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♦ Annalisa Amadei | |
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Le 5308 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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Sento voglia di gridare
contro il cielo e contro il mare.
Contro i grandi della terra
sempre pronti a far la guerra.
Contro il vizio della droga
che ci uccide e se ne frega.
Contro l’odio e la violenza
che rovinan l’esistenza.
Contro il
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A volte circostanze della vita lasciano senza parole
un vero tornado che non vorremmo mai vivere
eppure nessuno è immune da simili intemperie
fare di tutto onde essere tranquilli con noi stessi non basta
quando il fato si ribella togliendo ore al
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Crollano le albe,
distaccati tramonti
nel grembo terrifico,
terrificato e terrificante
ansie dilavate da incredule gioie
nell’infinito replicare
d’incoerenti, impavidi
fatui momenti
trascino,
Ed ancora è
Il tuo volto che
leggo nelle
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Lontano da qui
una terra celeste
dipinta dal mare
e da verdi foreste,
l’elisio ideale
di un cuore emotivo
che cede al carisma
del piacere lascivo
La candida Pele
dalla cute dorata
esplorava l’amore
con occhi di fata,
un’ardente
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Bugiarda! Infida, vile, traditrice!
indegna di fiducia e di ogni amore,
infame donna e triste meretrice
che affoga la coscienza nel torpore!
Presente sempre meno nei miei sogni
dai bei colori pallidi e sbiaditi
ti accuso; eppure non te ne
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Ti attraversa il vento,
e quella spina nel fianco
piega le tue ciglia
quando stanca
non riesci a volare.
Sei magma e cenere
nel cono d’ombra
dove ti hanno richiuso,
guardi il tuo mare in salita
scartando di lato,
stringendo forte
quel
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Italia |
05/08/2019 20:48 | 1130 |
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Non solo le parole feriscono
sono i fatti che accadono
lasciando un senso d’impotenza
al quale non trovi rimedio
in un battibecco che consuma
verbi volteggiano nell’aria inutilmente
creando ingorghi dove perdersi
non basta la fiducia ad
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Io sono un verbo transitivo attivo
che ama col presente imperativo
senza il timore di un condizionale
che provoca un gerundio temporale.
Io sono un cuore astratto e difettivo
erede di un furore primitivo
legato ad un piacere derivato
col grado
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Le voci del pensiero contrastano
in allineanti strisce di colori
versanti il sangue di eroi in trincea.
Il canto popolare trasuda la rabbia trattenuta
sul filo di parole smorzate.
Non fa rumore la polvere nera
che su occhi incatenati,
si rapprende
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Resterò libero,
nessun vincolo,
solo un proposito
quello di morire
come la mia mente vuole.
Lo rivendico
come un mio diritto
e so che è
il mio umano egoismo
che si ciba d’idealismo.
Tormentato dalla sete della verità
come un malato di
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 | Sono africano di colore indefinito
Nero ma non troppo
Bianco quanto basta
Scuretto così così
Si vede però che sono africano
Anche un po’ ebreo - ci sta –
Ho un nome un cognome
Una data di nascita un luogo di nascita
Non sono in lotta con
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| Abbiamo tutti un paio d’ali
Si nasce e son lì
Grandi, come vele,
e solo volessimo
potremmo levarci in volo,
in alto nel cielo
guardando sotto di noi
ancor altro stupendo azzurro,
il mare ed ecco potremmo
planare giù per inabissarci in volo
per
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| Affranto infelice e stanco
annegar vorrei nel Nulla
or che esausto di battere è il cuore
e proibito mi è porre fine alla vita.
Oblio pietoso perché diserti e ozi
oh ulcere crudeli, crampi di morte!
Luce mai sconfiggi il buio
tutto si scompone e
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| Mi resta solamente da capire
per tacitare ogni dubbio atroce
se a queste tue parole, inopportune,
potremo almeno rimanere amici.
Poi mi travolge l’ansia, l’inquietudine;
va tutto bene, in fondo, almeno dici;
e resto in equilibrio sulla fune
delle
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| Reclusioni le preclusioni.
Togliere gli striscioni.
Ammiccamenti tra gli uni e gli altri.
Noi. Sempre avanti.
Direzioni.
Dove
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| Aperture contrapposte alle incognite
per vestire le nude giornate.
Per non sprofondare
nelle sabbie mobili delle ore
senza sapere cosa fare.
