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Le 7799 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Il mio andar vagante in terra odorosa,
mi porta lontano, discosta, assente da un
mondo incapace d’amare essenze di vita,
di luce profusa in anima muta.
Chiudere gli occhi, assorbire i bisbigli, i
sussurri del cuore, ambire a far parte di
spicchi
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Vento di mare
profuso di dolcezza
mentre soffi brezza sulla pelle
di un indescrivibile momento
colori la vita
sventoli quiete
e ti impossessi generoso di ogni cosa
che appartiene al destino
insegui il tuo sentirti un tutt'uno con il
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Sotto il rosa del fiore di pesco
Balenava la nuova luna;
Guarnita, abbellita, è la campagna
Tra l’assorta tranquillità della fioritura
E il puro chiarore della volta.
Il cicaleggio fa compagnia.
Giunge l’aeriforme soffio dell’arrivato
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 | Piove una foglia
tra i rami grigi del temporale
ma il verde intriso di sapori e acqua
non stinge
come virgole di mare
schiaffeggiate alla deriva
che scivolano intatte sulla battigia
nell’attimo fuggente che già muore
è il vento a
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| Portami il fiore
quello dei petali dorati
lo trovi nello stagno
ai confini del bosco
Che la sua implacabile sostanza
mi trasformi
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Tesi venti
sopra pareti di roccia,
antiche mura erose
tra le ginestre in fiore.
Erto il sentiero nel bosco
scavato sul sasso
consunto dei passi.
Serpente nella memoria
affonda senza peso
nel mirto e rosmarino,
finche né chiedi
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buio improvviso
cielo nero
sprazzo di sole
di sbieco
brezza leggera
parla di pioggia lontana
poi torna il silenzio
dell'afa
gli uccelli
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Rosseggiano le braci:
il fuoco, pian piano,
si spegne.
A rilento scorre il tempo,
e, mentre una brezza
solleva, leggera, la veste,
chiudo gli occhi
e, incanto di immagini
che iniziano a danzare
nella mia mente
mi trasportano in alto
come
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Stava il bruco sulla foglia
zona d'ombra
sotto di lui l'oceano.
Tutte le sue vite passate
tutti i ricordi masticati
e gli amori
amputati dagli alberi di timo.
Il vento soffiava sulla sua pelle
muoveva i peli urticanti
e lo teneva
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Rimembrar la mente, altro non può,
se non quello che raccontava il nonno.
Del primo dopoguerra, la fame della
gente, della tanta fatica e del poco
sonno. Del pane caldo che inebriava
l’aria, a Giugno, allor quando la falce
andava al grano.
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Vola farfalla,
su di un bianco petalo
le tue ali posa.
Della camomilla si ode
il delicato suo profumo
disperdersi nella distesa erbosa.
Vola farfalla,
il gradito nettare assapori.
Il cielo terso incanti
con l'irruente tuo volo.
E
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S'arrende
l'ombra al confine
Mutevole vagito di nube
non brami la luce
al lamento
Né di calore
dietro un respiro
pronunciato d'astratto
al contrasto scuro
Sei l'attimo
confessato al cielo
fuso nell'eco
molecola e
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anche la luna
ferma i respiri scuri
a notte breve (D)
Luna senza volto non avrai tempo
di fendere il buio con l'argento
e tendere lo sgomento con le ali
del tuo sdegno fatto di silenzio nero
Sarai un vento arreso e una parola
sola per chi
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 | La volta che è il cielo,
trapuntata da luccichii di stelle.
La luna all’apice mostra
il gonfio seno agli occhi della terra.
Si bagna il mare di luce lattea.
Tace ogni cosa,
non fiata il momento,
non parla l’istante.
Urla il mirar festoso
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 | Di maggio all'ultimo meriggio
comode sul tiepido cemento
tre anatre comari nel commento
si davan d'ala seguendo nel lago
di cigni nuovi nati il nuoto stentato.
Mamma e papà cennavano coi colli
ai paurosi batuffoli piumati
che
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 | Flebili luci d’alba
dissolvono amorfe ombre
al cantico del gallo
e già corpi chini a mietere
l’oro dei campi
Spettinate chiome dorate
si cullano nel vento
col seno gravido del buon frutto
che alle mense dona
prosperità in
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 | Si schiude il giorno
come bocciol di rosa
alla primavera festosa
agghindata di colori variopinti
e ghirlande fiorite.
