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Le 5309 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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 | Rubo la pace
a quel silenzio
che vittima del mondo truce
ha perso la sua voce.
Lasciatemi morire
non mi tediate
il buio
è il mio Sole Bianco
l'unico che mi può scaldare
quel mare nero
maledetto e vero
che dalle
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| frantumerò la tua barriera di marmo
con un'onda da spaccapietre
scioglierò il tuo silenzio di ghiaccio
con un tridente rovente di rabbia
dissiperò le tue caliginose nebbie
con un tornado salino e violento
che giunge
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| Avevo un continuum isterico, groppo in gola sulla schiena
eppure le mani hanno fette di luna attorcigliate
come piccoli lampioni, due gemelli aggrappati.
Insegnami tu che cadere è solo un bluff con cocci da sorseggiare a piene
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 | Se la vita non ti ha dato amici
sorridi sempre quando stai con loro,
e illuminerai dei volti felici
tanto fieri del tuo mantello d' oro.
Mai recitare il povero spazzino
alla gente che ti guarda e ti sente,
fai l'attore di un ricco ballerino
e
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 | Togli il corpo dalla teca di vetro
che il respiro appanna e
agli occhi sfuma
la falsa realtà che ti consuma
d'aria viziata
del tuo stesso male
nutri la mente
pazzo non diventare ma
una pazzia la devi fare
e sarà quella che ti
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 | Un mondo di feriti,
feriti dentro al cuore,
che perdono l’amore
e corrono colpiti.
Un mondo di feriti,
feriti sul più bello,
che comprano il mantello
e ridono vestiti.
Un mondo di feriti,
feriti per davvero,
che studiano il mistero
di
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Corri sotto cieli neri
lungo sentieri ripidi
e tortuosi
che già conosco
Sento che stai per arrivare
riconosco il tuo passo
nemica crudele
E sai dove colpirmi
Ricordi sommersi dal tempo
nella mia memoria
rivivo la vita vissuta
le vite persa
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 | L'egoismo,
sanguisuga d'amore,
che sceglie il nettare,
tra fiori dell'affetto
e si ciba,
e non si sazia mai .
Come pulci sulla pelle sincera,
ferisce l'anima e non vede,
causa lamenti e non sente .
Invalido di sentimenti
che urla e
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Area rarefatta
dal deflagro
delle bombe
mi avvolge.
Solforoso cielo
senza più colore.
Baratri ingerenti
spettri di vite.
...Fuggire
dal terrore
che dentro
mi arroventa,
dai
frantumati
fili
di speranza,
dai miei
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Come oche starnazzanti
Si danno un gran da fare
Il lecchinismo
E' l'arte prediletta
Di chi fastidio vuole dare
A chi nega il formalismo
per pura lealtà.
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Calma piatta
odore di terra bruciata
chi sa
ogni dove
Un leone calpesta sangue ancora caldo
il suo territorio
marchiato con la volontà di esistere
non ha smesso di ruggire
mai lo farà
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 | Senza più un'anima
da oggi
scriverò solo parole diafane
il mio dolore da questo momento
si dovrà solo immaginare
non colpevolizzerò più
la luna
le stelle
questa stessa vita
che invece che spegnermi
come la
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No, grazie, non son per me
le rose che cantan serenate
bugiarde come il sole a mezzanotte
e poi ti lascian con la pelle amara,
venduta per due bucce di parole.
No, grazie, non porgermi violette,
smaniose di conquiste in una teca,
cha a luglio
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 | Continuiamo nell'autocastrazione
nell'osservazione confinata del nostro
vedere e l'opposizione non resta che
l'essere scontati
eh! già diceva la saggia amica
la vera rivoluzione da noi è il burka!
strane cose tramanda la vita
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 | hanno soffocato il rumore del mare
schiumava lamenti
nel suo valzer d'onde
portava note di musica
da isole lontane
ora piedi annodati ai raggi di sole
sono solo orme sulla sabbia
morbidi solchi di vita
che affondano il loro andare.
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 | Tra poco
ti rifugerai nell'orto
degli ulivi
dove rileggerai
quel bacio
che t'inchiodò
la prima volta
alla bugia.
