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Le 7982 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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I tuoi occhi hanno
paura,
sono quelli di un bambino
sotto la pioggia,
che all'uscita di scuola
cerca disperato
il viso della madre.
Zuppo,
non gli interessa di ripararsi.
Ma tu sai
che nessuno
ti verrà a prendere!
I tuoi occhi
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Lei era una donna
di sani principi,
devota donna di chiesa
non perdeva mai una funzione
e nel sociale era di molto impegnata.
Aveva una gonna slavata
rosso stinto
come di sua antenata il dipinto
e si curava molto dei cani
nella sua campagna
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Sei dentro i miei pensieri Cristo
con il pianto del mio cuore,
assieme a te mi sento crocifisso.
Siamo simili
tu con le tue piaghe e io con fame e sete.
Chi sarà il mio Epulone?
Dove trovare il cibo
se la campagna non ha più erba,
se i mari
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Ho un cuore di cartone
rubato a uno che dormiva alla stazione
ora la sua casa
ha una piccola finestra
ha la forma di un cuore
ma non ci passa nemmeno un piatto di minestra.
Rubo libri
agli assassini
rubo colori
agli indovini
rubo amori
alle
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Mordi la vita
con il respiro affannoso
la tua essenza ti porta lontano
dove sorge il sole
e il mattino si scioglie
con il respiro della notte.
Canto sublime di un batter d'ali
l'alba innalza il suo splendore
e l'aria fresca ti desta
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Divenne fitta la nebbia
all'improvviso,
con fatica e con dolore
le lame
squarciavano le ombre,
incerte
le linee del tuo viso
fissavano
l'impronta nei miei occhi,
barcollavano i sensi
in cerca d'un appiglio
che riagganciasse
i fili
dei
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 | La società è
sorda, c’è il coraggio,
che gli impone sempre i
suoi doveri; i disabili ... e
non solo, esprimevano
quei desideri.
Con quella
montagna di sabbia,
delusi ... ad’altra pena;
un bagno di sudore nel
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Sull'asfalto,
gusci di conchiglie,
biglietti di una lotteria
svuotati
da viaggi regali...
La patina d'argento,
raschiata da una monetina,
cancellò le illusioni,
che nel cassetto dei sogni
riposeranno in letargo.
Nel borsellino un
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Pallida
ipocrisia d'ipocrita, il pianto ubriaco.
Bambini nudi per le strade du Cristo Redentor come chicchi di riso bollito
cadono a terra, invisi
Si spazzola presto al mattino, si fa limpeza das ruas.
ancora
ancora le truppe
ancora cresceranno
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Nell’aria il gabbianello volteggia,
rade i monumenti esposti al sole
decadenti nel loro pallido colore
Vidi e trovai ciò che volevo,
immerso nel giungere della sera
sentii la viola emanare melodie
nel labile cuore di chi spera
Non
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 | Ora
abbiamo già sfilato a sufficienza
Queste frasi concesse al poltrire della mente
Forse hanno già fatto il giro e sono tornate passando per il via
Ricordo
che in fondo un tempo avevamo ragione
e nei sobborghi gli scheletri
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| EnzoL |
27/06/2014 15:44| 2028 |
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 | Birra potrei gradir ... con un panino,
ma a tavola non sto, se manca il vino!
Altro elisir s’adatta a Cimbro o Albione,
ma il sangue d’Italian ben altro impone.
Cui cute il sole irraggia, e lo ristora,
dà forza cuore e origina
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| L’anima ascolta
ciò che la mente non sente.
L’anima è vigile
mentre la mente nuotando tra i dubbi
fruga nell’Io e dentro l’Io
fuori dalle logiche
spesso spettatrice incolore.
L’anima inquieta intinta di luce
ora cala il sipario
nero
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La piaga del ninnolo
s’ espande, diventa culto
l’aureola d’orata
della dea bendata,
attira, affascina e illude
deboli creature.
Una moltitudine
di pesci imbrigliati
nella rete e nei gorghi
insidiosi dell’abisso
nel mare tempestoso.
Sensazioni
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 | Lancia il sasso, poi
nasconde la mano
e in men che non si dica
si defila, squagliandosi.
Dico faccio, faccio dico
alzo il dito, mi rigiro
muovo passi avanti e indrè
piroetta ed un casqué.
