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♦ Annamaria Gennaioli | |
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Le 7807 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Non puoi immortalare
su di una tela
il Grecale soffiare.
Vien delicato,
rispettoso,
alitato da bocche ignote.
Puoi solo disegnar
le foglie sospese,
un attimo prima immobili
dormienti sul sentiero,
dentro un vortice
roteante di colori
del
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Sentilo a stento
il Vento che scroscia,
che scricchia e sussulta
quando s'insinua di petto
nel letto di foglie striscianti:
Aspetta il sibilo del soffio
che s'infrange sul tuo viso stanco,
assapora l'avvenir del vento
tra la stoffa delle
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Tra spiaggia e mare
quanti rossi tramonti ho visto,
e quanti cupi mari mi hanno cullato nella tempesta.
Diretto verso incerti lidi,
così ambiti,
forse trovati, eppur lasciati,
per fragilità io mi son perso,
e ancor mi cerco dentro un
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 | La valle veste un gran manto di bruma
allegro il Treste sciabordando sfuma
tenaci mormorii in sottobosco...
l'autunno si rivela tra quel fosco.
Alita il vento e ruba foglie ai rami
sui viali posa con garbo ricami
vermigli accesi ed ocra riversi
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| Guardando mi innamoro
di dolce creatura
nell'essere capolavoro
Di perfetta natura
sua unica madre
di bocca pura
In labbra leggiàdre
come sacro girasole
donate dal padre
Nelle gentili parole
per verdi occhi
rilùcenti sul
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 | accarezzando la pelle
nell'acutezza dei sensi
tra valli e colline dal vento spazzate
verde erba oramai secca
brulla la terra triste
le magiche immagini sfocate
i contorni oramai lasciati
forse ancora le mani
nel palmo levigato dal
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Spiegano
le loro ali
spiegano...
e planano
verso lontane
terre...
nell'essenza
della primordiale
molecola
il codice meraviglioso
e antico
a fuoco inciso.
Volano...
volano sugli immensi
oceani
negli spazi infiniti
dell'ancestrale
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Quero entoar um canto
Que seja de paz, amor e alegria
Para comemorar a vida,
O renascer da consciência
A paz entre os povos, o fim da demência
A preservação da terra,
Nossa mãe por excelência
Quero entoar
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Buffa la vita
più vi guardo
ogni parte di noi
nel tempo
vive e muore senza scampo
rosso il petalo
fonde con l'amore
non si vergogna
attende soltanto
elargire l'ultimo saluto.
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 | Mi piace camminar
per la campagna
inebriarmi dei profumi
e di tutte le stagioni
gustarne i cambiamenti.
Ora è piena primavera
e quel paesaggio che è stato
per giorni e giorni imbellettato
da un tripudio di fiori delicati,
ora
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| Lontano dondolandosi
velieri liberi guardo
e pensieri sospesi
nell'immenso azzurro
di libertà
Immobile cappa
su silenzi di voci
e deboli colori
ma in questo secolo
più in là una striscia
una stella il blu
del profondo
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Nell'eterno planare d'immemore volo
tavolozze d'acquerelli intingono l'anima
Inebrianti profumi
indistinti volano in brezze leggere
Timorose mani protendon a preghiera
al mirar statuarie bellezze
d'eterno donate
Verdi novelli
spazzolati
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L'aroma della terra
sale nel mio cuore
roccia magnetica
sorgente limpida
canterina,
il mio viso di acqua.
Mi sconvolge il cielo
mi rapisce il tumulto del sole,
mi stupisce la freschezza dei fiori e
il richiamo della pioggia e del vento
che
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Anima i muti rintocchi di pietre
il vento luminoso
e rompe
il primo silenzio di papaveri.
Cjhiuso nella mia camicia blu
attendo che giunga l'universo
e giugno in trasparenze d'aria
alzate nel polline
e offerte.
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Teone |
01/06/2011 02:19 | 1302 |
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Nella fenditura di tetto
spifferi di caldo
nell'incessante via vai
cuccioli di uccelli
con becchi spalancati pigolano
attendono la madre
mentre sotto l'albero d'intricata radice
olive e foglie grandinano
su aguzze pietre
Un mulo
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Resta con me
fiore infranto
ritroverai i tuoi petali
calpestati, perduti
dimenticati dal sole
ritroverai la gemma
che il vento
ti ha rubato.
