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Le 7942 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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 | Indifferenze
fuggite all'abbraccio
muoiono il giorno
tra case di fango
ove il respiro
di bambini silenti
ancora cerca
le parole smarrite.
Sogni d'attesa
di cielo infinito
tra gli orti poveri
nascosti nell'ombra
oltre gli sguardi
di
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Noi siamo macchie anche colorate
distese al sole giallo della vita
a tessere una trama travestita
da quando Eva trafugò la mela
fino al momento poco tempo prima
che tocca il punto basso della rima.
Noi siamo macchie piccoli sistemi
grandi
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Non si piega e indifferente
resta fermo in faccia al muro
coi suoi giorni da colmare
del suo tempo nudo e duro.
Nei suoi occhi indifferenti
brucia squallida la vita
e nel piatto dei perdenti
c’è una mano infingardita.
“Io non racconto
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La macchia non si vede
è sotto il petto
non molto grande
ed ha una forma strana
nera di fumo
grigioblu antracite
il resto è bianco latte
a pelo corto.
Padri ne ho tanti
mamma sconosciuta
nessuno pedigree
di razza mista
oppure
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 | Provo dolore
quando i tuoi occhi
s'oscurano
per non vedermi
quando divento ombra
fra le ombre
di questo tempo.
Quando ti sono accanto
e t'allontani
senza aspettarmi
quando la tua indifferenza
è padrona del tuo cuore
e fa
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Macchia di terzo grado
resistente
atto di forza
spirito invadente
organigramma vuoto
e a volte pieno
col suo inventario
massimo scaleno
molto diffusa
volta dentro il ghiaccio
odia il mostrarsi
piccola e tenace
s’agita al vento
e non trova
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Giace l’indifferenza su letti di rovine
dove tutto è reso vano
da chi si sente sovrano del dolore
e non comprende quanto pesi
il distacco da una realtà resa aspra
dal desolante quotidiano.
Giace su sponde credute amiche
le spoglie del domani,
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Macchia
alone scuro
aleggia nell'aria
simbolo
di debolezza
di incertezza.
Scivolando
su incerte visioni
saltando
ostacoli di
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 | E se ti basta
basta raccontarlo
e un vecchio tarlo ancora ci scommette
e mette il sale dentro la minestra
mentre la destra guarda dove appare.
E’ qui che pare vero e indifferente
un accidente che ti salta addosso
e dentro il fosso cade per
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Si trascina nel tempo
l’onda di amarezza
che mi pervade
quando il sole si oscura,
il cielo impallidisce
e l’uomo mi amareggia...
Allora i fiori
non profumano di primavera
sale l’amaro del mare
e gli occhi fingono
dolcezza che non c’è
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Scelta di vita, a volte forzata, un barbone
occhi che per i viali d’una esistenza si sperdono
coi passi stanchi avvicendarsi claudicanti,
uno straccione
nel vacuo cielo che gli si avvinghia tutto intorno
Un vecchio cappotto come
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E mentre l’ombre vagano
e spariscono
nel cuore maledetto
e sofferente
il sole si diverte
giallo ocra
sull’onde calme e piatte
del destino
che assiste un po’ sorpreso
e indifferente
al rito dell’estate
tra la gente.
E mentre questa luna
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Giacciono a terra, accovacciati e stanchi,
leccandosi le ferite, non temono più che li si dimentichi,
dopo il distacco delle radici,
ora sono vile compostaggio ed hanno tanti nemici.
Reietti invisibili brulicano nelle
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 | Non parlo non ti vedo e non ti sento
nel cielo degli inganni di maniera
e il seme di una stanca primavera
innalza alla mia noia un monumento.
Non dico cosa penso e cosa provo
seduto tra le pieghe dei farò
e come una sequoia non mi
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| Siamo merde di piccioni
sullo stesso parabrezza
mi dirai ma che schifezza
che fanno i tuoi paragoni!
Ora ci hanno ripulito
e gettato nel cestino
ma che razza di destino
io proprio non l'ho capito!
