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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Gli ultimi 5 iscritti: Fabio Paci - Simone Michettoni1 - Fiorfiore63 - Ava - Evaristo |
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Le 32539 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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 | Catene bianche
mi legano i polsi,
invischiati
in questo molle pomeriggio
sonnolento.
Non aspetto il momento di andare
perché stanca è la mia voce,
pesante la mia fronte.
Arenata.
Mi abbandono e mi lascio trasportare
a pelo d’acqua,
su
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Come quando
mi cingo la testa di alloro
e m’ improvviso regina del verbo
del verso e del verde.
Come quando
mi dondolo in limiti
che non riesco ad annegare,
eppure m’impegno solinga.
Di cielo e di stelle
di sole e di mare
di ieri e di
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Ho perso l’ultimo pezzo di cuore
l’ho sputato sull’asfalto
la gente non lo vede
e lo calpesta come il fango
ed era il mare.
Ho perso l’ultimo treno
l’ultima carrozza si è staccata
dal binario che portava all’infinito
ed era il mio veliero.
Ho
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Sono nato con un piccolo difetto
amo gli altri, più di me stesso
e poiché difficile è trovarne una ragione
vivo questa esperienza con caparbia decisione...
Mi metto a disposizione di altri
anche quando non son richiesti i miei servigi...
è più forte
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 | Avere vent’anni.
Corrono nel tempo senza sosta
taciti pensieri dentro me
spaziano senza limiti
portati dal vento.
Nell’osservare vedi in cielo
il volo d’un seme
mosso da una brezza leggera
e questo alimenta in me la voglia di evadere.
E’ una
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| Fugaci al vento dei cuori,
s’odono i respiri e l’affanni,
giammai complici.
Rubiamo l’ore i minuti e l’attimi,
perché nulla È, senza d’amor patire.
Estua
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| Ho camminato tanto
in riva al mare,
scegliendo con cura
le pietre da portare.
Ho conservato quelle
levigate dal sale,
vetri arrotondati
dove riflette il sole.
Ho scelto quelle strane,
quelle che nessuno vuol portare,
quelle che pesano
come
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| Tutti si affannano
a percuoterlo
scarico delle ombre
di qualsiasi rabbia;
aspetti quasi il momento
di piegare la tua vittima
al rituale di sottomissione
cui non può fuggire
e lui ti aiuta
a fuggire ancora
dalle tue repressioni
dalla tua
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Cerco un modo di dire
di capire io stesso per primo
e fare intendere agli altri
a colui che mi ascolta
quel che io ho vissuto,
ciò che gli occhi hanno visto
e nel profondo del cuore
ho provato e sentito.
La lentezza dell’elefante
la sua enorme
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 | Ricordami che non mi potrai cambiare,
ricordami di stare sereno
e di tornare al mare, quando posso
ricordami del volo dei gabbiani
e della tua veste al vento
ricordami dei tuoi capelli, delle tue mani
ricordami il mio pianto, a volte
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Ho visto dei piccioni
poggiati sul tetto di una casa.
Qualcuno si butta giù
in cerca di qualcosa
qualcuno rimane, nel sole.
Seduto al mio
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Con la tua testardaggine
sicuramente troverai la strada giusta dove approdare
quel lembo di terra capace di neutralizzare ogni pensiero
cattiverie amorevoli
avranno il loro punto di ritrovo ove apprendere quisquilie
talmente potenti da far
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Incapace è il suono delle parole
arrivare al cuore delle mani
Siamo gli uomini stanchi
di correre in una nota conosciuta
e solo inventata dal ricordo
dell’amore caduto, fuggito via
dai giorni buoni per una poesia
che si scrive sola, senza
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L’ardua impresa fu tenersi nel mezzo
all’estremo più distante sovrapposti pensieri
Orme leggere nel perimetro d’impronte più gravi
e il confine sfiorato – dirottati- verso approdi celeri e allegri
All’altro estremo attiguo il piede prossimo a
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Finirò di guardare il mondo
da questo balcone a strapiombo
sarà forse lontano giorno
o tra meno di un secondo
Avvolto da una vita
che sempre più m’attorciglia
osservo con blasfemi occhi
incastonati in rami di ciglia
Dove siamo finiti amici
in
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Dolori antichi che albeggiano
memoria, che tornano a farsi sentire
come volessero rivivere e morire, tornare,
cuori di pietra che non sanno più soffrire
Lo sguardo spento che si perde negli istanti
lontani veglia quegli attimi antichi che
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Quando s’intravede l’albero del ricordo
la memoria fa affiorare i pensieri
accantonati nella soffitta del tempo.
