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Le 7804 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Che n’ è stato mai
di tutte quelle rose che non colsi?
Ora son li, il lungo stelo affranto
velato dall’ indaco del glicine
che l’ha racccolte senza compassione
spingendo ogni spina entro il terreno.
Che ne è stato ormai
che ne
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La terra popolavano cent’anni
or sono le persone ch’ora assenti
al nostro appello sono, che i malanni
portarono un dì via, o i tristi eventi.
Tra cent’anni anche il nostro passeggiare
per le strade del mondo cancellato
sarà dalle vicende cupe e
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Il sole infiamma gli steli,
l’azzurro del cielo
diffonde la sua fiamma,
ozia la foglia
nella boscaglia,
Un sìì...sìì...sìì
sottile, perforante,
il canto del Regolo.
Perlustra i rami,
molesta la
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Denudato.
Orfano di me
mi offro.
Non costo molto
sporco il defecabile
lavoro l'ingiusto
rammendo anime incolte.
So far di conto
rubo l'innominabile
scopo solo se stimolato
fagocito il fruibile
biscotto insanabile.
Mangio esclusivamente
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Cristalline carezze
baciano le rocce
frescura
schiarisce i pensieri
quando
fantasie e ricordi
si rincorrono
Il tuo colore chiama
là dove si mescola al cielo
Immenso
potente
paura e amore
fai nascere
Canta con te il vento
l'anima
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Notti calde,
evanescenti Lucciole
Passeggiano in oscuri sentieri
Insegnando la vita,
Affascinanti
momenti di lucente bellezza.
Nella moltitudine di vitali respiri
strisciano creature alate,
lugubri cercatori di cibo,
affamati di
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La guazza la notte caduta,
al sorger del sole tardivo,
in tappeto brillante si muta,
che luccica qual argento vivo.
Le chiome non più verdeggianti
per qualche foglia ingiallita,
gocciolan come fossero pianti
di uomini, per la grama
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gentili cadono le foglie
alla terra, alle radici
lasciando le loro matrici
non svergognatamente spoglie
lí poco tempo giaceranno
il giusto per riabbracciare
a giustamente ringraziare
chi della linfa il pane fanno
nessun sa
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Un'altra estate giunge
uguale e diversa al contempo
come mi viene a pensare
coi nomi identici del periodo
dei quattro detti stagione
usati a dividere l'anno.
E' tempo d'un ciclo seriale
che muore dopo ogni rinnovo
che nasce dopo ogni
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Desto m'insinuo tra le notturne stasi
ove negli indelebili profumi l'arte risiede
rigenerando battente come pioggia
scrosci tortuosi di sangue dal mezzo
coprendo nel luccichio d'ogni polvere
l'antica tremula nenia vestita di sole
lavata dal
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Vento
spensierato vai
e tra i capelli sbuffi
scompigliando idee.
Tra fronde agitate
scrosci di rami e foglie
vai scuotendo
a volte sconquassando
il bosco.
Ancor su onda placida
la culli e ti diletti
or quando d'improvviso
agitato
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vento spazza i confini
fiumi inondano pianure
piramidi toccano il cielo
nord sud bussola impazzita
corro seguendo il mio istinto
uccelli emigrano per migliaia di chilometri
la mongolfiera è pronta
ora viaggia nelle pianure
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 | Frenesia è nei campi
risveglio di cuori
mentre
palpita natura
pulsa linfa
Pacata tenerezza
o timor d’essere strappati
sradicati dalla terra
bruciati sotto il sole?
No... è un battito
e un battito
è pur sempre un
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| Sta lì agonizzante
trafitta dalle lame del giorno
…la notte
Il suo mantello
che tutto copriva
si dissolve nell’aria
e compaiono cose
ridipinte dal sole
Si riprende gli incubi
il gelo e le paure ancestrali
Si ritira come un
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Dalle alture
cristallino ti prospetti
in terre senza voce
intanto
sinuoso scorri
ove il sole caldamente
la luna bacia.
E l'uomo del
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Che cavolaia!
Basta poco, svolti,
giri tra pistilli e stami
come una che vola
da corolla a corolla
stanca si posa
su quella più bella
la. più colorata
quella più profumata;
È per delizia, per proprio
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Il cielo al tramonto
è infuocato da nuvole
distese dal vento, orlate
con riflessi di rame.
