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Le 5072 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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Amavi sui sepolcri
e nella tua immortale fiamma
risorgevano poveri resti.
Bruciavi le tue vesti,
morbida di bellezza,
fra ossa e dura terra.
Eri calda
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Pregano nel nome del padre
cavalieri orbati di misericordia,
dissodano i campi dagli spettri della follia
riflessi nel sangue delle spade scagliate nella notte.
come orde ululanti nell'apocalisse.
Ancora nel nome del padre
fatti a brandelli
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Mi perdo nei giorni
che hai buttato via
perché il respiro è breve
per rifiutare il vento
Attendo le notti
con il profumo ambrato
che invade la pelle
e scava un desiderio
Di morte e di altre rovine
tese a lama affilata
su quello
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Ora mi toccherà salutarti
e se la brezza del mattino
non si accorgerà di me
fuggirò via subito
Non disturberò i respiri
ed il vento che confonde
tutti i nostri giorni
e le sere con una ragione
Ora dovrò
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Al piè mise maggior fretta,
anche se di sasso parea,
perché il poggio l'ombra getta
e il cammin lungo avea.
Così il cacciator maremman di sbiego prese il passo
per non rotolar dal monte come rotondo masso.
Giù dalla
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Lui ti ha seguita
oltre le porte oscure
là, dove soffia il vento nero
Lui non poteva restare
senza di te
ad accarezzare la terra fredda
ed il mistero della luna
La pelle profumava ancora
di una nota ambrata
di rubino e sabbia
e la
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T’ho beffato!
Inesorabilità tua arrivò tardi
mio caro Tristo Mietitore.
Una fragilità che passo
ha già ceduto
a morte surreale
e allor da quassù ...ti scruto!
Pena mi fai, nel tuo inutile vagare
cerchi di far tua un’anima – gentile -
e
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Il tempo
si porterà via i respiri
ma prima di sera
verrà il dolore delle stelle
Le luci che volevi amare
fredde come il metallo
moriranno fra la pelle
ed il cuore che non hai avuto
Il sogno
resterà inanimato
triste
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Oblunghi rami
pendono
dagli esili tronchi,
rachitici e infreddoliti
scheletri legnosi.
Caducità del tempo
nel viavai
di foglie scolorite
impersona il secco autunno
coi raggi suoi smorzati,
un freddo tappeto
su cui scricchiolano
i
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Arriverai
con il tuo carro nero
gli occhi di cenere e fumo
scioglierai le tue chiome corvine
so che per la mia fine
sceglierai un giorno senza sole
o una notte senza stelle
mi fisserai senza parole
e con te mi porterai
Verrai
già ti
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Sabyr |
30/11/2015 12:36 | 1254 |
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I miei amici sono tutti morti
e non serve ricordare le ombre
mentre questo giorno evapora
non serve versare lacrime di acido
I miei pensieri sono fatti di ebano
appena argentato dalle lune
che a novembre tradiscono la notte
riempiendo di luce il
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Quando scioglierai i tuoi capelli neri
cadranno le ombre ed un vago vuoto
s'impadronirà della notte che duole.
Nessun fiume può scorrere per sempre
Se ti ferirai la luce tornerà al cuore
e lo fermerà finché non
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Volerò via
quando il cuore cederà
al freddo di questi anni
vissuti senza una parola
Perché ormai
sento il peso delle notti
vissute nel lamento
ed il battito è un dolore
Tremerò ancora
mentre il fiato dei
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S'ode nell'aria l’intimo pensiero
che tutti ci accomuna; laceranti
ed eterni i mesti colpi dei Mori,
quanto i freddi schiaffi all'umanità
rimasti tra i resti di uno specchio.
Quello sfregio nel cielo m'abbaglia
come stilla apparir
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sussurra alle orecchie il nome
corvo dalle ali nere e il becco giallo
volato sulla spalla
sgraziata voce rauco grido
piume volteggianti sguardo torvo
messaggero della notte
signore del buio
occhi color brace iridi d' oro
padrone delle tenebre
e
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Incessante è lo scorrere del tempo in questi anni che,
come un'onda,
mi trascina nel grembo del mare per poi lasciarmi andare.
