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Le 7806 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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 | Turbati dall'autunno che ci lascia,
in balia a disturbi e malanni che ci guasta;
per approdarci all'inverno con tanta tristezza,
forti per venirne fuori con tanta grazia.
Gli alberi sono spogli
nella villa,
il terreno sta dormendo
a
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L'onda si fà enorme,
poi cade a sberla,
infrangendosi tra bavosi spruzzi
dal color della madreperla.
L'onda
Brulicando si ritrae
lasciando solo viva schiuma
tornando poi ad essere
palpito vivo, che mai si consuma.
L'onda
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 | Ed ecco ch'arrivi Tu
e sbocci al cospetto del cielo.
Ed ecco che apri le porte
e da Te
esce profumo di zucchero a velo.
Sboccio con Te...
Ed ecco che voli sopra i mari abitati.
Ed ecco che sento la vita
che canta le note
dal vento
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Singhiozzo, di tosse mi strozzo
perché è arrivato l'inverno
con la galaverna sulle robinie e sui rovi
fuggente dal finestrino appannato
dai fiati dei pendolari al mattino.
Così succedeva: era ieri.
Ma fuori è
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Tappeti di inerti piume,
impronte di morte
piovute da un cielo
che natura tradisce.
Agonizzano alate creature
sul gelido terreno...
Ancestrali premonizioni
annotate sul diario
di un tempo avvilito
che sembra voler annunciare
la sua
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E' il continuo mutar
di fogge di questa terra
in questo mondo che oramai
il suo corso ha cambiato
piroettando su se stessa
e noi intorno a lei
non ci accorgiamo
di quanto il suo flusso
è oramai a questo punto
ad una decisiva
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 | Il tempo
che veloce scorre in volto
riflesso
sull'increspatura di uno specchio
oggi sembra si sia fermato.
Anche un ulivo
si specchia
nell'acqua cristallina,
e delle grinze dei suoi giorni
v'è solo
un computo
smarrito...
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ROBOT COME TRENI SBUFFANTI
AVANZANO SFERRAGLIANDO
CORTECCE SECOLARI CADONO
SRADICATE CALPESTATE
DA CINGOLI D'ACCIAIO
ALLA GUIDA DI UN UOMO
IMPAVIDO.
NON C'E' PIETA' PER NESSUNO
GLI ABITANTI DEL BOSCO
FUGGONO AL FREDDO BRILLìO
DELLE
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Ho abbracciato il liquido denso
che stravolge e diverge le mie vene
pensando di poterlo curare
nel punto dove si incontrano i cervi
ma oggi non c'erano cervi
l'altare era vuoto
e il vino era confuso
Nella mia mente aghi d'erba senza ombra
Che
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Gli occhi si accendono d'improvviso
illuminando la strada
E' notte
con il suo cerchio
di mani nascoste
trasporta i brividi dell'ignoto.
Eppur vivo
fior di loto rosso
che stagna
e profuma di festa.
E' notte
e vago senza un pensiero
tra
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 | Rossi papaveri
fiori di campo
qui più non sono
a colorare i selciati ed il grano
La luce ardente d'estate
si è arresa all'inverno
che copre i miei fianchi
le mensa è ricca di doni
che han fiocchi rossi e profumi
ed il
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 | Mare
stanotte brilli più che mai
al chiaror di luna
che gentil sorride
ed i suoi raggi
catturar vorresti
per d'argento rivestirti.
Stan le stelle ammirate
ad osservare
il movimento lento dell'onde
e null'altro s'ode che non sia
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 | Oltre questa notte
lucida di stelle e di
ammantati sospiri di vento
giunti stanchi
da lontani soffi di cielo,
tra ombre di
lontane luminarie
ed echi spenti di vita,
va il mio pensiero
a risalire i pendii
di questi monti
guardiani del
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| Germoglia lenta
da lucenti scintille,
nate dal sospiro
dell'ardente Efesto.
Timida, cresce
dipingendosi di sfumature
rosso- arancio.
Anima in fiamme,
ad ogni respiro
s'allunga
catturando aria
con le sue mille lingue,
bruciando
nella sua
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 | L'aria si attizza,
umido è il vento
minaccia tempesta.
Il mare ingrigito si gonfia,
e raggrinza.
Il cielo già buio,
da dentro s'accende e
rantola un lungo latrato,
Immobile attendo.