Immagini frammentate si ricompongono
come in un mosaico.
Allusioni materiali, al tranquillo scorrere
del tempo, alimentano desideri
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Forse non ci sarà più il tempo
di raccogliere il grano nel campo
o sorseggiare l’orzo quando è caldo
Sentire il caffè che gorgoglia sul fuoco
l’odore del pane tagliato di fresco
o il friggiolar delle uova nella padella
Quando al mattino apro la
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Angoli di buio, distratti da un’anima
che galleggia su piani di memoria,
cominciò così la mia vita...
Ora che molto ho visto
e altro ho vissuto
nel lento svolgere del tempo
vivo al centro del mio essere
uomo del presente
e rifuggo quegli angoli
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Giunto alla verità dei tanti giochi,
irti di trabocchetti, (è solo vita),
annuso l’aria a raccattare i pochi
nudi momenti di una storia antica,
nata e vissuta dentro a un labirinto,
in mezzo al quale, una stradina amica,
ben m’insegnava, e già
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I tuoi viaggi
deboli e lievi
risuonano
alla musica del mare
ti fai largo
fra le tempeste
aggrappandoti alle stelle
e alle conchiglie luminose
i tuoi versi riscaquano
quella sabbia vecchia e saggia
in cui abbandoniamo
lacrime e amori.
Ma
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Da bambino sognavo
mentre con la matita
sul banco tracciavo
linee senza senso
scavando un buco
come se fosse lì
il mio destino.
Il maestro urlava
e le sue mani erano tenaglie
sulle mie orecchie già a farfalla.
La domenica scappavo
dalle
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Vertigini,
quando la testa se ne va di qua e di là,
tocco il cielo con un dito
spicco il volo.
Distolgo il cuore per un po’.
Ansia, passione,
il tormento nell’anima
Il cuore scheggiato, ne perdo pezzetti,
scucito e ricucito
come i bottoni
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Ti ho amato
allo sguardo della sera
e camminato i tuoi passi
legati ai miei e al silenzio
che tra noi è sceso
come scende il silenzio gelido
dell’inverno angusto e freddo
Anche le stagioni della vita
scorrono nella corrente
di un tempo
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Giocatore occulto assedia,
strizza di disprezzo, influenza l’ alba .
L’arancio rossastro macchia e unge lingua.
Da dove arriva scortese?
Perché cammina questo tempo
accanendosi al levar del sole?
Giammai chiamato!
Giammai cercato questo
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Eccovi servito
su un piatto d’argento il contorno
e voi tutti a divorare
l’irrequieta dedizione al banchetto della vita
per quel senso costante
che segue il corso
e, confidando nel sollecito
per non sfiduciare, per non avvilire.
Soltanto per
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Sarò l’impeto dei tuoi pensieri
radicati e semplici in affanno
sarò l’alba e il tramonto
ove lievi i sensi dei tuoi inganni riposano.
Sarò io
anima confusa e gemella
nel naturale dissolversi dei giorni
lì sempre resterò inerme.
I vini
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Ho visto
i tuoi pensieri arruffati,
nascosti dal berretto
dell’apparenza.
Li hai legati e relegati
dove il sole stenta a battere.
Mi han detto che la pioggia,
è insistente, penetrante
e persuasiva,
fa nascere fiori
dove la terra cova,
teneri
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Ti perdi
nella sua danza racchiusa
ammaliatrice e chioccia
nel disegno dei suoi capelli
raccolti in una treccia finita
che raccoglie trecce infinite.
E scorri, le tue mani
senti le onde senza freno
rinnovano le cime
senza sforzi senza
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 | Mi hanno morso
le memorie
i sogni
le albe.
Ed io mi sono riempita
le stanze di oblio.
Ah tutte le cose che ho conosciuto...
non hanno mai potuto smuovere le arterie di giorni vivi.
Ho inghiottito certi fiumi di gesso
sepolti sotto onde
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 | Semplice profondo,
dubito generi solo silenzio.
Prude pendolare tra cielo e abisso.
Riga riempie volo
corsa libera cielo,
l’azzurro potente occhi
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32539 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5521 al n° 5550.
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