Nelle tappe quotidiane
le incertezze fanno crollare
le intelaiature dei tragitti conosciuti
per offrire
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| Il ricordo rispettoso
di un ravvivato pensiero
perché l’impatto violento
non sia il sanguinolento
declino di un vivo sentimento
in questo tempo d’inganno.
Ho vissuto d’intorno al pregiudizio
per il mio momento.
Ho visto la furia dei giorni
che
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Passi striscianti nel vuoto
anche il lamento silenziava
una invocata preghiera
tra i fili a spezzare la vita
Il colore del silenzio
acre respiro buttato per le terre
un fingere nella realtà
un mero riflesso nella speranza
L’eco si sperde tra
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Albero secolare, tu vedevi?
Quegli uomini e quei progetti infami
in tutti quegli anni e tu crescevi.
Uomini senza anima tramavano!
Tutte quelle foglie che tu perdevi,
erano amare lacrime
che al vento regalavi!
In questo parco, c’era
il
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Marmo sbrecciato tra rovi incombenti,
fantasmi incisi nelle piaghe
la storia ricorda.
Sangue grondante, orrore delle guerre,
nel mutar delle stagioni sempre s’aggela
la tortura di chi credeva.
Angoscia dispersa nel silenzio dell’oblio
grida ancor
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E solo un gioco
pensieri di ghiaccio
annegano nel mare più profondo
Azzanna il cuore
in un veleno amaro
getta quel sasso
sull’inganno altrui
Un amore corrotto
bruciato di menzogne
risale il male a galla
Malsano, malvagio
Maschio
sviluppa
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E’ un intrico dell’uomo insulso
giurare sul giorno, sull’anno, sull’ora,
entra in gioco il tutto
e, la scommessa sta nella consapevolezza
che chi giura
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Sono le donne fiori,
da innaffiare con amore.
Delicate e struggenti,
a volte peppate e cupe,
come petali indifesi,
esaltano qualche fragranza,
s’appropriano il cuore,
senza fiato e senza scudo;
poi travolgono la mente
e accarezzano il
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Hanno dipinto la luna sulla tela
e con tracotanza sul murales
l’immagine dell’astro lucente
è goduta pure da tanta povera gente.
Moltitudini di anime pimpanti
osservano la bellezza sul muro dipinta.
Sobbalzano i benpensanti
al solo pensiero della
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La goccia ha fatto traboccare il vaso
e la pazienza ha già toccato il fondo,
viviamo con la puzza sotto il naso,
perché non c’è più nulla in questo mondo!
La scuola, di una volta, ci insegnava
a crescer nello studio e nel rispetto,
ma, oggi,
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Illusioni, speranze
sulla tenda della follia.
Un simmetrico, odor acre di fumo nero,
assopisce la bocca, sulle bastonate parole.
Son campane di ricordi
sulla discesa foglia
vanno oltre al risvegliar, quel muto silenzio
scritto su poesie dal color
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Tutte le lacrime nel pianto del mondo
non spegneranno il nefasto danno
subito da una cattedrale dell’umanità
- disumana - insensibile alla solidarietà.
I primi tre versi sintesi di quanto letto
sui social che enunciano verdetto
ove ormai chimera è
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La stagione delle croci e della follia
pareva finire sui campi dei papaveri,
lungo le strade lastricate dai ruderi cadenti
di genti lorde di stracci e di stenti.
Avevano sognato quel sole di primavera,
libero dal giogo del fiato
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Forse,
Non devi più attendere.
Troppi capelli bianchi.
Paure scure, come le incertezze
(Sedimentano, dicono.
Il famoso sporco lavoro)
Vogliamo parlare dei sorrisi?
Negati e persi come:
Vetri appannati .
O delle parole, falstucchevoli!
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Urla
che salgono e mi toccano il cuore,
occhi impauriti riflettono l’orrore,
non sono bolle di sapone le bombe
ma una pioggia mortale che incombe.
Urlo
per l’indifferenza verso quei mondi lontani
da un’umanità che non pensa più al domani
c’è
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Questa poi è un’altra storia,
i mulini lo san bene
ciò che insegna la sua memoria
di lotte gloriose e amabili pene.
Le labbra aride e lontane
da un gioco greve e peccaminoso
l’orgoglio di promesse insane,
un bacio nel vento al Toboso.
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5308 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 361 al n° 390.
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