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Le 5308 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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 | Un tempo non lontano
in cui sol le parole
avean forza severa verità
con gesti e sguardi
donavan luce e pane
a uomini e "regnanti".
Ora turpi malcreati
inondano aggrovigliate
membra di turbate masse
con frutti voluttuosi
che
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S'accalcano suicide speranze
in deserti d'amicizie smarrite
impigliate nella rete che soffoca
ogni cybernetico abbraccio:
mani stringono onde magnetiche
dita s'intrecciano in squallidi SMS
e la lingua che fu sì dolce e
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Sono stanco persino di ascoltare
me stesso, il rotolare dei miei passi;
balbetto e bruco e brucia il labbro ancora
dopo aver mordicchiato un mondo nero
che s'è dato un diritto il cui gran peso
preme su poche e troppo acerbe spalle.
Tempi
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Non perderti tra raspi di rami secchi, in balia del vento,
tra pensieri intrisi di nostalgia, tra mille emozioni che
spesso son solo illusioni.
Sei fatta per volare per raggiungere cime innevate, sotto
il tetto del mondo dove l’aria rarefatta ti
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Cosa è successo al sole?
Posso guardarlo in faccia
senza lacrime che piovano dagli occhi
feriti dalla luce, è un disco grigio
dal quale lente si sfaldano grigie
briciole senza vita che volteggiamo in aria
e leggere si posano sul suolo
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Qualche strisciante ho visto: più bipede,
su d’un piazzale levigato d’oro,
crescere all’ombra d’albero d’alloro
che rodere di larve non prevede.
Così dispensa linfa in tutta fede,
finché radice un dì presenta
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 | Stanchezza è spostare ogni giorno
l’invisibile confine che stringe,
come se l’onnipresente idiota
fosse padrone del tuo respiro;
navigare contro vento
e di bolina soffrire l’affronto,
che colpiresti dritto al problema
se non fosse per
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 | Non risparmierò inchiostro nel narrare
e neppure parole e tanto più
se sterpi rispuntassero a strappare
gli agi dei non più verdi gigli; giù
nel palpito mi pungi e nel pensare
non prendo sonno sapendo che tu
oh madre resti ferma a consumare
la
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| Bramosia d'avere,
di potersi prendere
più che non si può.
Gonfi, tronfi, loffi,
flatulenti emeriti
dicesi onorevoli,
tanto maldicevoli
chiamasi politici
governanti cinici,
puzzolenti cimici
ladri senza scrupoli.
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Vorrei avere il verde,
per dipinger vallate,
ed un tocco di giallo.
per donargli l'estate.
Vorrei avere il rosso,
per dipinger la rabbia,
e una goccia d'azzurro,
per coprirla di pioggia.
Vorrei avere il nero,
per dipinger la morte,
e un
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Si è spezzata la voce
nelle urla di un lampo
di cose banali piegate verso il vento
in vuoti, mai capienti fino a bastare
sirene come campane
strade interrogate
pensieri verso l’acqua
cinghiate dentro l’anima
senza seguire uno
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 | Guerre fredde
in estati calde
primavere arabe
in inverni bui
piombo fuso
tempesta nel deserto
nomi e ancora nomi
per insabbiare verità
che sanno solo
di potere coinvolto
dentro bidoni
di petrolio che annaspano
soldi grondanti
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| hanno stuprato le pagine dei tuoi figli
timer di vuoti a perdere a scadenze crescenti
ostaggi d'una dignità che sfiorisce nelle tasche dei potenti
fortissimamente precari sudati d'esubero
numero che prega paure d'un sole che non
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 | La primavera
mi risveglierà così
che veramente
sarò nuova
irrimediabilmente
Nella stagione floreale
di Dulcamara
fiorirò polline per api
e vagherò vistosamente
passo su
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 | Come ci si sente poi,
nel labirinto antico
tra le vestigia in frantumi
crivellate a sangue!
Non un battito
non una lacrima
nihil obstat,
non est misericordia.
Avanza, si fa largo
con gli occhi bendati
ma non per la vergogna,
di marmo
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 | Già vite proletarie pien di stenti
con scarso cibo e tribolo nei campi,
s'udiron richiamati padri e figli
da Patria ch'era ancor solo d'intenti.
