del cuore
Luce chiara senza la luna
nell'angolo
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Meteoriti e schegge
asteroidi e comete
si consumano
in scintille e fuoco
nella nebulosa atmosfera;
cadono sulla Terra
come dadi gettati dal Destino
quando ne decidono il cammino
Immensa massa incandescente
devia l'Oriente;
si leva lento
il
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Vento di libeccio
aromi di foglie umide e cortecce
cielo velato
e lacrime di pioggia
Anche fumi di legna
e calore nel cuore;
latrati di cani
odori di stalla e latte fresco
lungo i viali d'autunno
di quelle contrade sconosciute
Tenevo pane
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Una marea di nuvole
in un gelido vortice
avanzava veloce
chiudendo il cielo dietro i loro passi
Li rincorreva minacciosa
per quei bianchi sentieri sconosciuti
seguendo le tracce profonde
dei loro passi smarriti
Nel precoce
cupo calar della
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La rosa che recisi
al calar dell'ombra della sera
s'ammantò di perle e stelle
sotto la pioviggine d'autunno
Accarezzata dal vento di libeccio
si schiuse tra le sue mani
e profumo le sparse tra i capelli;
un petalo bianco volò
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Vele invisibili
tessute da fili di pensieri oscuri
muovono il mondo
sotto gli elementi del tempo
Rivelate da suoni e colori
nel sole e nell'aria
di notte
d'argento di luna e mappe di stelle
nel buio fitto
dalla voce pacata e chiara del
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Nel silenzio del mattino
il canto del gallo
odore di pane fresco
di fumo di legna
di campanule e gelsomino
di muschio e fiori di giardini
farine e paste di mulini
aromi di caffè tostati e carrube cotte
Sbuffava e fischiava il treno a
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Immagini e voci
nell'eco del vento
riflessi pacati o violenti
di forme e vite presenti
di luci opache o brillanti
vibrate dal suono del tempo
Per linee efferenti
impalpabili e trasparenti
avanti o indietro
futuro o passato
dipende dai
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Lenzo Giovanni.
Sospeso nel vuoto il tempo
nell'attesa la speranza
muore il giorno
in un silenzio che fa male
E la notte, la notte!...
Il cuore non dorme
batte forte alla sua porta:
magari si sentisse nel sogno
un rumore di passi
una labile voce!
Pesanti
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Dietro le porte del tempo
nel giardino dei sogni
semi di luce sospesi
attendono un richiamo
Si apre un germoglio
getta i suoi raggi intorno
e nel suono del silenzio
riconosce una voce
E quante note e volti familiari
nell'essenza
di quegli
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Ai margini degli echi
lungo traverse di periferia
pallidi aloni
e nebbie scure
Insegne e nomi sbiaditi
di mestieri e nomi antichi
vite ovattate
da fioche candele proiettate
su pareti spoglie
tra odori di muffe e di cipolla
Dove la luna
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Quanti convenuti
furon riuniti
tutti invitati
pur i diseredati
nessuno escluso
nemmeno i reclusi
"Benvenuto sia il mio popolo!...
che beva del mio grappolo
che mangi il pane
del mio grano
di ogni pietanza
ce n'è abbastanza
per
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Io circa dodici anni
tu forse nove
eravamo due di troppo
pur d'impaccio
sballottati fra quattro stanze
piene d'adulti in vacanza
Di sera, appena arrivati
che bella trovata
quella stanzetta sulla terrazza
un solo letto ad una piazza
a terra,
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Dolore, chiuso per giorni
nel vuoto di una stanza
poche le cose da lei lasciate
tanto il suo profumo
molti i dolci ricordi
Bussan forte alla tua porta
insiston gli amici
senza di te non se ne vanno
oggi è notte
di Capodanno!
Hotel a cinque
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Ti ricordi la sera
quand'eri piccina
al mio ritorno
che gioia c'era
Sorrisi e carezze
sul mio viso bacini
fra tante tenerezze
volavan minuti a decine
Il mio sguardo accendevi
le mie labbra muovevi
ad ispirar ed intonar nella mia
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Fronde e cime
d'albero maestoso
scosse e spezzate
dal turbine
in una tempesta
del giorno che fu
quando gli dicesti:
" Amami adesso!..."
E cadesti pure tu!
Un fruscio
un fremito
un battito nel vento
poi silenzio!
Semi
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Bisogno disperato,
la raggiunge lontano
eppur d'amor saziato
lui scivola ancora piano
lasciando cader di getto
onde di piena nel suo letto
Cumuli di neve e ghiaccio
ancor vento di tempesta
che lui si lamenti o taccia
del ritorno la stessa via
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30 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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