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Le 7850 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Mi immergo
nel silenzio assoluto
chiudo gli occhi
lasciando la mia mente nel buio.
Penetro la profondità del mio essere
dentro l'oceano delle mie paure.
Mi perdo
smarrendo la strada alla vita.
Ritmici suoni,
nella corazza del mio
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Dorme
la triste rugiada sulle foglie
d'arancio
e non sembra schernire quel sole
alto
saltato su un monte per caso
o per scelta del giorno.
Il destarsi del vento rende
viva
l'azione del tenero vestirsi
e spogliarsi di tristi
seppur unici
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 | Altrove non ti cerco
se non qui...
Abbracciami.
Nel tempo dell'amore
o nel giorno dell'abbandono,
o nel silenzio di Dio,
mai vorrei essere
strappata
dal tuo orizzonte.
Anche quando ti
rivelerai
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 | Perché, spesso, non ci basta
Perché, a volte, ci si stanca
Perché sempre, poi, ci manca ...
Perché correre, non serve
Perché dentro, non si cambia
Perché oggi, è quasi ieri ...
Perché
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| Maurob |
13/05/2011 08:53 | 1303 |
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 | Distesa su un prato di campanule
ciocche di capelli penetrano nella terra
diventano radici, germogli
fili d'erba, fiori di campo.
Fianchi rotondi son le montagne
colline i seni
laghi gli occhi
il pube è una foresta di verdi conifere
dove
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 | È vivo nel ricordo quell'estate
vissuto nel fragor della campagna.
Con nostalgia risento
il verso e il lieve odor delle galline
ristrette in un recinto.
Delle oche ho la vision,
che quel cortil ramazzan
e al passo militar
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Chiudo gli occhi...
una leggera brezza
mi sfiora i capelli
avverto un profumo
d'erba e fiori freschi
che inonda i sensi
entra in me
delicatamente mi avvolge
meraviglia... stupore...
così
sopraffatta
da tanta bellezza
cullata e
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Dopo tanto sbandare di colori
è caduta sui tetti
la rossa neve del tramonto.
Tra breve
sarà solo uno spicchio di luna
a illuminare il mondo
mentre entra muto nel buio.
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| Teone |
12/05/2011 04:47| 1127 |
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Verde e pura è la sera di maggio.
Sale un brivido agli occhi appoggiati
sopra un filo di cielo
quasi cessa di battere il cuore.
E confuso di glicine e stelle
torna bianco quel muro ove l'ombra
ascendeva lontana ed astratta
e il
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| Teone |
10/05/2011 12:47| 1437 |
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Sita nel mezzo,
tra industrie e boschi;
tra capo e provincia,
picciol dimora austera,
dov'or mi trovo.
Altre ne stanno intorno
e proseguon l'affronto
al virgineo suol.
Colori e odori modesti,
discreta la fragranza!
Qui presso il bosco
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Ampi viali ombrosi e puliti
dividono edifici vistosi e pomposi
il sole impietoso arde sull'asfalto
srotolato senza riserve
nella grande città...
Seduta sulla panchina del viale ombroso
ammiro estasiata
i voli gioiosi di due
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 | Son nate le viole
annuncian la festa
primavera l'è desta
nel venir s'appresta
a volteggiar nell'alba
a danzar con i merli
il valzer di
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| Esile canna
in soffice terra accolta
trasformata in imponente groviglio
in abbraccio sodale con un vecchio corbezzolo.
Intreccio di foglie
da forme ineguali
come pure i colori.
Due piante diverse
che il caso ha deciso
l'abbraccio tra loro.
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| Somiglia sempre al nulla,
quel soffiar frizzante,
che a sera vien dal niente, avvolto nella brezza,
da placide carezze
E' sventolar pezzuola stesa, ch' in essa si trastulla,
un fresco respirare che a pelle par capriccio
Spesso è un
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| Laddove il sole al tramonto bacia l'orizzonte,
si tinge d'un rosso sfumato,
come labbra mai sfiorate.
Imponenti le alture che tracciano
il confine tra cielo e terra,
s'inoltrano con superbia nel cielo
punteggiato d'infinite e silenziose
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| Cinguettii in girotondo
si rimbeccano,
altalenandosi su ghirlande fiorite,
finché la fatica del sole
si ritira sotto l'oscura coltre.
