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Le 7812 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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 | Stupenda distesa
di verde
ove pulsa la vita
e la natura generosamente
si offre
accompagnata
dal fluire di piccoli
rivoli.
Raggi di sole
si accompagnano
ad un vento leggero,
foglie cullate
nel meriggio
che odora di
alpestri essenze,
mentre
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| Profumi di fine ottobre,
foglie verdi un po' gialle
accorati versi di animaletti di bosco...
Fruscii, vento che muove anime silenti...
si manifestano in giochi d'insetti, d'autunno.
Lungo le acque di un fiume cavalli,
al galoppo,
cavalieri
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| Uomo stolto ed egoista
prosegui imperterrito
avveleni il mare seguendo logiche di profitto.
Ipoteca pesante per i posteri.
Mare scuro oggi come i miei pensieri
ti ribelli restituendo parte di ciò che ti è stato riversato.
Ma anche mare
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| Quel granello di sabbia
luccicante sulla battigia
pare una stella,
illumina i pensieri
d'ignari bagnanti.
L'onda ribelle
s'alza d'improvviso
fresca e schiumosa,
rinfrescando
accaldate forme.
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| Le onde lente
sulla battima posansi,
e lo scrosciar continuo, che tal moto crea,
musica, al cotal che l'ode, appare.
Fermi i pie' sull'umida sabbia,
strette le ginocchia al petto,
e fissi i visi stanno allo ciel,
di astri colmo.
Oh attesa,
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 | odoro la terra che scricchiola sui miei piedi nudi...
e col passo di una ballerina cado supina sul suolo bagnato...
sfiorando un fiore mai nato e mai morto...
accarezzando quel sogno che il sole mi nasconde...
e aspettando quel tempo che il
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Firmamento pitturato lineare
Legati brillanti
Notte d'amore sopprime l'attesa
Cadono stelle leste veloci
Un flash
Nel quieto universo
Si estinguono meteore
Negli spazi infiniti
Frammenti di luce
Immortala bellezza
Colto attimo fulgente
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Corrono
al galoppo sfrecciano
indomiti destrieri.
Si rincorrono
giocano
al gioco della vita nella libertà assoluta
lontani da mano d'uomo
tra i pascoli assolati
nella stessa terra calpestata dai padri dei padri.
Ultimo baluardo
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il tuo volto quasi umano
è una parte indelebile per la mia vita
oh luna, giudicami per quello che sono
ma non per tutto l'amore che provo per te
aiuto, aiutami a dare un senso alla mia vita
e a quella del genere umano
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Con la voglia di camminar nei boschi
svirgolai i primi passi
tra fronde di maestosa soma
fletter agli schiaffi di venti tenui
odor di pini
come farfalle planare
sui germogli calpestati dal cammino.
Camminar senza tregua
per trovar qualcosa
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 | Stamani apro le braccia
come la rondini le ali
per mostrare il petto bianco al vento.
Sono felice di appartenere al tutto.
Un heliante gira la testa sempre verso il sole
si nutre dei suoi raggi,
si nutre di quel che gli serve.
Il povero della
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Indomito e selvaggio fior
d'un deserto desolato
dal profumo intenso,
sensuale e sconfinato.
Crespo solitario, maestoso
su rupi imponenti,
muti solamente con l'essenza
le rugose crepe verdeggianti.
Olezzo di tarda primavera,
carpisci con le
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O luna ... dalle nubi dimezzata,
bianca luce dal buio innalzata,
e da mille occhi immaginata.
Invisibili scale, a te han portato,
scale dalla terra partite e dal buio sollevate.
O luna ... che nella notte sovrasti,
e dell'alone tuo mi
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Tornare in terre
che fioriscono
a San Benedetto
che vivono di luna
e di respiro di stelle.
Là fondere in solchi
le mille parole
che hanno fatto
una storia inutile.
Sotterare là la disfatta
che lungo i sentieri
ha
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di un poeta
sei lo specchio
dell'anima
il suo riflesso
Di canti di poesie
di emozione e sentimenti
sei
ignara destinazione
Roccia nuda e spoglia
appari
in notti solitarie
di malinconiche
preghiere
Tra stelle e luci
ti fai
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Fermiamoci
ad ascoltare il fruscio del vento
insinuarsi tra le fronde degli alberi.
