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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Le 32544 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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Ed io
che stavo
ad ascoltare un mare
che niente aveva
da rivelare ancora
estinto il colore
sordo il cammino
e un riflesso
da
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 | Vorrei far pace con i giorni passati
e illudermi che domani è ...
una leggiadra fanciulla vestita di rose
senza spine che trafiggono il cuore.
In un diario con le pagine ingiallite impalpabili come seta
ho chiuso i miei pensieri e nascosto i
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| Con il senno in me disperso
nel cercare fondamenta
mi ritrovo nell’immerso
d’una sindrome in tormenta,
col pensiero titubante
mi conformo all’ignoranza
del me stesso mendicante
ch’è’l mio essere in sostanza,
mi ritorco contro il
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Stanno lucidando l'anima
Chi? Gli angeli del paradiso
occhi miei sopra quelle bare stanno immobili
freddi non conoscono pietà
bramano melodie di preghiere,
restano
nei cuori
ma svaniti sono dal corpo
nel labirinto del tempo
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 | Mi affascina l’albero che guarda il mare
che il vento piega a piacimento
corteccia bruciata dal sale
e dal sole
che con cattiveria si accanisce.
Si genuflette
godendo del canto della rosa
vibrando a quello di maestro
ma non si spezza.
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Sempre inquieto vagando andrò e mai lieto
per le fuggenti vie che vagabonde
ad attimi perduti e a folle Sogno
eternamente m'adducono; e a tanti
vespri simili l'un con l'altro, e a queste
lagrime nella sera che fa Notte,
e a molto
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Dormono i miei desideri,
tra delizie e deliri,
dove l'anima ipotizza
la magia del sonno,
tra pillole di insonnia
e venti di ricordi.
Si è trascinato il tramonto,
in anacronistici colori,
come lontane primavere,
come quando
la notte
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Non sono di questa terra
qui lo dico e qui lo nego.
Forse il mio posto
è su una nuvola
dove posso guardare
il mondo di sbieco
dove posso cullare
questo inutile corpo
facendo a pugni con il cielo.
O addirittura il mio posto
è
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L'altra me non mi somiglia
appartiene a una generazione diversa
ha capelli di vento, occhi da cerbiatta
partorita per strada
dove crescono fiori di cristallo.
L'altra me ride al presente
libera del trascorso
sovrasta luci riflesse
è
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Erano rimaste le ombre
a sperare
in una morte veloce
e stretta alle voglie
Quando toccavo
i lembi di pelle vicini
al cuore
o a qualche lama lucente
Io speravo di poter
sopravvivere
ai miei demoni malati
ma sbagliavo
E pretendevo
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E ora
fate silenzio
non disturbate i miei pensieri,
trillano voci
di echi in lontananza,
lasciatemi
per poco
ancora
accarezzare il mio sogno
arcano desiderio,
illusione d'amore
fate silenzio...
non disturbate
per un momento,
un
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 | Dove stanno le vecchie vestigia
al tuo camminare,
avevi il sole vestito di bianco
di bianco sul capo stanco.
Consumato di amuleti ed eroi
di quell'ira impavida
che fa di un uomo
l'arco teso all'andare.
Vestiti
Ritorna
Questo soffio d'amore
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| Sui dolci e cari colli
gioca il mio pensiero
sui verdi tappeti, della mia
non più giovane vita.
Ali di allodola, avevo
quando i miei capelli
erano del colore
del frumento maturo.
Le campane dei vespri
suonavano a distesa,
mi davano
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 | Vorrei solo scrivere
per non pensare
e soffrire
per non amare
e mi attraggono
mi catturano
e in
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Mi è sembrato
di essermi scorta
tra roseti senza spine
lungo viali pianeggianti
nebulizzati a nuovo.
Parevo felice
coi capelli crespi
e le labbra socchiuse.
Parevo leggera
come l'aria di ottobre
nelle città di mare.
Mi
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 | Che tristezza marciare per le valli della solitudine
sotto un fuoco che parrebbe ardere
e che invece è solo sangue
che sgorga imperterrito da ferite inimmaginabili
lastroni di ghiaccio tentano quanto è in loro potere
occhi pronti ad una disputa
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.
