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Le 5309 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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Interminabili attese
per un giorno che non viene
Una stanza vuota
spoglia
di speranze e cose
Una mela, del pane e formaggio
fan ricco il desco
ed il freddo
raggela
ogni residua lacrima
Vecchiaia e tristezza
han compagna la fame
lontano
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 | Ancora una volta
dopo essersi innalzati
fin dove l'ossigeno ti rianima
si ricade in terra
con le ali spezzate
pronti a condividere
quel calvario
che qualcuno millenni fa
provò sulla croce
mi chiedo
quante volte ancora
si
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| A volte sentono il leone
accovacciato nell'eden rosso
odora di manicomio incatenato nella distesa
Cedro verde
auto di mondo
compagnie aeree tre spicci
dissolvono gettati in tasche bucate
Il letto concavo conficca i denti
nel cranio
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 | T’investirò
della luce improvvisa del lampo
squarciando il tuo insanabile firmamento,
cappa piombata d’inossidabili lucchetti,
impenetrabile all’energia della saetta.
Affronterò
questa vita beffarda e ostile
che aizza mordaci malinconie
ad
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 | Funesto abbraccio in acque di sangue
culla d'infinita oscurità
dominatore di questa terra
grande imperatore
caduto in disgrazia
rugiada del mattino, respiro a fatica
hai tessuto il mio abito nuziale
sporco parassita
la mia linfa
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| Cosa te ne pare
pio bove
sono eretta e infuocata
in piedi sugli occhi
come una croce nel rogo
e ti traduco
in voce il lavoro d'aratro
faticoso e amato
dello scavare
No, non lascio stare
solo perché è troppo
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| Mela |
21/12/2010 10:38| 736 |
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| Quattro mura pallide,
un cerchio di sedie e gambe,
inderogabili occhi puntati
su sguardi scesi.
Un impeto di rabbia nel cuore,
la voglia matta di non indietreggiare.
Occhi negli occhi,
un duello di lame taglienti.
Ho visto troppe volte il
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Di pace si muore
"Chiedo giustizia,
Signor padrone"
dignità derisa.
Di pace si muore
in piazza
nei cortei
"Violare la legge?"
Di pace si muore
pellicole ambigue
artefatte
"Quale informazione?"
L'uomo
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 | Ho scelto la latitanza
dal pensiero concreto e dalla vita sociale
dopo un anno sabbatico di devianza
a guardarti sulla strada provinciale
Ho scelto la latitanza
sempre meglio che lavorare
un punto avanti la tua arroganza
scrivere o suonare senza
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 | labbra dischiudono
verità conclamate
e nell'indifferenza
del qualunquismo
si sciolgono tra
il blaterare d'un cambiar scena
nella riverenza
di chi poco prima
puntava il dito
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| Lascio l’infanzia
alla curiosità dei vincitori
ho assaporato carni dolci e amare
sciolti i capelli a dardo
come Medusa
il ghigno agli impostori
Camilla non se n’è mai andata
percorre lama e lancia al ferro e al sangue
rapida guerriera
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L'eccessivo consumismo
mi acuisce il pessimismo:
orribili derrate
di avanzi stagnanti.
Il Natale...
Festa di stomaco,
sopraffatto
da monolitico intonaco.
Indegna di qualsiasi strofa,
triste divenire:
nel festival della scrofa!!
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 | Questo colle super- cementificato
fa schifo
ora che anche questa siepe
nasconde spazzatura
bidet rotti
preservativi usati
e siringhe insanguinate,
Certo
non posso stare seduto
voglio tapparmi gli occhi
tanto al di là da quella
ci
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| Tuoni e lampi e miagolii
questa non è la vita
artificiale,
qualunquismo e demagogia,
fianchi accesi
da guepières
Amo il volto
della Venere
di Milo
Barricatevi al di qua
della roccaforte,
la vita
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Aspetto la prima mossa
senza cedere all'ansia.
Guarderò negli occhi il mio avversario
aspettando di vederlo in crisi.
Gioco di strategia
contro chi vuole eliminarmi.
Resterò tranquillo
pronto ad agire.
Poi lo squadrerò
e
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| Jimmi |
16/12/2010 11:18| 2157 |
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Le tue parole scottano
a causa delle bugie.
Non posso accettare
di sentire certe vanità.
