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Le 7821 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Brontola.
Spalanca le schiumose bocche
il mare
che mi attira a se.
Mi coccola con le tiepide carezze
delle risacche.
Mi solletica con i lucidi suoi confetti.
Mi punge la pelle con gocce di freddo
e mi sbuffa la sua saliva
di odoroso sale.
E'
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Tutto d’un fior mi sento
e il cangiante arc in ciel cavalco,
a testa in basso mi pongo
e un curvo sorriso
in una lineare curvatura osservo
E si spaccan le nuvole in esso
a muovere in bianco funesto,
brilla l’aere in eccelso
e lo schianto di
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Planano i miei occhi in quadri di natura rigogliosa,
generosa, nel regalar stille di rugiada per ristorar
l’anima pregna di calura.
In sordina odo da Est il frusciar del vento
mattutino, che s’insinua tra vesti con tale riserbo
e leggiadria, senza
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Bianche vele solcano
sabbie vergini di fiato;
Lingue di terra scontrano
saline bocche di mare aperto.
Scorgo lo sguardo di Dio,
tra squarci di cielo terso.
Aspre rive
cedono
al canto dell'onda.
Onda, mi infrango
impavida sulle tue scogliere,
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Al tramontar del sole
a frotte giungono sui bruni rami
merli, passeri e fringuelli
e ai nidi fan ritorno
dai infiniti giri e svolazzi
da un luogo all’altro dei giardini
e dei colli intorno.
Eccoli danzare
sui rami ondeggianti
che tenui
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 | Il mare
ha tanto
da raccontare
sogni avverati
sogni svaniti
storie di vite
che attendono
di essere vissute,
vita di marinai
in un mare
privo di onde
dove geme
un vento nomade
che carezza la malinconia
mentre gabbiani
sussurrano
tra vele
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| Il rivo che, argenteo,
sussurra discreto
ora che 'l suo alveo
è quasi deserto,
come non ricordarlo
quando, impetuoso,
solo a guardarlo
ti faceva curioso
di qual'era la sorte,
se non la sua morte,
quando l'arsura
fosse stata
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Fra poco ve ne andrete
non udirò più
il vostro garrire
dolce caramella da scartare
onde prelevare
il profumo della natura
passi incerti
accompagneranno
nel viale della vita
aspettando la stagione dei colori
quando improvvise
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 | Non spiegatemi il perché
di questa luna migrante
- così vicina - stanotte.
Lasciatemi credere
che il suo rossore sia d'affanno
nel rincorrere sinistre ombre,
raccoglierle, come abiti smessi
da lasciare
tessute di nuova
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Nella tediosa quiete del tramonto,
rosei riflessi illuminano il mare;
le gioie che la vita tiene a conto
e le ferite da rimarginare.
Scendendo il sole bacia l'orizzonte
tra voli di gabbiani e odor di sale,
sussurra l'onda un canto che alla
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Splendido giglio del deserto
sei come la mia ispirazione
che senza par motivazione
sotto il cielo stellato aperto
ti inaridisci in un
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In cacciatore di bisonti
ha un cavallo malato
due denti cariati
e vede bene solo da lontano.
Sua moglie è una meticcia
suo figlio ha occhi verdi
e un brufolo sul mento
che gli da prurito
sopratutto sotto il sole.
Il cacciatore di
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 | E' un mammifero volante
perciò è proprio uno dei nostri
se a qualcuno sembran mostri
allo specchio vada avante
E' un po' debole di vista
ma ha un orecchio sopraffino
lancia qualche gridolino
e ti legge anche una lista
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| Disponi le tue braccia al cielo
e fatti cullare dal tiepido vento estivo,
tra canti di grilli guizzanti
e lucciole festose per le viottole.
Chiudi gli occhi e spera!
Assapora il cielo notturno e percepisci
la fragranza della libertà,
il
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 | L'autunno è arrivato con vesti dorate
di giallo le foglie su viali alberati
il vento le muove in danze proibite
svolazzano allegre ballando leggere
sfiorando la terra per poi ricadere
ma dormono i rami lasciandosi andare
da un soffio di
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| unica
donata al si che l’uomo tutto avesse
or si contorce
si difende
al guarir di brutture le ferite
di rumori
tremori ruggiti e pazzie
popola le ore del tempo
e si
che della sola zolla
li
persa al mirare attendo il verde novello d’un
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Lasciami sommersa a guardare
attraverso l'azzurra acqua
sicché possa ancora credere
nell'incantevole purezza,
vittima di sozza corruzione
e perduta umana saggezza.
