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Le 7807 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Somiglia sempre al nulla,
quel soffiar frizzante,
che a sera vien dal niente, avvolto nella brezza,
da placide carezze
E' sventolar pezzuola stesa, ch' in essa si trastulla,
un fresco respirare che a pelle par capriccio
Spesso è un
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Laddove il sole al tramonto bacia l'orizzonte,
si tinge d'un rosso sfumato,
come labbra mai sfiorate.
Imponenti le alture che tracciano
il confine tra cielo e terra,
s'inoltrano con superbia nel cielo
punteggiato d'infinite e silenziose
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Cinguettii in girotondo
si rimbeccano,
altalenandosi su ghirlande fiorite,
finché la fatica del sole
si ritira sotto l'oscura coltre.
Nel chiudersi al sonno
le palpebre del cielo
si fregiano di lustrini dorati
mentre cavalli
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Sussurrio ritmato del mare,
Solo i miei passi scolpiti
Nella morbida pietrosa sabbia
Ove i Pensieri diventano
Frammenti di passata delicatezza.
Il Mare viene, il Mare porta...
Viandante è. Solo.
Con il fragoroso silenzio delle Onde.
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Assaggio d'ira,
sono scintille
di rubino.
Guerrieri
d'onor gravidi
nell'impeto maschio
della lotta.
Collera
non celate
che nel bel volto
dipinto.
Ma quando
il vostro rosso
è sì sincero,
la vostra anima
sì leale
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Nel cielo pochi cirri
vagano
e senza meta,
coperti da voli di rondine
che aprono
le porte ancor socchiuse
dentro ai cuori.
Mostra raggiante le sue vesti
la gialla rosa
all'oleandro,
incredulo
e ancor dormiente,
mentre il sole
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 | L'orlo delle tue azzurre vesti
lambisce i tuoi dorati fianchi.
Non di truce matrigna è quel caldo sguardo.
Seduta qui ti guardo
e in te vedo solo un'afflitta madre,
tradita dai figli che generò.
Un tempo fosti madre prodiga e
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schiere di voli tra le fronde
il cielo sveglio di nuova luce
come una vela
soffia il giorno
un'onda percorre
lo spazio di uno sguardo
quadro d'azzurro
confonde
personaggi d'azzurro
cornice i monti
sentinelle di quiete
cuscini di
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Midesa |
06/05/2011 18:08 | 4759 |
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Rosicchia con arguto distacco
affilando con ansia irrefrenabile
le fauci
ricolme di appuntite spade taglienti
oltremodo ad arte forgiate
intrise fino al midollo dalla gelida pura acqua
dissolta in vapore ogni sua molecola
per l'aria a
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Regalo al Pino il canto dell'amore,
Insegno al Magnolia i ritmi del mio cuore,
porgo sul Ciliegio la perla della fragilità,
E Dipingo all'Ailanto il soffio dell'eternità.
Oggi tralascio le mie tristezze
per offrivi un vero
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Sapore giallo,
odori aspri
come ludi
di Marte,
assaggio
pungente,
quasi irritante,
color ruvido
e verde
e acre
e forte
il mio esser
confuso
nel fuso
biondo
cereo,
fame
di fiume
dolce,
unico
conforto
del mio cuore.
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 | Quale emozione ieri
sera all'imbrunire
quando dal nido sotto
la grondaia udii venire
un dolce pigolare.
La attendevo da un anno
o poco più, con l'ansia
dell'attesa di un amico,
a me assai caro.
Il mio gatto la
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| Era da non sprecare
quella notte d'agosto
sulle dolci colline fiesolane.
Dandoci la mano
per scavalcare siepi e avvallamenti,
andavamo per balze
in cerca di uno spiazzo aperto e buio
da cui guardar le stelle.
Da uno slargo in
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Nei campi a mille i papaveri
sì vivi coi loro fervidi petali
sotto la fronda degli alberi
Da giorni vivo in verdi prati
mi ridesto in taciturni lochi
o nell'orto degli arilli dorati
Attendo che l'sol s'avvampi
e drizzi i papaveri dei
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Al di là dell'intimorito greto
nella valle dove sgorga la fiumara
un triste canto s'eleva in trono
ai bordi solinghi di una tana.
Linguacciuti stanno sulle pietre
a fare salti appena sorge il giorno
e gli ulivi che scelgono per
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Cos'è questo rumore ricorrente?
Il sibilo del vento tra le fronde?