Macchiata di peccati
che nessuno cancellerà.
Giochi a fare l'anima pulita,
ma non lo sei.
Le tue bugie scottano,
parole a stordire il
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| Jimmi |
14/12/2010 10:24| 2346 |
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Rimane immobile a fissare quella sabbia bianca
trattiene il respiro
non spera più niente dalla vita
la sua vita è come un castello di sabbia
la marea investe è frantuma quel castello irreale
l'onda ondeggia salendo piano fino
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 | Grazie Dio
per i bambini che muoiono ogni giorno,
grazie per le guerre
che scoppiano per stupidità
ed egoismo.
Grazie Dio,
grazie per le malattie
che divorano le nostre carni
il peccato originale è passato da millenni
e a te non
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Quando venderò per pochi spiccioli le mie lacrime...
...sarò briciole
Quando coi nervi stringerò il pugno e poi tratterrò i miei diamanti...
...sarò forte.
E quando l'anima mia d' acqua colma fino all'orlo
...di
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Io, sono il giullare;
sbarbato sino al teschio,
nell'ultima notte.
rosa bianca sanguinante
inchiostro rosso su lettere liquide
mezza lancia sgretolata,
la scia stellata d'una bomba pacifista
sulla casa del mio mezzo angelo
con una corda sul
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 | ondeggia la notte fra le secche del giorno
tra sperdute albe riverbera il tramonto
nella tormenta dei versi naufraga il ricordo
di un lamento placato dai granelli di sabbia
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Resta tra le mani
un filo d'arco teso
pronto a scoccare
l'ultima freccia
senza tremare.
Potessi catturare
prima d'annegare
la sublime essenza
che il demone sprigiona
dalla segreta stanza!
Potessi riuscire a cogliere
tutte le messi che
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Parlami negli occhi mentre stiamo
appesi, seduti all'angolo
dove si apre una porta
a quel mare che si distende quieto
quando labbra di scirocco stanno mute.
Senza voce mi lascerà
il gelo di una notte,
gaudio e tormento
da intermezzi
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E questa è per voi
miei cari professori...
Voi,
con la pelle inamidata
sotto la giacca di lusso,
sempre pronti ad interdire
la prima e l'ultima parola.
Voi,
che ritenete misero
ogni intelletto umano
e v'innamoraste
dei vostri
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diluiscono in me frammenti di tempo
come fossero quadri già dipinti
s'accavallano nella mente mia,
fornace spalancante.
Cerco di preservarne gli effetti sul mio io,
stantio refrattario,
ma lui, tempo effimero,
scalfisce difese che
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Leccati,
dalla mano flebile e sudata,
spalmati
di lunghe brillantine,
fluorescenti anime,
vagano per la nebbia stanca
in cerca di strade da mangiare.
Gonfi di memorie,
palpitano ruggenti nel petto,
il ventre di sangue,
beando rabbia
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 | *
Je jalouse le sort
de qui rêve encore.
Ô tristesse,
ornement de mes nuits.
Mon âme se rebelle
à tant d'ingénuité.
"Comment n'ai- je vu palir
mes attraits?
Pourquoi ai- je voulu vivre
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Piove
su una città vuota
scroscia senza sosta
su mille preghiere inascoltate
su mille speranze perdute
Ombre livide
si rincorrono
e negli anfratti
ristagna
esangue parvenza
di vitale rivalsa
Fiati raggelati
condensano
e
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Voi
derelitte ipotesi di uomini
che abitate palazzi lontani...
vuote anime a perdere
ammantate di nulla,
riflettete...
se questo è un paese
che ammazza i sogni di un ragazzo nel retro di un fast food
che ammazza le speranze di un immigrato
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 | Difender la caducità
Costa fatica
Lottare con le unghie
Per non lasciarsi assoggettare
Dall'ombra degli eventi sfavorevoli
La vita spesso
Per te che al vento pieghi
i tuoi sorrisi
Per te che sai rincorrer le bufere
Scavalcar il
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Lanima c'è,
senza resa.
Quegli attimi,
quei fremiti.
Non fermarti,
non è debole,
ferita,
senza resa.
Ascoltala,
trasportata
in quell'isola che non c'è,
non usa la voce.
Più forte,
ogni volta grida,
l'anima
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5309 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4051 al n° 4080.
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