È così che van le
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 | Vento d’oriente che su noi deponi
rosate sabbie d’african deserti,
ti prego, quando torni ove sei nato
di riprodur colà d’Europa quiete.
E qui tornando, non mancar l’annuncio
di pace conseguita, in suol di Cristo
che, or son millenni, con il suo
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| Si libera lo spirito
di amore si colma.
Note angelicate
da mani esperte
diffuse dal nomade
musicista errante
oltrepassano il confine
tra la terra e il mare.
Al di là un presentimento
di pace tra le diversità.
Colore, lingua,
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 | Nella mia terra non c'è il mare
solo miseria guerra e fame
oltre questo mare devo arrivare
su questa carretta in balia del mare
anche ammassato come un animale
con il mio corpo e il mio sangue ti potrò pagare
vai scafista non ti
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| Siam desti nel voler premure
persone in corpo al dover soldati
e ritti miriam fin dove l'oltre
cagion di parto gelando i cuori
che come onde rimeston sangue
sfiorando terra al brunir del cielo
pregando l'erba che diventi stoppia
finché
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 | Dentro uno spazio recintato
fuggiasca l'anima
vorrebbe scappare,
e questo corpo abietto
non lascia via di fuga,
rende schiavi dell'impotenza
immiserisce l'esistenza,
mai pago di voluttà
si consuma nel piacere
di notti
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| Saremo qui
coi piedi sulla terra
dove ancora
ci sarà qualcosa da nascere,
qui dove sono certi
il giorno e il sole
che viaggia da est ad ovest.,
dove il sogno è sogno
per costruire i nostri desideri.
Crolleranno i mondi virtuali,
i
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| Mavec |
18/06/2014 20:08| 715 |
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| Osservo anime infrante
speranze freddate senza illusioni.
Vedo grigio fumo il cielo
nessuna stilata di bagliori.
Ascolto faticose sopravvivenze
fra insane forte parvenze.
Sento l’uomo che estingue l’amore
struggimenti totali e deprecazioni.
Quando
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Dove andare quando il vento
infuria la sua tempesta
quando il possesso si annida
il sangue scorre impaziente d’odio.
Nessuna giustizia può alleviare il dolore
nessuna melodia risuona nell’aria
con quel poco amore che resta
e questi
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Lucerne di stelle
nella notte tracciano il cammino
di chi al mare affida la sorte,
di chi fugge dalla guerra
e dalla persecuzione.
Migrano navigando in un mare di speranza
sui barconi compagni della morte,
orfani degli abbracci amati,
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Scalciando foglie ingiallite dal tempo
percorre il viale, un uomo, lungo il fiume,
un vecchio, la malinconica sua solitudine,
passo lento, soffermarsi, silenzioso
ad osservar delle acque lo scivolar
giù per la vallata lo scorrere... il
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So di non essere benvoluto
succede nella vita a chi è sopravvissuto
il tempo ha visto cadere
foglie e uomini
e celebra funerali come feste,
ma voi lo dimenticate.
L'odore aspro del glicine
mi ha sempre disturbato,
evito certe strade
e
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Ti accolgo, come sempre,
con la stessa amicizia
per discorrere insieme,
di semi che il sogno lascia
nella mia mente,
di visioni che restano fisse negli occhi.
Come sempre,
cammineremo per strade acciottolate
nell'alone di luce di un
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| Mavec |
11/06/2014 19:28| 571 |
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Umile canto si profonde
dall’indole delle mie radici
soave intorno gira la musica
Cuore di uno stolto fibrilla
all’ovattato mondo
che sul letto antisonoro giace
Ubriaco di mondano consumismo
ha perso mani e braccia
per chi di notte non dorme
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 | L’egoista,
è povero dentro; non
sta con la gente, è fuori
del tempo; gli piace poco
lavorare ... è sempre
scontento.
Vuole
solo apparire, per
quello che non è e di
quello che non ha; non
gli basta niente,
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La falsità si nasconde
ai semplici,
ai puri di cuore,
si veste del candor
dell'anima,
accarezza lieve
seducendo l'altrui sguardi,
incantando di purezza
non propria.
Eppur giunge
bieco il crudele
guizzo improvviso,
Riverbera e si
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Mai confrontare col male minore
la scelta convinta di un'opinione
che con velata cortesia interiore
da lì a poco porta a inazione.
Convulsamente allora reagisce
chi smascherato e non più sornione
s'erge gradasso da nido di
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7982 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2911 al n° 2940.
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