Fermiamoci
ad osservare il lento camminare
di una fila indiana di formiche.
Fermiamoci
ad ascoltare l'acqua di un ruscello
che cantando leviga le
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Verde
cicala
gioiosa
l'estate
verdura
di foglie
tremanti
alla brezza
caduta
sul vespro
azzurro
il cielo
ancora
nell'arco
più mite
fuggita
la rana
fra steli piegati
alla
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 | Sospesa nell'oscurità che avanza.
Tu luna,
faro divieni nell'osservar le stelle a te vicino.
Al rosso calar del sole,
di pallido ti colori
per rubare sguardi agli occhi di ogni uomo,
facendoti notare per lo splendore della tua
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| Agra sponda imprevedibile
strappata
alle più lontane
azzurre acque
là ove galleggiava
l'ultimo orizzonte.
Vola lo sguardo
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| Arida e Afosa
in una distesa silente
di ambrate spighe
baci il sole
lasciandoti trasportare
dall'assordante canto delle cicale.
E ti
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 | Profonda una luce diffonde,
un'alba che nasce sul mare.
Le nuvole in cielo,
le barche,
la statua che domina l'acqua...
Il sole che spunta pian piano,
incanta lo sguardo,
sprigiona,
nel giorno novello,
speranza d'intorno.
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Bestie in gabbia
oltre inferriate di proscritte sbarre
occhi lustri di lacrime pregni
foglie cadenti
come la tristezza di quegli sguardi
podisti nel vuoto.
Animali in gabbia
braccati da viste attorno
concedere
noccioline e rami d’erba
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 | Domino, dall'alto, la vallata:
tetti spioventi rossi
e case basse.
Un bosco tra gli alberi maestosi,
cespi di rose ai lati
e papaveri nei prati.
Collage in terra,
dal verde scuro al chiaro;
un po' al di là
la splendida collina,
sembra
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| Siamo alla frutta
nature morte viventi
piccole casse chiodate
dai cuori spenti
Siamo la caduta del gusto
in travestimenti di massa
il tentativo triste
di farci notare
Odoriamo di chiuso
e ci mischiamo col vento
io non ho tempo
mi
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| La chiamano 'Natura Morta'
ed io non so perché
Che c'è d'appassito veramente
in frutti d'aromi pungenti?
Lo zucchero d'uva mi corona le labbra
della mente
mentre l'occhio accarezza il tralcio fuggitivo
e il fico
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| Voluttuosa
sensazione
di rotondità
in una canestra
di frutta
immobile
la mela
accattivante
guarda
poi...
il morso
la dolcezza
sensuale
del peccato
il sapore fresco
delicato
della polpa
che si scioglie
in bocca
senza
troppo
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| Silenti le vele
veleggiano
al vento
Solcano tracce
vivono spume
vestite di bianco
agli abissi maligni
Sussurrano al sole
l'approdo agognato
cercando discinte le membra
di ninfe marine
Non spaura il tridente
e seguono rotte
Distesi
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| aggiunge luce a luce
la canestra di frutta,
frutto di frutteti fecondi
sul giallo smagliante dello sfondo
asimmetria delle foglie
non cela gl'intensi colori
netto il foro del verme,
c'è fervore di vita anche
sulla soglia del
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Mavec |
18/07/2009 21:30| 1460|  |
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 | in quel corrompersi
nell'apparente esuberanza
nel buio di quel chiccho d'uva
è il senso
d'ogni tocco non dato
di tutte quelle labbra
negate alla polpa
lì è l'evidenza
dell'abbandono al nulla
del danno
di una
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Amara |
18/07/2009 19:39 | 3581|  |
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| ecco...
in un'eredita' di secoli
gravida la terra
benche' martoriata e spoglia
ed un ventre ancor fecondo
stagiona delizie
sul palmo di vimini
del suo Uomo...
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 | Ritaglio di colori tenui
stagliano come dono
il cesto
dono di Dio
frutto dell'uomo.
Fichi, uva, mele insieme
in un tempo senza tempo;
dono di un'Offerta
che supera il tempo.
Cesto tondo che si appiattisce
sullo sfondo granulato;
solo
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7812 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 6991 al n° 7020.
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