Lasciami ampiamente bagnare
da fonte speciale e preziosa
sicché
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Dolce gorgoglio
riluci
incamminandoti
per diventare fiume,
sosta il pastore
dissetandosi
dove il crescione nasce.
Nella tua sabbia
dice una legenda,
vivevano ninfe e sirene,
ai nostri giorni
chi sosta
brinda con un dolce vino
dono
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Poiché le fronde germogliano
Nell’aprile fiorito
E dal Sole prendono vita
Aperte al suo chiarore
Gioiamo per l’adolescenza del primo fiore.
Allo splendor del volto
In sembianza infinita
Il fiore del prato
Attaccato allo stelo
Come il
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Le parole che sussurravi al vento
erano respiri di quegli angoli riflessi
pronunciati sulle labbra della notte
e mai svaniti alle primi luci chiare
Poche le risposte a consolare il cielo
un verbo scuro ricamato in sogno
fra bagliori
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Volano rapide le rondini
sopra l'erba odorosa
appena tagliata,
timido il cuculo
saluta in lontananza.
Ardente luminosa
tanto attesa e desiderata
l'estate è arrivata.
Stagione di energia
di colori
e frutti maturi.
Come per magia
il
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Il mio andar vagante in terra odorosa,
mi porta lontano, discosta, assente da un
mondo incapace d’amare essenze di vita,
di luce profusa in anima muta.
Chiudere gli occhi, assorbire i bisbigli, i
sussurri del cuore, ambire a far parte di
spicchi
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Vento di mare
profuso di dolcezza
mentre soffi brezza sulla pelle
di un indescrivibile momento
colori la vita
sventoli quiete
e ti impossessi generoso di ogni cosa
che appartiene al destino
insegui il tuo sentirti un tutt'uno con il
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Sotto il rosa del fiore di pesco
Balenava la nuova luna;
Guarnita, abbellita, è la campagna
Tra l’assorta tranquillità della fioritura
E il puro chiarore della volta.
Il cicaleggio fa compagnia.
Giunge l’aeriforme soffio dell’arrivato
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 | Piove una foglia
tra i rami grigi del temporale
ma il verde intriso di sapori e acqua
non stinge
come virgole di mare
schiaffeggiate alla deriva
che scivolano intatte sulla battigia
nell’attimo fuggente che già muore
è il vento a
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| Portami il fiore
quello dei petali dorati
lo trovi nello stagno
ai confini del bosco
Che la sua implacabile sostanza
mi trasformi
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Tesi venti
sopra pareti di roccia,
antiche mura erose
tra le ginestre in fiore.
Erto il sentiero nel bosco
scavato sul sasso
consunto dei passi.
Serpente nella memoria
affonda senza peso
nel mirto e rosmarino,
finche né chiedi
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buio improvviso
cielo nero
sprazzo di sole
di sbieco
brezza leggera
parla di pioggia lontana
poi torna il silenzio
dell'afa
gli uccelli
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Rosseggiano le braci:
il fuoco, pian piano,
si spegne.
A rilento scorre il tempo,
e, mentre una brezza
solleva, leggera, la veste,
chiudo gli occhi
e, incanto di immagini
che iniziano a danzare
nella mia mente
mi trasportano in alto
come
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Stava il bruco sulla foglia
zona d'ombra
sotto di lui l'oceano.
Tutte le sue vite passate
tutti i ricordi masticati
e gli amori
amputati dagli alberi di timo.
Il vento soffiava sulla sua pelle
muoveva i peli urticanti
e lo teneva
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Rimembrar la mente, altro non può,
se non quello che raccontava il nonno.
Del primo dopoguerra, la fame della
gente, della tanta fatica e del poco
sonno. Del pane caldo che inebriava
l’aria, a Giugno, allor quando la falce
andava al grano.
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7821 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3841 al n° 3870.
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