Ascolto il suono del silenzio lasciato dalla tua assenza,
le tue braccia non possono più scaldare
il mio
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Cupa è la notte
un turbinio di pensieri
affolla la mia mente stanca
mentre il mio corpo
inerme trasuda morte
Abbagli di luce ripercorrono
il mio tempo andato...
Un gelo mi pervade tutta
parvenze di gioventù
riaffiorano quasi a
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Era un giorno d’ottobre
di quelli colorati di foglie scolorite
che narrano nel vento con sottili voci
delle loro vite.
Ed io lì nel silenzio
col cuore che batteva le stavo ad ascoltare
tenendo gli occhi chiusi a ognuna davo un volto
e poi
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 | Dio non ci ascolta
forse annoiato
dalle urla dei morenti
in un teatro o per la strada.
Dio non ci sente
perché il sangue che fiotta
come un ruscello
fa troppo rumore anche per lui
e lo fa scivolare
nelle nostre menzogne.
E i morti
i
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| Raggrinzisci lento lento, nell'addobbo futuristico
della terminata gioventù o nel passito flusso corporeo.
Ove lo stampo carnoso, sanguineo, corporale,
s'adegua pure al negligente, barbarico,
visivo in ogni sopruso combattimento
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| Qual dì funesto fu
quando il fato ti convinse
ad incontrar la morte
ed il tuo passo spinse
in quell’ameno luogo
dove vita si esaltava
tra musiche moderne
e i sogni del domani, oh donna
giovane e impegnata
in studi e in altruismo
e in vita, ad
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Il sangue scorre, nell'impurità delle parole
e la terra piange, ancora, quel fratello morto.
In quel senso smarrito, vacilla
nell'ossessione, l'ignobile menzogna,
di presuntuosi parolai dell'eternità!
Ogni cosa, sconvolge le
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Scende lieve sul cuore
canto di mamma a lambire
dolore di anima
- in carezze di pianto -
S'eleva lacrima
d'ogni gemma d'amore
- l'iride colora -
Al cielo,
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Tutto è finito nella notte senza più luci;
con quali occhi posso vedere quei corpi
straziati, dolenti, abusati
ancora caldi di musica e gioia?
Quale dio si può pregare
per arrivare al silenzio dei pazzi,
quale umanità
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Piangete le corde
voi che non sapete del profumo
né del colore scuro
dei pomeriggi senza sole
Rimpiangete il pensiero
e tutte le piccole cose
che facevano del tempo un nome
perduto fra le ombre nere
Non sarà mai come sperare
il
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Mettete pure
le parole sui sassi
perché il sole di questa tarda estate
le possa sciogliere ancora
e sperate in una nuova morte
che quella vecchia attende
le vostre speranze
per ingannarvi e poi finirvi
Mentite ora
perché dopo
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É un incubo la "terra di nessuno",
i corpi dei soldati massacrati
son monito per tutti o per qualcuno,
in questo spazio fra le due trincee,
la nostra e la nemica,
Si guardano i fucili contrapposti
e abbaiano ogni tanto con
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Eccomi,
palpebra a chiudere il dolore degli occhi,
silenzio che risalta di rughe,
fronte inespressa e pensieri stanchi;
mi immergo nei giorni dell’oblio
per negare il futuro;
eccomi,
sono pietra di scandalo
a rimbalzare su cerchi
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Ieri,
Terra di sorrisi e di giochi
Oggi,
Terra di morte e veleni
Oggi:
"Terra dei fuochi"
E adesso...
io, nella mia Terra di morte
mi fermo,
adesso,
a cercare una ragione
a quel che è successo.
E' drammatico l'odor
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Dietro di me sospiri assolati, latenti memorie increspate
dal vento, che soffia in mani nodose, asciugate
dal trascorrere inesorabile del tempo.
Scampoli d’eternità nello scorrere di ciò che resta, tra varchi
silenti che il cuore
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 | teatro senza spettatori
è l’orizzonte
navi innumerabili
dalle vele di fuoco
squarciano onde
d'un mare di cristalli
dove si riflettono
Tramonti eterni
sanguigni e acquosi
Là...
nell'aria ammaliata
l'Anima si compiace
e
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Jibi |
07/11/2015 18:38 | 2302 |
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5072 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1801 al n° 1830.
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