O tra gli scogli gli urli delle onde
che vengono dal mare di ponente?
Tra quali scogli può ululare il vento?
E' solo una colata di cemento.
E questo mormorio
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Il sole
d'inebriante luce
del giorno
i suoi figli
nutre...
Le sue voglie
consuma
negli amplessi
dei penetranti
e caldi raggi...
E all'alba nasce
e a sera
nell'arco di un istante
muore...
e nei suoi strani
giochi,
abile amante
a
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 | Argenteo è il guscio
della luna,
velato il suo sorriso.
Tradisce lo sguardo
il mutevole vestiario del cielo
e mantello di re
appare all'occhio
dell'anima.
Sveglia è questa notte
nelle ultime gocce
che bagnano il mio capo
e
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Di timide gemme
si tinge il sorriso,
in tiepidi baci di raggi
che sfiorano l'anima.
Di puro colore
mi posso saziare,
di giallo accecare
quel bianco di gelo,
che scricchiola
ai passi del cuore.
Dischiudo
i miei petali piano,
stiracchian
le
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 | Rincorre l'onda
la trama dorata
luccichii splendono
stelle diurne sul mare.
Parlano ai venti
antichi poeti
dolce sciabordìo
sui fianchi di legno.
Carezzo le colline
assorbo i colori
miniature di presepe
aggrappate alla
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| Volgete a me i vostri piccoli delicati
cerulei petali, dall'occhio d'oro
come sole che vi scalda;
quel sole che da eternità fluisce raggi
e immemore di anni indora cielo e terra
in cui scampiamo.
Volgete il vostro incanto
ai giovani
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 | Nel mese ove è dolce dormir,
fino a luglio, germoglian
le tue celestine orecchie di topo
e fauce gialla.
Di sembianza fragile,
delicata e tenue,
fai dono agli innamorati
d'amor immortale
e fedeltà senza tempo.
Giungerei fin sui
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Come in un quadro
di ineffabile pittore,
del genio creatore
la maestria,
incantata
ammiro.
Di vita
la natura palpita
al risveglio del sol primaverile.
Rondini nel cielo azzurro
garriscono danzando
e rallegra il paesaggio
il sole coi suoi
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C'erano le rondini
ad invocare l'Alba,
gli stridii insistenti
mi sottrassero al sonno.
Vegliavano i merli
sull'Aurora nascente,
i garriti repentini e pungenti
mi colsero improvvisi.
Dal letto scivolai veloce,
di corsa sull'alto
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E' l'alba,
il gallo spennato già canta,
i piedi filano il cammino,
ancora il sole, Maria santa,
riscaldi ora questo mattino.
Stagioni, voi siete passate,
fiacche come i miei passi,
sul viso, su colline inarcate,
su frutti molli e duri
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Frascheggia primavera a maggio
con sole riscaldante anfratti
che ancor inverno tiene abbracciati,
E lo stelo al cielo innalza...
Verso il sole spicca e ondeggia come onda verde
che lieve dondola scrollando schegge e scintille all'aria:
Nei
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E' si quasi giorno ed ancor piove
piove senza sosta sui nostri volti
in sull'erbe e sulle primule nuove.
Piove e tu non sai ove s'asconde
Il cielo, orché sobilla la procella
e disgiunge stormi fitti di ronde.
Torna il sereno sul fosco
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Brividi
Si fatti fiocchi di neve
appaiono
stupiscono ammaliano il cor mio
Mani di fata
da perfetta maestria guidate
cesellato han
di candide eteree corolle
del pergolato l antica trave
Da beltà rapiti
gli occhi d emozioni
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Granada, è della polvere l'arsura
e ansima in sconfinati giardini di paglia
che la verde siepe cinge:
è della ruggine l'acredine.
Le grida opache del capobarca riverberano
nel mare retinato di un giorno di festa
e mille
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 | Avida la notte
con le mani del buio
raccoglie stelle
e le trascina in vortici .
Spuma di vento
rantola il tuono
splende di fuochi .
- Arrogante -
frusta il cielo
con scocchi audaci
sparpaglia
echi di nuvole
le straccia,
tele lacerate
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| Quel grande albero è nato lì,
sulla ripida cresta,
forse piantato da Dio,
per controllar degli uomini,
le umane gesta.
Secoli son passati
per quel maestoso faggio,
ma lui è sempre lì,
immobile, statuario,
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7807 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5671 al n° 5700.
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