Nel chiudersi al sonno
le palpebre del cielo
si fregiano di lustrini dorati
mentre cavalli
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| Sussurrio ritmato del mare,
Solo i miei passi scolpiti
Nella morbida pietrosa sabbia
Ove i Pensieri diventano
Frammenti di passata delicatezza.
Il Mare viene, il Mare porta...
Viandante è. Solo.
Con il fragoroso silenzio delle Onde.
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| Assaggio d'ira,
sono scintille
di rubino.
Guerrieri
d'onor gravidi
nell'impeto maschio
della lotta.
Collera
non celate
che nel bel volto
dipinto.
Ma quando
il vostro rosso
è sì sincero,
la vostra anima
sì leale
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| Nel cielo pochi cirri
vagano
e senza meta,
coperti da voli di rondine
che aprono
le porte ancor socchiuse
dentro ai cuori.
Mostra raggiante le sue vesti
la gialla rosa
all'oleandro,
incredulo
e ancor dormiente,
mentre il sole
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 | L'orlo delle tue azzurre vesti
lambisce i tuoi dorati fianchi.
Non di truce matrigna è quel caldo sguardo.
Seduta qui ti guardo
e in te vedo solo un'afflitta madre,
tradita dai figli che generò.
Un tempo fosti madre prodiga e
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schiere di voli tra le fronde
il cielo sveglio di nuova luce
come una vela
soffia il giorno
un'onda percorre
lo spazio di uno sguardo
quadro d'azzurro
confonde
personaggi d'azzurro
cornice i monti
sentinelle di quiete
cuscini di
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Midesa |
06/05/2011 18:08 | 4828 |
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Rosicchia con arguto distacco
affilando con ansia irrefrenabile
le fauci
ricolme di appuntite spade taglienti
oltremodo ad arte forgiate
intrise fino al midollo dalla gelida pura acqua
dissolta in vapore ogni sua molecola
per l'aria a
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Regalo al Pino il canto dell'amore,
Insegno al Magnolia i ritmi del mio cuore,
porgo sul Ciliegio la perla della fragilità,
E Dipingo all'Ailanto il soffio dell'eternità.
Oggi tralascio le mie tristezze
per offrivi un vero
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Sapore giallo,
odori aspri
come ludi
di Marte,
assaggio
pungente,
quasi irritante,
color ruvido
e verde
e acre
e forte
il mio esser
confuso
nel fuso
biondo
cereo,
fame
di fiume
dolce,
unico
conforto
del mio cuore.
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 | Quale emozione ieri
sera all'imbrunire
quando dal nido sotto
la grondaia udii venire
un dolce pigolare.
La attendevo da un anno
o poco più, con l'ansia
dell'attesa di un amico,
a me assai caro.
Il mio gatto la
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| Era da non sprecare
quella notte d'agosto
sulle dolci colline fiesolane.
Dandoci la mano
per scavalcare siepi e avvallamenti,
andavamo per balze
in cerca di uno spiazzo aperto e buio
da cui guardar le stelle.
Da uno slargo in
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Nei campi a mille i papaveri
sì vivi coi loro fervidi petali
sotto la fronda degli alberi
Da giorni vivo in verdi prati
mi ridesto in taciturni lochi
o nell'orto degli arilli dorati
Attendo che l'sol s'avvampi
e drizzi i papaveri dei
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Al di là dell'intimorito greto
nella valle dove sgorga la fiumara
un triste canto s'eleva in trono
ai bordi solinghi di una tana.
Linguacciuti stanno sulle pietre
a fare salti appena sorge il giorno
e gli ulivi che scelgono per
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Cos'è questo rumore ricorrente?
Il sibilo del vento tra le fronde?
O tra gli scogli gli urli delle onde
che vengono dal mare di ponente?
Tra quali scogli può ululare il vento?
E' solo una colata di cemento.
E questo mormorio
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Il sole
d'inebriante luce
del giorno
i suoi figli
nutre...
Le sue voglie
consuma
negli amplessi
dei penetranti
e caldi raggi...
E all'alba nasce
e a sera
nell'arco di un istante
muore...
e nei suoi strani
giochi,
abile amante
a
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 | Argenteo è il guscio
della luna,
velato il suo sorriso.
Tradisce lo sguardo
il mutevole vestiario del cielo
e mantello di re
appare all'occhio
dell'anima.
Sveglia è questa notte
nelle ultime gocce
che bagnano il mio capo
e
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7850 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5701 al n° 5730.
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