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Le 1916 poesie in esclusiva dell'argomento "Satira"
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Chi leggesse i sonetti del burlesco
quivi chiamato Lorenzo Crocetti,
certo direbbe che non han difetti
ed io son primo, Pozzato Francesco.
In mia nazione già saresti al fresco
perché volgari son quei motivetti.
Ma non per lingua o
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 | Un raggio di sole
in mezzo ai fiori di campo
giallo spinoso e colmo di bontà
domani l'uomo verrà
e a braccia aperte coglierà l'oro.
Il giorno riempie,
braccia larghe per il domani
tutto andrà al mulino
tutto
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| Poco ci resta ormai, oh fiera bestia!
Tutto è così cambiato anche per te che più non hai il tuo ambiente
come del resto accade ad un bel po' di gente.
Dolci ricordi ormai son quelli:
aria pulita, immensi boschi e valli,
Eh
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 | Caffè di sogno, sgabelli ruvidi e rozzi
luce diffusa
vocio insistente, risate a gogò
m'imbriaco di cultura e di nozioni
Un chicco mi aspetta piccolo piccolo
su uno sgabello alto per lui
ma lì c'è la sua
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 | All'osteria del vizio
bevono cibo di strada
pagliacci ubriachi
zingari innamorati
Duellanti sognatori
esibiscono capriole d'amore
All'osteria del vizio
retorica scorre fluida
scintillante nei calici
fuoco nelle visceri
Zappano parole
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mi metto in forma
voglio diventare palestrato
e col fisico a posto
l'occhietto alle donne
candidarmi a deputato
se gli uomini votan le veline mi domando
le donne gradiranno le mie spalle di rimando
la politica i partiti la giustizia
non so
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Midesa |
18/11/2009 13:38 | 3454 |
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 | la testa alta,
lo sguardo fiero,
parla come un guerriero-
son origami belli a vedersi,
e nell'acqua... tutti dispersi.
vite a suon di paroloni, gridate
ai venti, quanti palloni.
io non sto ad ascoltare,
non vale, farsi fregare.
e' meglio
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 | Sotto le stelle,
oh San Martino,
porti con te
sapore di vino.
Il mosto spumeggiante
che ieri era nel tino
ora d'incanto
riempie le botti.
Dolci profumi
di maceri acini,
simboli di abbondanza
e sana allegria.
Posto nei boccali
o nel calice
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 | È un bel quadro!
Cornice preziosa
indubbiamente.
La tela non vale un granché
ma il contorno è perfetto.
Appeso nell'angolo giusto
chissà...
La farsa del giudizio
(è un grosso impaccio
quello di valore)
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| Hai bisogno ancor
della tua corte giullare
ma or sei rimasto solo
sul tuo palco di cartapesta
a masticar lamenti e meschinità
senza più platea ottusa e demente
pronta ad invettive scarne e bieche.
Hanno sorriso senza
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 | Bianca luna
un raggio impertinente mi sfiora il viso
sento come un fruscio .
Lì vicino un albero secolare
un olivo contorto come scultura atavica
sale con le fronde al cielo e bussa alla mia finestra
Due occhi stregati mi fissano
Dal ramo
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| Questa è la malinconica vicenda
di un bel governatore di regione
che reo di una sgradevole faccenda
ha visto terminar la sua stagione.
Lui non immaginava, il poveretto,
che fare sesso con un travestito
l'avrebbe prontamente poi
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 | Salve, signora Morte, dove va
così contrita, scura e senza meta?
Per caso è stanca d'essere costretta
a sfalciare le vite ad una ad una?
Si sieda, si riposi le offro un tè
non si affatichi, si distragga un po'!
Qui accanto a
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Ozan |
03/11/2009 20:06 | 1726 |
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| la vita è un soffio- dice l'uomo-
al fiore basta
un soffio per sfiorire.
esso, va verso la luce,
sapendo che altrimenti
appassirebbe in fretta.
l'uomo spesso verso le tenebre.
fa giri immensi, prima di capire
che l'intensita' di un
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| Se il giovane poeta che s’affaccia
la prima volta sull’inflazionata
scena della poesia vuole una traccia
lasciare certa e bene evidenziata;
se del successo vuole esser sicuro,
se forte è il senso suo dell’edonismo,
andare gli conviene sul
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 | ecco... ce risemo...
la testa me ribbolle,
me sembra nà pila de facioli
(che se coce a foco lento)
so li soliti pensieri
che m'assillano...
i conti pe arrivà a fine mese...
magari pe magnà na vorta al giorno
perché
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Ti prego mio Signor d'esser cortese
vedi che son ridotto a mendicare
non so se arriverò a fin del mese.
