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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Le 5309 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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 | Il fiume impetuoso
scorre tonante,
dall'alto si appresta
a discender la valle,
disteso sul letto,
furioso,
con impeto
spazza la strada
con fare incombente.
E gli occhi impauriti
volgono al monte,
un grave pericolo
si abbatte,
resta solo
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 | Come una lama
mi par questa terra
ove cammino in bilico
tra un eterno tramontar d'infinito
ed un perpetuo albeggiar del nulla.
L'ora è d'issar l'ancore.
Come veliero mi rivivo
a solcare quel mare antico
odio chiamato
spinto da vele
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Da quanto di quel tempo che
Il corpo mio più non esulta!
Non ci sono le brezze tenere
le cascatelle fresche, profumate
a solleticare l'ultimo ricciolo.
Scappa via la giovinezza se
non c'è l'acqua a dissetarla
e le aride dune
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ci sono altre voci
confuse nella testa
maledetti castelli di rabbia
scorre dentro il fiume
dei ricordi beffarda la tua risata
scende goccia salata
là dove lo squarcio si sente
dove l'anima è ferita
e sconvolta è la
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Lui,
il pacifista che fa qualcosa
io, pacifista a casa mia.
Accompagnò i pescatori oltre le 3 miglia
per farli mangiare, quando Israele proibiva.
Viveva a Gaza da tre anni
tentando, esplorando.
Trentasei anni
tentava di rompere i
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Perché siamo nella stessa terra,
in una nicchia di grano o in un mare lontano,
esercito di girasoli nella pioggia,
figli perduti.
Perché sradicare le radici del male,
risulta più leggero di una piuma,
questo fiume di genti,
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Ridatemi il ‘68 che non ho vissuto
rivendico il diritto alle mie mani
di costruire quelle barricate
ho conati di schifo e di rifiuto
non ce la faccio
a riascoltarvi anche domani
Vedo le vostre teste di serpenti
-chiedendo scusa ai
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Avanzi umani
rifiuti scartati
di travolgenti passioni
oblio infernale
porta dell'autodistruzione.
Smidollate ossa
carni putride
lezzo di peccaminosi sotterfugi
anime sature
di inservibile pattume.
Fogna puzzolente
melma e fango
vite
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 | Ancora ragazzina
insieme nel cammino di fede
gioiosa la sua voglia di vivere
e di sapere,
anche se il suo cuore
non era del tutto normale
lei continua a far spettacolo
e cantare.
Cresciuta e fattasi donna
diventa riferimento per la
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| Frantumate
mie voglie
catturano
i tuoi sguardi
mi volto
rabbioso
alla tua
insistenza
del nuocer l'anima
sei padre vivente
dell'uccidere
il mio cuore
sei voglioso
come aquila
di un cucciolo
ne fa spento
l'esistere...
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| Cosa imparo, cosa insegno,
come guardo al mondo giusto,
ai bimbi, ai vecchi,
con che gusto?
E' la mia sete di sapere,
contro l'utilitarismo
che rende l'umile
ostaggio del suo simile.
Vivo in regole da rispettare ma,
mai ossequi al
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 | Tre cani
m'abbaiano in fondo alla strada
canini acuminati
fauci spalancate
Uno é grigio e tozzo
l'ululato strappa a brandelli l'anima
senso di colpa
un pugnale nel fianco
regala incedere dal passo greve
Il secondo é bianco
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| E il manto nero estende la sua coltre
oltre il mare, oltre la terra
oltre quel cielo ch'è senza alba:
Insorgono le stelle. luci opache
su questo mondo infetto e
invischiato di veleno:
E la morte corre sulle ali nere
come incubo ferale fende
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| Nell’amore del tempo
si è consumata la vita
nei sogni infranti
impostato il respiro
sedimentato
ai margini
di un’esistenza vera.
Osservando
da spiraglio di luce
ricercando segreti
di segrete stanze.
In ombra
visione speculare ma
non
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| Grido!... Urlo contemplando nel pianto,
nel pianto che ansima, urlo nel singulto
sfidando tremante l'ansia, l'occulto
dell'inesorabil sentier del destin.
Bruta sorte, sgherro senza clemenza,
la pazienza disfidi del mio spiro,
schiaffeggi il sogno
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| Nebbia
di giorni scompaginati.
Ritagli di cielo
in questa città
percorsa a morsi.