Nel freddo estremo su per monti e valli
o ad arrostir nel sol fra insetti e tanfo,
sedare il
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| Aspetta l'ora
della tramutata svolta
su cassonetti e sbarre
accompagneranno le scene
in una drammaticità
agghiacciante
all'occhio d'intorno vigile
dalle sfaccettature non pulite
calma la furie
coglierai l'attimo tuo
non
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| l'orologio segna la stessa ora
il quadrante superiore resta fisso
ordine perfetto
i giorni dell'attesa mi buttano
a capofitto in un dedalo di ore
minuti istanti senza fine
senza confini l'infinito
è oltre il pensiero illumina
la mente
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 | Funamboli tra le stelle dei bui pensieri
scivoliamo nei nostri occhi nocchieri,
liberi d’avanzare sulle funi della notte
giocolieri nel circo delle regole bigotte.
Dentro scatole fruscianti cerchiamo poltrone
di fila in fila fino alla prima fila in
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Un raggio nascosto
tra le nuvole di un cielo, che miete veleni,
che timidamente s’affaccia in un mondo che non conosce noia.
Senza ragione, avanzano passi
di falsi idoli, all’alba di un’era tormentata,
che di raggi conosce quelli di luci che
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Indelebile
il respiro delle ombre
ed il ricordo delle labbra
aleggia nel deserto
Il mattino non ha peso
nel tratto del ritorno
fra una luna e un sogno
che spezza il mio cammino
Domani sarà tempo
di chiudere il passato
ma cento gocce
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Sei carne e sangue, silente presenza,
fardello greve,
forma e battito
di ogni mio pensiero
l'anima, esausta, dell'inutile pena
si piega e invoca:
urlami dentro,
tra costato e cuore,
ferisci, se necessario, con le parole
l'opprimente
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Se corvi, quaglie ed altri migrano
a stormo incapaci di tener rotta
da soli, è meglio d’aquila condotta,
pure se comportar mostrasi strano.
Chi vuole di regno essere sovrano
non sale su d’altrui altra corvetta,
che solingo va ed altri non
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Un circuito di pesci rossi
ha mille direzioni ma un’unica meta
-ritrovare in qualche modo il mare-
Sono dedali le approssimazioni del cuore:
si tergiversa sul corpo
e la mente crolla in rovinose cadute
verso una libertà ipotecata.
Nella
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Ti ho visto sulla luna, uomo
in mezzo alle stelle,
a quei pianeti che allietano il sole
ti ho visto sulla tua astronave
con la tua curiosità ancestrale
meravigliarti con occhi di bambino,
ti ho visto seduto sulla spiaggia un mattino
a
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Addio Francavilla
città della sabbia e delle rocce guardiane
Addio torre silente
tratturo diretto alla terra d'oriente
addio passaggio che inasprisci il tuo mare
con i pescatori vicini ai lucchetti.
Addio scuole dove i miei ragazzi son
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Immemore il sole muore anche oggi
storpiando le guaine del tempo
collassa in materia plastica
sputa un tramonto al veleno
rosso porpora e violenta il riflesso
oculare in vene squarciate schizzanti
amore mortale a pigmentare nuovi strazi
che
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E' come volare
su conturbanti sorrisi
le fiamme bruciavano
i nostri paradisi
io così d'innanzi
ad una selva oscura
l'inferno più nero
per una congiura
brucia o Caronte
quel che ne rimane
le fiamme dell'inferno
per anime
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Un raggio di fredda luna
tacito entrò, nell'orto dei pensieri
e non seppi, che fu già notte
e non seppi delle tue mani
oh come, discende ora l'ora cupa
come cade, la luce dentro gli occhi
- e non seppi, sentir l'inverno e la sua
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Mi consolo come un terricolo DIO,
per morirti addosso?
Ma questo dura solo poco tempo,
per fortuna... oh tetro male ostinato.
E il malessere mio s'azzoppa e se ne va all'indietro,
contrariato dalla mia forzuta tenacia.
Ma solo per un breve
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 | Tu che mai neghi comprensione a un bambino,
tu che gli offri attenzione se ti pone un quesito
tu che gli sorridi anche quando sei mesto e dentro piangi
Tu sei un angelo...
Tu che soffri la sofferenza altrui
tu che spendi lacrime per la tristezza
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5308 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1471 al n° 1500.
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