Gruppi di alberi
sulla terra del sole
sembrano raggrupparsi
come passeri nella sera.
Respiro con gli occhi
questa natura
ne bevo il cielo
brividi
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 | Chi può fermare questo lungo treno che da suolo
natio in terre remote solitario mi conduce?
Immobile nel lento lacrimante fluir del tempo mi
saettano incontro e come dardi fuggon le cose a
me vicine mentre più dolci, in contrario
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 | Quanta dolcezza nel volo
di una rondine che solca
il cielo per giungere fino
alla lontana meta.
Non si arrende ai venti
impietosi, vola dentro la
castità dello spazio, sopra
paludi di indifferenza.
Dentro trasparenze di sole
e di
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| la luce scendeva sull'altopiano
una cicala canterina
dimentica della fine del giorno
cicalava nel buio
l'ispirazione era solo
un monologo alla luna
un suicidio di parole
per passare alla storia
la più grande stella
della galassia
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| Sta primavera pavida
nascosta dietro l 'ombre
e tra gemiti del vento
lamenta al dubbio sole.
Veste grigio aspetto
rimembranze ferali
e l'anta della lana
aperta ancor rimane.
Al tempo fosco ancor
alati restii tacciono,
annidano tremanti.
Non
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Narcisi, pittati in bicolore,
intonano il coro
d'un lieve venticello,
rossiniano.
Riverberano sfumature
nello stagno.
S'innalza profumo
dei fior di loto,
elisir di spirito,
a pochi... noto.
Muore, rinasce,
Ra*
ogni giorno
da ombra, a
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Leggero squittio ha colto il sentire
Solingo infreddolito
minuscolo scricciolo attendeva
Come nido
sulla calda mano
s'è posato
Riflessa in spiraglio di luce li d'accanto
nel non colore dell'ancor grigio mattino
una tenue violetta
vince
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Vento
sul mare
si intinge,
soffio di carezza
per poi lasciarlo andare...
All'onda
della sua essenza
sprigionando brezza.
Salino il sapore
dell'abbraccio
che lo richiama
con amore.
Docile
o tempestoso
ne rende il suo
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Dall’ombra riparata
solitaria se ne stava
in omaggio alla stagion.
Bluastro il color
di quella piccolina
posata sul quel ramo
intenta a beccheggiar.
Comincio a tentennare
per riprendere il cammino
mi fermo li vicino
per potermi riposar.
Un
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 | Memori di gioia e di sole
di brezza, di notti luminose
di fragranze, di stormi
muoiono le foglie
Danzando come streghe
attorno a un fuoco.
Eteree
prive dell'effimera sostanza
Donano di sè l'ultima languida
passionale bellezza.
Mute
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| Abile pescatore.
Allo scurire del mare
il pescatore getta la sua esca.
Ritto e con sguardo penetrante nella profondità ignota
mostra la sua quiete taciturna.
La speranza giace sullo scoglio.
Le calde acque
rivestono la volontà di
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 | Vorrei sedermi
su una nube,
il grigio cielo esplorare,
nella magica atmosfera volare,
fantasticare,
immaginare
il cuore del mondo
che ci circonda.
Figlia dell'aria,
corrucciata come un nembo,
sfranciata dal vento,
forse annoiata,
voglia di
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| m'attira a te una forza nell'ora calda
che il sole accarezza il nostro gelo
non ha rimedio se non ti contemplo
indaco fondo aprirsi nell'abbraccio
perché chiami? naufragi
per te ho costruito e spoliazioni,
per averti io solo
e cullati
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| Ovunque, sul prato, cantavano i grilli:
un vibrare sottile,
granelli di vento su fiori e mentuccia.
L'intenso richiamo mi ha tratto nel verde a cercare gli artisti.
Tra l'erba, nascoste, a migliaia le tane: dei fori ad ellisse e cavati di
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La luce dell'aurora ci veste di lilla
e tutto si colora della sua maestà
ha lacrime di rugiada la campanula
stropiccia gli occhi anche
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7804 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4531 al n° 4560.
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