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Le 5309 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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Io non ci sto;
all’allinearsi come soldatini di piombo lungo la passerella delle lusinghe, avulsi dalla tipizzazione che distingue.
All’inguattare unicità dimentichi dell’intimo sentire.
Io non ci sto;
al narcisismo dell’apparire ad adombrare
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Stancamente sfilano i giorni
nella passerella dell'alta moda
indossando vestiti sontuosi
mai posseduti.
Manichini d'ossa
telecomandati
con le facce cerate.
Spenti sorrisi
e promesse di corpi
che son grucce
per appendere lo sfarzo
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Io,
regnante imprestante,
profugo dall'eiaculatio superprecox,
asfaltato lungo strade
di asteroidi polverosi
inanellato ad amantea,
capra furente,
insonorizzato da nebulose perenni
incazzato con noncuranza
rivendico,
anelo sibilante,
un mio
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Questo è il tempo degli eroi,
quelli che non si perdono nel denaro.
Vedono davanti agli occhi la via
e corrono verso la libertà.
Questo è il tempo delle spade
e delle damigelle.
Fuori il mondo crudele
lascia scie di lacrime
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| Jimmi |
28/05/2011 09:28| 2429 |
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Non voglio annaspare,
è così maledetto e bastardo
il perverso gioco del male
non devo restare a guardarmi
devo cercare trovare
lo spunto la spinta
per imparare a scalciare veloce
per parare i tuoi colpi
i tuoi lanci di sassi
i
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Strade tracimanti
d'acciaio gommato
percorro.
Elemosino il silenzio
osservando
la pioggia che rimbalza
fra la terra e i miei pensieri.
Il delirio epocale rimuovo
mentre circospetto mi muovo
nel mondo che mi fa male.
Una rombante saetta
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Perde il tempo
il bisonte natio,
dall'aria l'orma
crede nel passaggio.
Colonne di fumo
nascon sui fiumi,
quando il suggello
chiama l'orde.
Il cuore risponde
sull'erba della vita
e un solo battito
conduce
presenze e solitudine.
Ci vedemmo
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Ho sabbia nelle scarpe
una pietra nel cuore.
Ho silenzio
tra il frastuono dell'idiozia parlante.
E mentre guardo
rigiro questo foglio,
cambio canale d'esistenza
ho sabbia nelle mani
una pietra sulle spalle.
Ho chiasso nelle vene,
tra
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deserto del nevada
l'aria del mattino infuocata
scoppia l'onda deflagrata
uranio plutonio kryptonite
spaccano rocce di malachite
esperimenti di morte delirio dell'umana mente
niente rimane sulla sabbia rovente
alieni fantasmi nel nulla
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Titano che ci hai donato
lo scrigno, rubato, di Atena
con la memoria e l'intelligenza,
su quella fredda roccia
legato, soffri.
Titano che ci hai regalato
l'aratro, la vela ed il calcolo matematico
su quella fredda roccia
straziato,
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C'é grappa nel bicchiere
manca solo chi lo beve,
c'è speranza nella voce
c'è solo chi non crede,
buon compleanno nessuno,
ma quanti anni fai?
allergici pensieri sentiti fuori luogo
happy birthday giorno che non
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 | Un pioppo è cresciuto ignaro
nella sua grazia
con l'istinto rivolto verso il cielo
anche la speranza
nel vento che vi batteva
non ebbe risonanza
il bene rimase
non era incrinato
poi tutto fu reso
chi ha occhi per gli
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| già transito
all'occasione precedente
che tempo fu?
il morir era poco prima di un sogno
e molto più di noi
adesso frusto le mani all'allegria
mangio di nascosto un sasso di silenzio
mandato giù nel caos della
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 | Nell’affondo totale
in lancinante delirio
un boato improvviso.
Il cuore
estirpato dal petto
dal corpo fantoccio
vomito sangue
mi taglio la carne
cercando un perchè.
Ho ingerito veleno
leggendo parole
il bacio di Giuda
inciso col
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Il cielo è terso
la vita è appena nata
tutto richiama
a ciò che non hai
Vorresti con un sorriso
calmare le onde del mare
Ma la tempesta
un giorno travolgerà
ciò che rimane di te
Finalmente troverai
forse
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Vi fu il tempo del Grande Dio.
