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Le 7989 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Posso coltivare memoria
di nomi mai pronunciati,
di volti mai conosciuti
e vagheggiarne i sorrisi,
in questo giorno
permeato di acredine
e di aspra rimembranza
per tanta ostilità
e abominevole cruenza
inflitta alle vostre amate
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Fermateli!
E chi li ferma più,
manco i Carabinieri.
Hanno provato i magistrati,
ma con lo stuolo di avvocati,
dalle laute parcelle,
finisce tutto in Tarantelle.
E vai con la Tarantella!
Nella balera a cielo aperto,
una volta
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 | C'è un silente
pensiero
che pervade
il fondo
Come una
faglia dirompente
pronta a cambiar
il volto del suolo
sovrastante
Vorrebbe scatenarsi
nella sua naturale
imposizione
Ci si può
vergognare
di pochi miseri
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Di sangue, si cibò la terra
di figure lontano nel tempo,
sangue libero puro
nella falsità dell'uomo.
Di sangue, scrissero la storia
coperti d'aria e silenzio
feretri eterei, anime
che imperiture, feriscono.
Di sangue, parole
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Colorò di rosso
il bianco delle zebre
e appese un grosso pallone in Parlamento
a simboleggiare il mondo in mano
Cambiò la grammatica
distrusse la seconda persona
del presente indicativo
del verbo Rubare
Ordinò solo toghe
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Sono piccolo, piccolo
qui in questo luogo
ove in un caldo liquido fluttuo
Sono contento
che tu sia la mia mamma,
dentro te sto bene,
quando accarezzi il ventre
ricevo carezze,
quando sei felice
lo sono anche io,
quando piangi
metto il dito in
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Un'asse d'acciaio
fuori controllo
ha spento la luce .
Il colpo l'ho preso all'addome .
Piangevo, urlavo,
per terra strisciavo.
Sognando la verde foresta
del Senegal,
di rosso imbratto morivo.
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Follia
mi dicono, io sia
entità sfocata nei contorni
incoerenti
disorientata notte polare della mente
d'estraniate percezioni
mi calpesto
mi cibo triturando chiodi e sassi
con la medesima euforia
del matador che gioca con la
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 | Comunità rurale:
solidarietà virtuale.
Affetta dal morbo
dell'apparire.
Alle tue abitudini
devi sopperire.
Il tuo animo
sempre assolto:
non avendo mai
conosciuto:
- l'ascolto- .
Beato il momento:
che ti scuoterà
come
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 | Debito sanitario,
sviluppo dipartito.
L'occhio fissa
l'unico dito.
Il lassismo cittadino
conseguenza del
cretino campanilismo
Dare priorità
alle sagre,
rinviando gli oneri
per le peregrine strade
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 | Fai silenzio,
vieni con me
ti porto nel mondo dei miei sogni
dove li ammazzo uno ad uno
con fili di bambole.
Sai, un giorno vidi un fantasma con le ali
Pensavo fosse un angelo
Lo vidi di schiena e toccai il suo nulla
mentre mi sorrise lacrimando
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| Morire nel sonno,
immersi in un sogno,
non è una favola,
ma la dura realtà.
Sognare un posto caldo,
mentre si vive al freddo,
rannicchiarsi tutti vicini,
come intirizziti gattini,
sentire il proprio alito che scalda,
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Oh governante...! che governi
un mondo a cui non appartengo
Oh governatore, che guardi...
al mondo, a te così lontano...
Senza sapere nulla del
dolore mio e pena e...
sentore. Tu sei governatore?
Mio figlio sai, guarda
alla finestra
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 | Inaspettatamente
una lacrima di colore rosso
si gela su un marmoreo viso
immobile ed impaurita
dinanzi alla violenza
come il frammentato petalo
di un fiore
che un'imperfetta mano
ha ora reciso.
Ma sei mio padre?
Nulla è umanamente
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| Divieto d'uscita qui,
non te ne andrai in anticipo.
E' questa la legge del mercato
che ammazza il sindacato
e nasconde ogni reato.
La tua vita è un investimento
ma sarà investita dalla tragicità
di una frazione di
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 | Curami fiore,
che i tuoi petali
io non vedo.
Curami mare
che del tuo immenso
io non temo.