Le fasi
della luna
testimoni mute
del tradimento
che senza fine
ripeterai lasciando
la tua saliva
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 | Ingrata a questa vita
che non mi appartiene
è con saccenza
che dipingo lacrime
di mestiere
gli spilli si conficcano
costantemente nella mia carne
i giorni intrecciano nodi di dolore
alle mie ossa
ma ogni mattina io posso guardare il
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 | Trema la terra sotto gli scarponi
una vecchia vita corre di fretta
contro la brama di tutti i padroni
la rivoluzione che non aspetta
sale la rabbia d'umana matrice
e come saetta dal cuore balza
prende le gesta d'araba fenice
ora davvero il
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| Candela,
consunta la tua cera
a lacrime di pena.
Consunta
come mal che rode
carne che scarna
e solo ossa visionando
dolorosamente s'adocchia.
Lumicino fatuo
addivenir di ...vita
sfatta.
Cancro
odioso tarlo carnale
dentro scava.
E langue
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 | Chiodi di garofano nel tonfo del tuono
scarnificano nuvole d'acceso dolore
orlando l'odio di nefasta bufera
cristalli di luce a schiodar buio.
Bocche imbellettate da fuoco
cannoni accesi nell'eco di bombe
variopinte divise costellate di
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| Basta un niente
perché la vita si rivolti contro
quel pizzico di tranquillità acquisita
mai deve attecchire
speranzosa con tenacia
ricominci daccapo
un vero tapis roulant
accoglie il sudore
t'imponi
onde giungere al
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Se un "ma" e un "si"
Si urtano
"ma" "si" e quieti ci fregano
Se un "ben" e un "ci"
S'incrociano
"ben" "ci" sta
Inviandoci a quel paese
Se un "per" e un
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 | Lasciatemi perdere
non è la mattinata
giusta stasera.
Non una cosa
è andata come volevo
e non chiedevo la luna.
Sono abituato a perdere
ma un pareggio ogni tanto
male non farebbe.
Mi rassegno.
Non sono più
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| Quegli occhi come tigre
s'intromettono senza remore
nella vita altrui
non esiste senso del pudore
pur di raggiungere scopo
come spartito
pianificate azioni
profondamente
incidono sul respiro
superfluo ogni aiuto
in apnea cerchi
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 | Senza problema alcuno
io disdegnai
gli orpelli della vita
le esibizioni inutili
quella morale subdola
che nella putrida occasione
senza pensar
vestita da puttana orfana
si prostituiva
i sentimenti evanescenti
gli affetti mascherati
che non
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 | Qui tutti si sentono degli eroi
senza capirne il senso.
Ascolto le false parole
e guardo in faccia quest'ingenua società.
Rifiuto tutto ciò che per me è spazzatura,
non c'è più religione.
Questo mondo mi
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| Jimmi |
11/06/2010 00:48 | 2454 |
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| Bestemmio il mio disagio
dentro questo tempio
di carità fasulle
e di idee taroccate
Presi di petto
un corvo
ma ero troppo
molle per scannarlo
Per poco non m'infilzò
l'anima
Puzzava tutto di limone putrido
e pure volevano
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 | Per ogni Direttore trasferito
col nuovo devi prenderci la mano,
ecco perché la parte del ruffiano
è bene tu la sappia a menadito.
Se diventi il lacché suo preferito
non ti stupire e non ti sembri strano
se si nota, perfino da
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 | Subdola cartomante
della riviera di ponente
accavalli le gambe
e fai vedere che non hai mutande
Corrotto maresciallo
della suddetta riviera precedente
spendi spandi stendi
consigli eleganti
Onorata dirigenza
di comune contadino
senza le nostre
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| Che le porte della follia si aprano,
scorro fra cori di voci angeliche e urla demoniache!
Ho toccato il suolo del proibito
mi sarà tolta la ragione per morire di anelito.
Giunge l'ora in cui scende dall'infinito
un suono che sarà la
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| La fretta non mi è amica,
s'impossessa del mio tempo
sottraendo istanti preziosi
utili ad immortalare ombre
che ricorrono spesso,
ombre con le quali convergo...
Ombre alle quali
non riesco a dare un volto,
un sonoro,
se non l'eco del
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5309 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4411 al n° 4440.
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