Crudo e onnipotente
v'erano sillabe scolpite nell'inanimata pietra
Dio non si nascondeva
Dietro le voci dei sacerdoti,
e delle loro avarizie
Veneravano nell'aria della vita e
Non nei domini dei rapaci
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Irrequieto, adirato
anche rammaricato
per ciò che poteva essere
per quel che doveva essere,
da un Dio minore nato,
non lo è mai stato.
Girovaghi, fisso piantato per terra
e voli
nei meandri della psiche
e godi
con le masturbazioni
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Immagino un muro
ma non di mattoni,
non usato a confine,
o per farne prigioni.
Ma fatto del rombo di un'eco,
di un no che risuoni.
Un no alla guerra,
al suo aratro
che semina sangue e offende la terra.
Un no che sia un tuono,
la voce nel vento
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mare sarei
se mi scagliassi
contro le coste terrestri.
Sono soltanto aria
che si disperde nell'etere,
come un canto stonato
che finisce col disturbare
le menti in riposo.
Sono di nuovo quì
a dire cìò che nessuno
vuol
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Mio cuore di bolina
e senza sale,
ti perdo nei marosi
d'ogni coppa.
Il tomo delle fiabe
sottosopra,
insinua tutta
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Avvolge l'uomo vanità, con nubi
Pompose e barbaro in pensier lo face
Che un picciol lume in bassa conoscenza
Lo stima saggio.
Dal nero abisso de li errori, fulgida,
Lucente e viva s'erse la menzogna,
Il cui chiaror sedusse i nostri
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Refolo di follia
che danzi
sulle putride coscienze
dei falsi potenti
vampiri di niente
sibilo di libertà
di mille generazioni
svestite del silenzio
di putrida omertà
indignazione
sussurro di domani
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Batte forte il cuore
ogni volta che ti vedo, che ti penso, che ti sogno
anche quando mi fai arrabbiare
batte forte il cuore
ogni volta che vedo un'ingiustizia
un abbaglio o un'ipocrisia
batte forte, fino ad impazzire
quando mi accorgo del
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 | L’incedere ubbioso a piedi nudi sul lastricato di buone intenzioni.
Mani cascanti a reggere calzari logori,
piedi che dolgono il supplizio di mille schegge e antiche callosità.
Trascino la gamba costretta dal cilicio delle scelte avventate
Camminare
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 | Racchiudo le speranze
in un pugno di coriandoli colorati
malamente tagliati
mentre macchine impazzite
ordinano e controllano
i servi dei servi
con lingue lunghe e viscide
aspettano ansiosi
il lancio finale
in polvere colorata
sospinta da
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| EnzoL |
19/05/2011 03:25 | 2131 |
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Cadenza controllata,
invadenza sottile.
Come flebo
si fa spazio tra vena e cuore,
corsia preferenziale.
Per ogni goccia uno sguardo che taglia,
un rigurgito di parola
soffocata in un pugno.
Silenziosa catena di montaggio
confeziona caramelle
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Non fosse per l'arrocco prematuro
(questo scambio senza futuro,
che non si può invertire
in un passato da rifare, da ridire)
quasi si era tentati di ambire
al paradosso della preghiera:
l'inversione del tempo,
il ritorno nel grembo a
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 | Mi ferisce
la liturgia senza fine
di questa ipocrisia
millantata per normalità...
cerco d'essere
uomo tra gli uomini
non recita d'impegno sociale
che spregia poveri ed ignoranti.
Ho orrore di tanti giudici
che infangano per sentito
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| Mi ci passi sopra
la vostra furia,
cosicché m'accorga
che un uragano
di menti perverse
possa essere solo
un affannato
tentativo di estirpamento vitale;
Mi ci passi sopra
la vostra indifferenza
cieca,
che ignora i tremori
delle menti
e
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L'uomo che verrà
avrà occhi di sabbia parlante
mani di ghiaccio rosa.
Sarà freccia furente
oasi radente
e braccia da cercare.
L'uomo che verrà
non avrà lacrime,
il suo cuore batterà
a ritmo spento.
Il
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 | Grave dimenticare
quell'affronto,
dove la tua grandezza
te lo impone;
solo pensar le perdite
di vite umane,
dalla radice tolta
ogni tentativo d'invasione.
Il ricordo di quelle torri
appare sempre,
ne sei uscita
con onore .
Gagliarda
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5309 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3661 al n° 3690.
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