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Le 7989 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Gridiamo, supplichiamo.
Gemiamo, noi viaggiatori erranti,
semidei esuli, rilegati tra nubi
e abiti di stoffa.
Illusi, imbracciammo
bottiglie, siringhe e rosari
lordi di terra e sangue,
per inoltrarci nell'inesprimibile.
Ma perdemmo solo il
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Al male incubato in avidità
nel tempo coltivate
Dio non è antibiotico
nemmeno aspirina
ma vecchio alchimista
paziente in infinite prove
a convertire egoismi d'anime di pietra
in soffice sorridente altruismo e raro ci riesce
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Squadra Omicidi,
squilla il telefono
anche di notte
quando,
abbracciato a lei,
cerco di dimenticare
l'orrore del giorno
Corpi arsi vivi,
bocche spalancate
immobili
in quell'ultimo silenzioso
grido
che nessuno ha udito
Bimbi soffocati,
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Scendono le lacrime
di giorni silenziosi
e soli.
Come radice
sradicata al suolo
non attecchisce
altrove,
tal l'Anima sua.
Sulla scia di un barcone
al mare aperto
si mischiano
del migrante
lacrime amare.
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 | Ci è rimasto dignità null'altro.
Ci hanno spogliati e vestiti a loro piacimento.
Ci hanno resi prigionieri manovrando il primordiale:
" Fame e sesso"
Hanno anestetizzato la rabbia in noi,
non c'è più...siamo
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 | Ho cercato un'immagine per rappresentarti donna
ho cercato culle piene di nastri rosa e sorrisi,
ho trovato capanne di latta nel gelo
e stracci in mezzo a un deserto
ho cercato pagine patinate di gioia,
ho trovato volti segnati dalla sofferenza e
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| straniero
dentro il mio paese
fuggitivo
dove non so
prendo ciò che mi danno
e corro
perché la vita
Mi ha insegnato a scappare
e non c'è terra
che potrà accogliermi
c'è solo una strada
lastricata di
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Sguardo vacuo nel vuoto
è lì il tuo "malato",
felicità ormai perduta,
residuo rosso sangue di un buco che attende
ancor un altro ago.
Il tempo ormai superato
scandito alla ricerca
di un nuovo viaggio fatuo.
Non
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 | Sono davvero incolmabili certe distanze
ascoltando Vivaldi spesso mi sono chiesto
come potremmo noi figli dei clacson sguaiati
di un quotidiano frastuono stonato e inquinante
gioire al ritmo di una musica sì aggraziata
Insegui
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 | Mi trema il cuore,
trema per questa vita
che corre veloce come una Ferrari.
Non c'è tempo per chiedersi di sé,
che già sono le sette!
Parte il treno,
il traffico, rumori, frastuoni, corse...
il lavoro che nemmeno ti
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Mi resti negli occhi,
nudo figlio di Haiti
figlio di puttana
lontano dal mondo,
bestia superflua
se dio ci fosse
e avesse pietà
non saresti un fantasma
tra sole e macerie
ed ora piangi
dagli occhi l'anima
che scorre gelata,
ma chi ti
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 | Sulle ruvide spiagge
un vagabondo
vagheggia
mari di conchiglie,
errante sogno
d'uno straniero
alla sua casa.
L'esorta il cielo
nero inchiostro
presagio
d'ardue lotte,
cerca nella sabbia
le sue impronte,
esordio del viaggio.
Con
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Con un sogno
stretto
fra le dita
al porto
della miseria,
del sangue
e del dolore,
sei sbarcato...
Quel misero
carretto
tirato con amore
fra le perle
del tuo sudore...
fra le fiamme
arso vivo
il tuo giovane
cuore
con i tuoi
sogni,
per
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Il doppio settenario
A rime esterne interne
Col quale hai reso eterne
Le ambasce tue e il dolor
Quel verso così tronco
Eppur così saliente
Mi fa tornare in mente
Il sogno tuo d'allor
Il sogno d'un'Italia
Unita ed ideale
Che
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Bambino,
gioiello del nostro universo
dove ogni sfaccettatura
assume un bagliore diverso.
Bambino,
sguardo sublime,
carezza leggera
dentro occhi tempestati di diamanti.
Bambino,
unico colore,
purezza gioconda,
eterno girotondo.
Poi
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 | Inutile sperare
se non ci sono spinte giuste
bisogna essere sempre vent'enni
e con seni e gambe lunghe.