Curami amico
da quest'odio
che mi infrange,
è facile per te osservar
la bellezza di una rosa,
affacciarti per guardar
le onde del
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| Se fossi un medico
col camice bianco
lotterei affinchè
tutti gli uomini vivono.
Se fossi un raggio di sole
brillerei in eterno,
anche nelle notti oscure
dove regnano le tenebre.
Se fossi un contadino
pianterei mille
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| lary |
05/02/2011 03:36| 985 |
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| I vecchi, foglie ingiallite
seguono rassegnati
solo previsioni del tempo
Come cani da tartufo
un tempo onorati al reddito
hanno perso il fiuto
scavano un po' ovunque
analizzano zolle
sperano intuire
e non essere rimpiazzati
A un
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 | Italia si spegne
in fuochi di paglia
Italia si vende
ai padroni di turno
Pugni stretti
rabbia di cuore
paese assonnato
cultura dormiente
Mille ricchezze
divise per finta
poche famiglie
decidono tutto
comprano e
vendono i sogni futuri
pieni
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La bellezza
della giovinezza
emana dai visi
di giovani ragazzi
che brillano come
stelle in terra
voglia di vivere
un pensiero al futuro...
Sotto le luci psichedeliche
al ritmo incalzante
della musica
danzano luminosi
come lucciole
nella notte
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 | Dio dove sei?
Oggi c' è il sole
nel gelo d' inverno
tra le baracche
di figure negate
bagnate di freddo
Ebbro di dubbio
tra gente senza patria
cammino
disperdendo il pianto
in un urlo che muore
alla sera
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| Chi non appende al chiodo la sua cetra
racconti con parole scarne
di pietra carsica corrosa
questo pazzo carnevale eterno
che camuffa il grigio,
dica di questa quotidiana falsità
che incipria la dissoluzione,
sveli questa finzione che
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Lasciatemi uscire,
lasciatemi uscire ve ne prego!
Lasciate ch'io esca da questo bozzolo
con cui mi specchio, ma non mi rispecchia,
che mi veste d'apparire
ma mi nasconde all'essere,
perché - non - sono l'abito che indosso,
ma l'anima
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Leggere
lente
asciutte
sulla mia pelle
scivolano
perle di gocce
e van via.
Vuoti
pieni
i giorni
si rotolano
sulla cenere
come polvere
e fuggono via.
Non ci sono
grandi certezze
volati son
i magnifici miti,
solo
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Nella tua cella
limitato,
costretto,
incatenato,
condannato,
al cuore tuo
la patria
stringevi...
il tuo pensiero
imprigionato,
devastato,
chiuso,
rinchiuso,
torturato...
negli inferi
il dolore
inabissato,
per l'infida
gloria
del
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Stelle affogate nel fango limaccioso
di pozzanghere carceriere del cielo,
un pallore di morte sotto il drappo rosso.
Tanto sangue dietro una porta chiusa
solo una fessura di pulviscolo danzante
rilascia luce dalla mia polvere
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Mi ribello al tuo
credere d'esser padrone
della mia vita
Rinchiudi la mia libertà
in una stretta gabbia
Siamo in tanti a
dover soddisfare le tue voglie
con bisturi ed aghi prima tagli
e poi cuci la mia carne
per misurar il mio
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 | Ombre sul passato
per non dimenticare il volto della malvagità
al di là della linea
che separa la luce dal buio.
Transiti di quarantena senza più ritorno
fumo dalle ciminiere
odore pungente di carne bruciata per chilometri e
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 | Nell'insieme delle grida sgraziate
che si espandono tutte intorno
per chi esausto si arresta
nel pensare di essere capace
si annida furtivo ricordo
il celato punto critico
dell'abbandono
nel rovescio sistematico
dell'indubbia virale
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Ai margini delle strade
come se non fossero mai nati.
Ignari nel loro delirio
alienati nel loro destino.
Si muovono piano
con passo greve
come coperta solo il cielo.
Si sentono inutili
privati di tutto
si spengono soli
senza rumore
avvolti di
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Sembra una notte come tante
ma la morte ha sciolto tentacoli,
il vento fiato di demoni sul collo
e le stelle scintille congelate
di denti artritici in risate
accademiche a plagio finto del tempo
Volti di cera
scivoli di luci
impasto di
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7989 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5821 al n° 5850.
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