Spiccheremo ancora il volo
ripartendo
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| L’imperatore in sella al suo cavallo
troneggia proprio al centro della piazza
poggiato sul marmoreo piedistallo
si erge per la sua enorme stazza.
I monumenti equestri son la Storia
dei Grandi condottieri del passato,
Eroi che conquistarono la
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La vita senza fine si rinnova
in bilico su un tappeto d’illusioni.
Andando avanti per l’impervia salita
Si spera in una piccola discesa.
Tormento nel silenzio delle strade.
Se affondo gli occhi nei mille ricordi
sento nell’aria l’eco
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Può la schiavitù
render felice la tolleranza
come filo di lama
taglia dalla piaga al cuore
si tinge in un lamento finto
la verità in un sogno
Sabbia dorata
che soffrir ritrovar pace
braccia scure o bianche
l’innocenza
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siamo quelli
di un’età ahimé biasimevole
se la moglie impreca
per la camicia ricamata di sugo
"l’altra faccia"
-a
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La vita ha aspetti grotteschi
maschere che si mettono in testa
ma spesso servono solo a coprire il sedere
quello che ne esce non è da vedere.
Così in quella stagione di miele
la ragazza che vendeva le mele
si riempì la bocca
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Ci sono storie di sangue
altre di vita solo vissuta,
c’è quella che si distingue
da tutti per averla perduta.
Non ricordare il passato
mal governo della mente,
a tratti è male cancellato
l’apparire inutile e perdente.
Tra sé, chissà cosa
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 | de lo que fue un pueblo digno
vagan entre el basural
revolcando el cruel destino
Trastornada y oscura cruz
que
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| Un pensiero al divampare
presta oltraggio all’esistenza
ch’alla morte vuol scampare
sotto il senno di sentenza,
un affronto alla persona
che non è da concepire
ch’alla morte s’abbandona
con la scelta di morire,
rende offesa al
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| Più iper potente, appuntito più di una siepe di rovi,
affatto molto meno sgargiante e colorito d'un variopinto roseto;
sei stato la dannazione e la morte di centinaia
d'innocenti persone.
Sei stato alquanto designato come
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Miliardi di parole
scorrono fra le sponde
del torrente
che lento
sfocia
nell’oceano
dell’ormai
sprofondato
credo popolare.
Schifati
lasciano
scorrere
senza nessun intento
di trattenere
almeno il senso.
Erano altri tempi
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La grandezza del genere umano
divulgata nei libri di storia
sta perdendo il suo pregio man mano
che nel mondo si afferma la boria.
L’arroganza con il fanatismo
stan prendendo possesso del mondo
per gettarlo col loro cinismo
in un baratro buio e
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La sveglia ha suonato alle 5, 40 anche stamani
avessi dormito sei ore, ma le ho contate
tra un pianto di Giulio e l’ultima poppata
l’odore già scontato del caffè nel caos della cucina
i ricci mai domati di Clarissa, il brontolio di
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 | L’estate m’è venuta addosso
improvvisa quanto attesa, uno scroscio
di sole, il bagliore accecante d’una lama
sulle nude città dai vetri a specchio
e noi, pesci da salotto, a boccheggiare
inerti spettatori di manipolazioni mediatiche
a
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| "Precipitevolissimevolmente",
se ci facciamo caso, è parola
che può formar benissimo, da sola,
un bell’endecasillabo splendente.
E’ essa una strettissima parente
dei tanti dittatori, o dei campioni,
di quelli che non sentono ragioni
altrui per
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| Attraverso gli occhi di un bambino che non ho mai visto,
vi racconto il suo passato nascosto dietro dei sassi.
Racconto di padri che mietevano un magro salario sui campi,
di giovani donne che sapevano amare il poco e n’erano felici,
mentre solo i
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"Dove vai, giovinetto, co' i mustacchi
per il mulino e la campagna mia?"
la fanciulla pregò "Mi porti via?...
Mio padre m'è un tiranno: non vorrà
la mano mia concederla alla tua.
Dove vai, giovinetto mio?
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7942 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1171 al n° 1200.
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