Inutile studiare
se poi il diploma più non basta
bisogna avere due lauree e almeno tre lingue
per buttarci nell'acqua anche la
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| La stampella è sull'asfalto
Anche gli occhi puntano terra
le parole invece vanno verso l'alto,
dentro lo spirito un groviglio che sa di guerra.
Il corpo è una prigione
Incrostata di sporco e puzza di piscio,
le mani vivono il
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Non credevo fosse tardi
tardi per rincorrere i miei passi
prendermi a schiaffi
cancellare
tappare i buchi della fuga
non so cacciare
non so distinguere le ombre
si perdono le tracce
nei sogni morti anch'essi all'alba
presunzione
poter
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In un bicchiere
trovi saggezza, amore, sicurezza.
l'alcool va giu', giu'
fino all'anima
bruciata da errori,
va giu', giu',
scava, il cuore,
chi ride, piange,
chi piange, ride,
chi ama, tradisce.
In un bicchiere
colui,
lettore di
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| Susy |
04/03/2011 02:38| 1032 |
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Dimmi qualcosa.
Qualcosa che mi aiuti
a continuare a Credere
Voglio sperare
ancora
che possa diradar la nebbia
col nuovo giorno
Un nuovo Sole
spero
altro Avvenire
anelo
Già grava su noi
di nuove generazioni
il pianto
E'
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Buio
il fondo di certe anime
ricoperte di algide sembianze,
che ricurve
lambiscono i marciapiedi
come esili viandanti inverecondi.
Si infilano sgattaiolando
nelle metrò desolate,
svanendo nel fumo
e nei respiri della notte.
Vanno
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 | La paura
urla ambigua.
Apatica follia
merce comune,
sottile
conquista la strada.
Irta
la notte si ritrae
dietro al monte
ritrosa.
Le stelle
abitano
il silenzio.
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Confesso,
ho ucciso mio padre
Non era un uomo probo
non era un buon marito,
un padre affettuoso
una persona di valore
Picchiava mia madre,
bastonava me,
odiava tutti
La sua ira scatenava
sul fragile ed esile corpo
di mia madre
Puzzava
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 | Uomo perfido
uomo crudele
dai la colpa al diavolo
quando sputi in faccia il tuo fiele.
Con i guanti bianchi inietti il veleno
o prendi un coltello
e colpisci a ciel sereno.
Anche davanti alle leggi
ti vien naturale mentire
nel buio scavi le
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Dolce luce soffusa di una
giornata ormai vissuta,
l'aria fresca frizzante
il passo rende leggero,
la vita continua la sua corsa
incontro al destino.
Il corpo rincorre la strada,
negli occhi il colore del cielo,
nel viso il calore del
leggi

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 | Ho ascoltato il sapore della vita.
Ho amato tutto ciò che non fosse alla deriva
e ho chiuso gli occhi per sentire
la brezza del vento,
mentre accarezza ogni mio dolce momento.
Ho ascoltato la gioia dentro al mio cuore
ma il tepore da molto
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Non resta che un racconto
alla follia bruciata,
a neuroni sofferenti
di una vita appesa a un filo.
Non resta che le tenebre
sul volto
a guidarmi e farmi male.
Io r i d e v o quando non c’era
orrore sulla pelle,
quando schegge evidenti
non
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non appena il tramonto si spegne
il cielo si nutre di stelle
e gocce di luce
bagnano il volto di una donna negra
che stringe fra i bianchi denti
la solitudine di un specchio frantumato
e nelle mani
lucciole in amore
che sgelano il sonno
dalle
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Piccolo ometto
dimmi
dove vai con la valigia di cartone
ed il cappotto di sogni?
Lanci il berretto al cielo
e fuggi da quelle nubi grigie
dove nemmeno i passeri osano più volare.
Dimmi dove vai?
Cosa speri di trovare?
Giorni
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| Triste |
02/03/2011 17:03 | 1249 |
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Una fila di case deserte,
nell'imbrunire piangente.
Lo senti il contrasto
di voci respinte dall'umanità,
stracci abbandonati
ed ora pestati dall'indifferenza.
Una sfuggente percezione
di giorni annebbiati
mentre il mio
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Soffia...
soffia il nuovo
ribelle vento
muta e cambia
come cobra
al mondo pelle...
Pioggia
di giovane
sangue
nutre
la rosa rossa...
e s'alza il vento
e la bandiera
sventola
dei dimenticati,
degli oppressi,
degli affamati
al muro
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7989 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5731 al n° 5760.
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