Ardenti tizzi
i tuoi occhi,
io,
ferma
nella corsa,
tra strade grigie
bevo il tuo sorriso
e un pugno di sogni stretto.
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Fin domani è troppo
già adesso mi viene da vivere
Vedo un'altra possibilità
appesa con le puntine
sulla parete altissima
Imparerò ad arrampicarmi
e ce la metterò io
la mia faccia
Fino al tuo permesso
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| hy ju |
10/04/2011 23:01 | 1975 |
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Addio!
Resto solo a bere vino
oggi non ricordo
non ho più il cappello...
chissà poi dove s'è perso...
é inutile che guardate,
mica cambio
resto quì a scriver stonate righe
che poi in fondo non leggerò
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Tentenna, oscilla e vacilla
nella penombra di luci morenti
il claudicante pensiero.
Non più terra di santi, navigatori,
poeti, eroi, né cieli vibranti sogni
e chimere, non più chiare fresche
dolci acque. No, non
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 | Superba conchiglia
approdata sul mar Mediterraneo,
con palafitte lungo la battigia
stabilimento balneare siciliano;
si andava a ballare
con serate da sogno,
con feste e matrimoni
fin che si faceva giorno.
Eventi mondani
che ospitava con
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In quanto al tono delle mie pareti,
m'è consentito di mentire a chicchessia
ed a chi crede di potermi sbugiardare
che non si lasci infinocchiar da una facciata
sin troppo spesso tappezzata di sorrisi.
Posso nascondere il colore a chi
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 | Sono tornato pellegrino
dove ho scontato trentadue
anni di prigione. (1)
Ho fatto visita
ai rimanenti galeotti
che non sono
ancora giunti a fine pena.
E mi hanno
fatto pena:
incollati dietro una scrivania
a dover fingere
di fare qualcosa
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Ho vissuto invano
dentro la linea tracciata dal destino.
Ho oltrepassato il limite del cerchio
che la storia m'aveva assegnato
e sono entrata nella terra di nessuno
senza fiori, senza croci, senza fiati
portandomi appresso
i miei fiori, le mie
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morti acerbe e cavalli sfibbiati
irrompono sulla corte del Re tiranno
gli archi dei ribelli son privi di corde
perché sono passate ai violini
ma le frecce sono avvelenate
e usate come stiletto
giova la morte amica del nemico
silenziosa come
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 | La tua candida anima
porta nel suo io un feroce dolore
ora ha lasciato il bianco candore
s'è vestita di nero
cammina nel viale
guarda il cielo
respira il vento
sente sulla pelle
le lacrime del cielo
un cielo che piange
sorseggiando la
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| Avvolti scolpiti
occhiali
graffiano il sole
portati da loro.
Cappello soldato
aveva lei,
camicia ribelle
aveva lui
nel sentirsi
ragazzi del mondo
quando stretti
correvano- amanti,
liberi
di pensieri trascorsi.
Così suonava
per
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A terra incateno lo sguardo di ieri
per non dovermi anche oggi cercare
nell'opaco riflesso di quando non c'eri.
Nel cielo annego col mio singhiozzare
il bambino senile che non sa brandire
la lama del tempo sul cuore pigiare.
Nel vento imprigiono
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E' un uso
assai diffuso...
di sirena
dall'ammaliante canto,
un'antica credenza popolare
da vivere ed amare.
Mi manda
la Zappa...
amico del Picone,
scrosciante amico
persino della pioggia,
ma anche del caliente
solleone.
Amico di
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impassibile davanti ad un pungiball
immobile a guardarmi, lui.
dalla terra assorbo la spinta
e parto ad ucciderlo
di rabbia
di delusione
di illusione
goccie sugli occhi
sudore misto a lacrime
mani furiose a colpire la vita
anima ad urlare
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| Lory |
04/04/2011 14:15| 966 |
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Cerco solo il vento
sopra il mare volerei
con tutti i sogni miei
in queste notti buie e feroci
mentre il mondo gira intorno a me...
Voglio andare lontano con la mia anima
non voglio più ascoltare
i sospiri di un amore
il sapore del
leggi

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Tremanti stelle,
sfarfallio soffuso in cielo spento.
Grande schermo a cristalli liquidi
ad osannare le umane miserie in technicolor.
Vorrei un vecchio televisore sfocato,
per veder meno barbarie.
Abbiamo bucato il silenzio,
col fragore dei
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5309 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3751 al n° 3780.
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