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| Vecchio arbusto senza foglie
ogni anno sempre più curvo
con immutato slancio ti prepari
ad accogliere la primavera.
Vita nuova che con splendore si prepara .
Saranno gemme
quindi cascate di fiori
a inebriar l'olfatto e la vista.
Colori e
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| Ti ho cercata,
ma eri partita.
Di te
solo il fumo nero
di un treno che sulle rotaie
strideva un suono
incapace di dare stabilità
lungo tutti i bulloni ferrosi.
Alle stazioni
il vuoto.
Nessuna fermata
è stata così
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 | Ombreggianti colli
di verde vestiti
e di gialle strisce smosse
da tiepidi e dolci raggi
inseguo col mio sguardo.
L'anima distacco dal corpo
a volare attraverso
i brinati campi
e di ogni dove riempio
i miei sensi di sapori,
profumi e visioni
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 | fin tanto che ebbi il potere infame di devastare il suolo arso tra buche e gramigna
raccolsi fama, estirpando con veemenza e fierezza anche l'ultimo inutile filo d'erba
poi mi accorsi che non c'era più luogo dove adagiare le mie membra
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| Respiro affannoso
del gigante mio amico.
Bagliori improvvisi
mugghio lontano
che furioso
s'appressa.
Corron veloci
le onde
ribollon frenetiche
divengon
schiuma biancastra
s'infrangon a riva.
S'ergon superbe
pronte alla lotta
con
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| In mezzo all'onde Dio ti pose
a guardia della terra dei miei avi,
a guisa di leone o d'elefante
indomita per noi tutti guerreggiar.
Pietra ti chiamarono e tale fosti
nei cuori dei pattesi e nella storia,
meta sognata dai fanciulli attenti,
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 | All'ombra dei tuoi folti rami
vengo a riposare il mio corpo
e l'animo rilasso nel
tuo giardino colorato
che geloso abbracci.
La tua pelle accarezzo
perché dirti voglio quanto
ti amo se dalle fronde aperte
guardo scie di luce
che mi
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| tu che dalla pioggia sei bagnata,
e dal sole vieni tu asciugata,
a dar vita, alla vita,
vieni tu quando seminata,
e da un mando tutto d'oro,
ti presenti a noi con attesa
e sospirato splendore, con il
tuo bel grano.
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Era andato il vento dall'olivo
a chiedere il segreto della pace
lui che sul monte dava il tormento
fischiando gelo misto a cieca neve
e la pianta d'argento china al lago
gli mostrava i fiori delle rive
con i cigni nel nuoto lento e vago
poi gli
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 | Ti invidio falco
se ti vedo danzare in cerchio
tra mille raffiche di vento
immune agli attacchi del tempo
e sempre munito di gagliardo
volo.
Ti ammiro roboante ammasso
di muscoli e scaltrezza
persistente concentrato
d'attenzione e
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| Brontoli solitario
Tra vento
Tempesta
Sole grigio d'inverno.
Lasciato da tutti
Appena
L'aria è cambiata
Crespo
Invochi
L'estate passata.
Grigio di rimpianto
Non vedi loro
Le bianche vele del cielo
Che per allietarti
Improvvisano
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sono il cartonato di me stessa
svestita malinconia
di una caricatura pessima
postura claudicante
materiale scadente
imballaggio maleodorante
svendita imminente
mi troverai nel cestone della coop
accanto ai panettoni
dello scorso
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Follie del vento:
c'è tempesta,
rivolta delle foglie nelle strade.
Anche le nubi impazzano nel cielo,
si rincorrono cambiando
sia la forma che il colore.
Echi di rumori
creati dalla pioggia,
suonano rimbalzando sulle cose.
Cerca riparo
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Ne ha viste di stagioni il platano del lago
saldo nel tronco centenario sorveglia i cigni
che fanno la ronda a riva sotto il Sassalto.
Nudo di fronde spande in cielo i lunghi rami
rabbrividendo al pensiero del verde perduto
ma subito riprendendosi
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Gennaio è un mese nudo.
Vado fra i campi di periferia
che, senza il riparo delle foglie,
sembrano più vasti e sconfinati.
Lì davanti, oltre i rami secchi,
si stende intirizzita la città
e pare più vicina
col
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Sono parte di questa terra
Madre
Isola
Pensiero
dei suoi tramonti rosso sangue
e del suo vino bianco mosto
che si rivelano con fate e demoni
riflessi in un mare di ossidiana.
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7806 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5941 al n° 5970.
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