Il Sol fa capolino
dalle nuvole giocose,
indora il mattino
coi tiepidi raggi iridati
ricolma di gioia i cuori
or ora
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| Non si offusca
Il riflesso
veritiero e puro
del tuo volto
di aurora acerba
con le lacrime
di pioggia
austere e inquiete
affollate
lungo il margine
frastagliato delle nubi
fervente simulacro
dei tuoi occhi
fanciulli
Sembianza svelata
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 | S’intravedono
in certe sere d’astate
sfavillare
lucciole e falene.
L’arsura s’avventa
sulle giunchiglie
che il vento ignora.
Si rintana nella sera
l’energia che svapora
dalla terra
e, un’improvvisa frescura
preme sulle soglie
al
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piccoli fiori
piccole stelle
cadute dal cielo
come fragili perle
petali bianchi
di un profumo divino
armonia
essenza di umori
effluvio del mattino
profumo
che è un miraggio
viaggio della fantasia...
rotaie infinite
senza
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Libertà,
letizia,
equilibrio di un mancato annegamento
doni,
pelle lucente di luna,
quando
acceleri lentamente
tra schizzi
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Genziana è la notte
nel rintocco del buio,
quando un’antologia
d’agresti profumi
si scompone colorandosi
in contrastanti mosaici
di bucoliche arie.
Pastorali memorie
vagano nella casta notte
inseguendo gli austeri passi
proiettati
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Son archi e frecce che volan tra’i nuvoli,
e son pozzanghere di negra terra,
code che vibrano, e pece che erra,
e piume ed ale d’allegri pulcin,
e son le piccole stelle dell’alba,
e in ciel gareggiano, e cantano liete,
e in fin da’i nembi si
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Rosea è l’aurora, son porpore i cieli
e sembran petali d’un ciclamino,
e l’alte immergono vette, e ‘l piccino
calle li abbraccia e spira legger,
e l’orbe pietre de’i monti e de’i culmini,
e le conifere e l’agili selve,
e i bei ruscel che
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Si sveglia il mattino sbadigliando,
e con l'aiuto di fratello vento
giocano le nuvole sorelle
a disegnar ...creato!
Guarda fratello sole
attento e sorridente
che non si crei scompiglio
a sì tanta gente!
...un cane
...un gatto
e poi...
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Si svela la via
nelle impronte dei passi
il silenzio rinvia
pochi suoni dimessi.
Azzittite le fronde
nascondiglio di luce
pavida si confonde
della pace la voce.
Dietro agli orti le mura
di mattoni soltanto
gocce dalla fessura
della natura
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Dolce è ‘l vagar pella campagna estiva,
ombre s’alternano e gelide arsure,
e libero etere, e pallide e pure
nubi, ed aprichi e freschi ruscel,
e van le rondini, e vanno all’incognito,
e i quieti zefiri soffiano, e i sassi
fermi s’abbronzano
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Camelia e rododendro che incontrano il sole
spiazzati nel campo dei monti allo specchio
come vibranti riflessi che cerchiano
attorno a pietre lanciate nello stagno.
Nel fior di zucca dei segreti
l’arancio spreme il suo succo
ed il sangue beve la
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 | Il laghetto
incalza
tra la verde frescura
mentre ogni tanto
evaporano i pesci
rossi con uno sbaffo Dalì.
Il canneto intorno detta legge
per il canto una perfetta cognizione
ricomponendo la realtà divaricano i colori
con il
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| È un fior di neve, di panna e di latte,
ed è un narcotico sangue e un inchiostro,
ed è una fronda bifronte ed è un mostro,
foglie di mandorla, tepido odor,
e son di porpora l’alacri bacche,
e ‘l frutto sanguina, è
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E s'adorna di tiepido sole
quel lungo meriggio
in campagna
e trilla quell'aria ricolma
di piume e soavi richiami
...son tornati a quei nidi
lasciati in sospeso
ed alacri cinguettano
da un albero all'altro...
spalancati quei becchi
in
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Vivì |
10/06/2013 19:04 | 2900 |
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7799 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3841 al n° 3870.
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