Ma fra quante stelle
hai cercato
il tuo profumo??
Resta con me
e riavrai il colore
delle stagioni
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Smeraldi di un mondo ostile
polmoni dell'umanità,
smaglianti sentieri
che vagano tra fusti
e grovigli di liane.
Vitalizio e patrimonio vagante
per miriadi esseri volanti.
Taciturno mormorio
di voci diurne e lamenti di
spiriti
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Dall'alta collina
a fine strada
stamattina.
Al lago un'occhiata
azzurrata
l'afa finita.
Acqua bassa
montagna quasi nuda
frescura.
A soccorso chiamata
nè poca né troppa
la pioggia.
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Ho visto voli di gabbiani e alberi
delle barche fra il mostro cantato da Dante,
tagliava le acque il canto delle sirene
e il sole risoluto schiacciava i pescatori
fra gli amori che poi si consumavano a sangue.
L'Eroe vestì questi venti
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Sento il lento continuo
scorrere della gaia acqua
mentre in volo s'alza
possente la maestosa aquila
Piega il nerbuto vento
l'abete mai sconfitto
e l'ultimo biancore si dissolve
lasciando il sereno passo
al novello sol nascente
messaggero
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L'Alba
di una domenica qualunque
è incantata
sospesa
nell'aria trasparente
come donna in attesa
S'alza
gigantesco fiore rosso
infiamma i freschi colli
con sprazzi di luce colora il mare
bacia le foglie
Nel silenzio intatto
gli
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E piange lacrime di silenzio il sole
smarrito ha i propri raggi
che si destano da soli come folli
a volte in pianti che fanno disonore.
Fra le dune accese arriva il vento
e sa di fiocchi appesi di amarezza
sono scorie che inghiotte la terra
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E' in questo luogo
che riesce a stare in piedi
priva di saluti la mia vita
chioccia di guizzi e picchi di montagne
ferro e pietra che rimbomba di vagiti
sotto i nudi zoccoli
alta la palpebra rapace
diamante l'occhio adulto
mi ride dentro
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son flauti d'azzurro
la tua voce
del pensiero parole
i tuoi suoni
vele bianche
la tua nave
incalza il vento
miriadi di porti
insenature e lidi
immagini soffiate
su spiriti mai domi
maestre di volo
le tue braccia
come aquiloni gli
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Midesa |
27/05/2011 17:40 | 3882 |
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 | Il gheppio al primo sole spiega le ali
dal verno irrigidite e da tormente
volteggia mentre scruta tra quei viali
vivaci le movenze della gente.
La quiete in notti fresche esileranti
son colme del gioire pargoletto
e gemiti gaudenti degli
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| Il roseo colore del cielo
abbraccia con amore il turchino,
carezze di vento leggero...
stormi di uccelli dipingono i miei occhi umidi di cielo.
Tocco di campane impazzite,
suono estatico che echeggia dentro
e rompe il silenzio, ormai
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| Dammi tempo te ne prego
che di volo, ho
stanche l'ali.
Sei rosa di profumo
e di bellezza,
senza eguali.
Farfalloni ho constatato
sul tuo meraviglioso,
alone germogliato.
E di grazia la tua... di fiore
che m'ingelosisce,
dentro il cuore.
Sei
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 | Tra i soffici profumi
di rose nel giardino
la madre mia modesta
indaffarata è china
a profumar di festa
il novello mattino.
Meriggio tra casette
che vestono quel colle
di rocce ben scolpite e
camin che sbuffan folli
lo sguardo
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| Ventitre ciliegie,
giusto ventitre piccole ciliegie,
miracolose, sorprendenti e lustre,
sono spuntate sopra l'alberello
piantato nel novembre scorso
in fondo al mio giardino.
Ventitre ciliegie che giorno dopo giorno
si sono arrotondate
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| Poco riguardo ho per le religioni
che non hanno in buon conto gli animali,
neppur le piante, quei bei secolari
alberi che maestosi hanno dei nomi.
Continuando il discorso, i minerali,
componenti del mondo circostante,
dovrebbero goder di
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| L'acqua battente
scorre su questo
plàtano bianco veemènte
E cielo lesto
dall'alto grigiore
di un gesto
Colpendo il dolore
sulle foglie rissòse
di passate ore
E così preziose
crescendo nell'inverno
ora son
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7807 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5551 al n° 5580.
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