Mi basterebbe un poco di fortuna
stanotte spegni presto anche la Luna
al buio mi è più facile rubare.
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Ozan |
29/10/2009 21:14 | 3557 |
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 | ...son queste le parole
che dicono le amiche
con famiglia
per loro esser sole,
è una grande meraviglia
e già...
è uno splendore...
sei sola, sempre,
a tutte l'ore...
non hai camicie da stirare,
ne bimbi da portare a
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| Sospeso nell'aria il pianto
ne sesso ne amore
in quell'arido cuore
solo duri messaggi
di freddo torpore.
Piangono le ore
sprecate in giornate
del tutto sfaccendate.
Sei il numero uno
è solo un banale
appellativo
ma lo dico in modo
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 | è tempo di smetterla di finirla
con tutto quello che c'è da dire e fare
di mezzo vi è il mare
tanto la gatta è in barca e se la ride
noi ci lasciamo il portafoglio
la volontà ti da il potere
che è nelle
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| I morti non resuscitano.
Alla storia di Lazzaro
che esce dal sepolcro
su invito del Profeta
e riprende la sua vita
dal punto dello stacco
non crede più nessuno.
L'anima
se c'è
è in grado tutt'al più
di
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| sotto ciglia di plastica
uno sperduto sguardo viola
impietrisce ogni passante
-lo zigomo lucido trema-
glutei inconsciamente contratti
a snaturar il tatoo a fondo schiena
preannuncian la tragedia incombente
-il silicone sobbalza nel
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| Non riuscì ahimè
la semina di primavera,
meglio farsi complimenti
allo specchio
piuttosto che ammettere
d'essere rinsecchiti;
ma latrati famelici
braccano l'intelligenza,
ecco la via dei furbetti:
un'identità
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 | Arriva ogni mattina con la sua faccia biricchina
con la sua borsa assai pesante che può contenere
anche un diamante
Il sigaro tra i denti
neri, bianchi e mezzi spenti
Urla, sbraita si arrovella ma la
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| Buona novella per i poeti
che se la vogliono tirare
anche se sono analfabeti
alla fama possono aspirare.
E' sufficiente fare l'ermetico
e inventarsi qualche parola
magari fare anche l'ascetico
e diventare dei capiscuola.
Ora un testo ho
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| In questa sera nera e triste
ho provato a cambiare umore,
basta zucchero
e basta cuore
Ai fiorellini e agli scoiattoli
faccio una pernacchia
morte a chi non si incacchia!
I miei capelli non fluttuano nell'aria
puzzano di zolfo e
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| Prima ti guardavo
e pensavo: che bel culo!
Che tette meravigliose!
Adesso quando ti guardo
penso anche alle parole
per sorprenderti
penso al tuo mondo
che porti dentro
Cerco una chiave
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 | Onnivore voci
trame liquide
melodrammi ironici
irti di virgole
scivolose
su puntini sospesi
Tempo prezioso
Scialacquando
tra rime scelte
bolle d'allegria
puntate fuori luogo
d'alter ego
Ora basta...
sono solo un gatto
rincorro
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| E l'uomo invece visse un altro mondo
di là da sé,
velato stornello di un dio triste,
immagine dell'umana follia
che da sé distolse gli sguardi.
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| Dolor sommo,
impossibile m'è individualizzare,
finisce per crear iato
nel soggettivo spazio,
ed altro non resta
ch'etilismo molesto,
pur decostruttivo
e foriero ahimè
d'affermazioni decentrate;
ed ora,
sprofondo triste
in
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| Mirándome al espejo,
¡Oh, Dios mío, qué he visto!
¿De la niña que era ayer
en qué me he convertido?
.
Soy toda una vieja
con arrugas en el rostro,
rollos en la barriga
y mucha celulitis.
.
Cuando mi marido me vea,
¡Oh, mi Dios, qué dirá!
Porque
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1916 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1711 al n° 1740.
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