Mi bruciavo, nell'ombra
in un sole che nessuno vide
che nessuno sentì mai cadere
e che nessuno seppe,
nell'ombra
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Un quadro che mi parla di ieri e di domani
i miei occhi sfiorano i suoi colori,
evanescente vita,
che incastra, le mie con le tue mani.
Saremo forse soli, (perché si é soli sempre)
quando la notte coglierà i lamenti di un
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Ha un rumore di miele
il distacco dagli umani
mentre in silenzio l’anima
grida nell’ombra scura
del dimenticato
Non ha sangue e dolore
la parola scritta al cielo
come se la sola poesia
fosse il verso di un sorriso
che non ricordi
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 | Le pagine delle mie poesie
si sono fatte ali
e sono qui, seduto sulla terrazza
di un grigio palazzo cittadino
- più vicino al cielo, diresti tu -
ma vedo molte rondini
avviarsi verso il mare
riscrivono la solitudine del cosmo
nel loro silenzioso
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Il mio segreto
era un tappeto di stelle
da indossare di sera
quando la luna sfioriva
Cercavo la notte
ed il respiro dei morti
sepolti nella terra
sconsacrata dai sogni
Il mio percorso
finiva nel cielo scuro
del temporale
fra la gente che
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Viaggiando contro treno
occhi al finestrino
lascio alle spalle sereno
il passato e il mio destino
lo ricerco assai lontano
in un altrove incantato
tu stretta nella mano
in un presente senza fiato
nel mio pensiero ricorrente
e nella
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Bisbiglia sinistro il mare
schiaffi tra i venti
di suoni o singulti
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La notte s’addensa tra le pareti di
una casa vuota.
Un cuscino da abbracciare,
una seta per nascondere le lacrime.
A occhi chiussi inseguo sogni,
rincorro ombre.
Parlo, scrivo, ti vedo, ti abbraccio, mi baci
ma stringo e bacio
solo piume bianche
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Vivere per sentire
il calore del sole
aprire gli occhi
donare uno sguardo
ad un soffitto sempre uguale
e vederci dentro l’infinito
vivere per toccarsi la fronte
e scoprirsi serena
con quella piega del tempo.
Ho trovato pace
nella
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 | Docile, nell’indolenza del giorno
un brusio di pale ad inventare brezza
a tracciare cerchi d’aria nel silenzio ...
So- stare in quella bolla tutta mia
fatta di nulla e di pensieri stanchi
di frasi assonnate lungo la riva del fiume
e favole
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Si raccoglie il frutto rievocando il sudore
e il seme buono caduto tra le ferite della terra
Altrove è solo fioritura di spine e di sterpaglia
s’apre ora la caccia al verbo inutile al pensiero
andato oltremisura - il silenzio a ristoro -
Voglio
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Che se io sapessi
di dover negare alla sofferenza
d'adagiarsi
più o meno sarei
come se delle volte dovessi scendere
tra le segrete bassezze della giovialità
stivando mi accorgerei
tanto più pensassi
che il mio
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Libero,
sempre da domani.
Libero da ogni costrizione,
dalle intemperie dei pomeriggi vuoti.
Libero da chi non ti accende,
da chi baratta la tua gioia.
Libero non posso
se continuo a pensare a ieri,
a quel maledetto ieri,
quando ho rinunciato a
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Gli occhi miei
son bui
non possono vederti
ascolto sulla pelle
il fruscio caldo del vento dei baci tuoi
attraversar la notte mia compagna
viole musicali
incantevoli melodie
esplodono in note da un violino
delirio di te...
in un
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Io ti sentivo cogliere, silenziosamente
dei fiori nel mio giardino
e ti sentii soffrire, per ogni strappo,
per ogni volta, che ricordavi i tuoi giorni,
e li legavi con uno spago grigio, stretto di lenti nodi
pronti a sciogliersi al primo
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32544 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 6031 al n° 6060.
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