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Le 7991 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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 | "Io sono l'essenza di una radice.
La mia vita la passo qui
nella terra.
Oggi mi hanno riferito
che l'ultimo baobab sta per morire.
Salirò in superficie."
(Ripensandoci)
Mah,
no
in fondo,
il mondo
lo posso osservare da
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 | Ogni animale è mortale
Ogni uomo è un animale
Ogni uomo è mortale (Aristotele)
La spazzatura è putrefazione
La politica è spazzatura
Questa politica è in putrefazione
Il paradiso non esiste
La classe
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Come mai era stato
ora s'è mosso l'uomo.
E raccoglie i pezzi d'un cristallo
che inesorabilmente alla caduta
si disperdono su un gelido terreno.
E' questo il suo momento
di cui assidua è la ricerca,
ora l'uomo porta aiuto
a chi
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Aria impura
tra luride tettoie
e mura di cartone.
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Fradice sponde
di fiume
tuguri d'anime
violente e confuse.
-
L'uomo perduto
dentro...
ancora di più
sconvolto
il senso dell'esistenza.
-
Il profilo
della città
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stiamo stretti lungo un argine
-ed è un piccolo spazio
tra le stelle e l'asfalto-
sempre pronti lì
a gettare il vuoto
sull'eternità.
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 | Immagine riflessa nello
specchio è la memoria
di una forma diversa
dal reale.
Il calcolo di una
serenità apparente
del bisturi mena
lena ma languisce,
istantaneamente,
il sorriso ironico,
lo sguardo bieco.
Eppure, eppure,
da
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 | Aveva lentiggini
su tutto il corpo
parlava inglese
un inglese sporco,
veniva da là
Paese d' Irlanda
pazza città
ne fredda
ne calda!
Liffey è il fiume
che nel cuore
suo scorre
come la birra
la notte nei pub
se sei
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casupole abbarbicate sopra la collina
-paese-
la torre altera domina l'orizzonte
il suo orologio mi ricorda il tempo che è passato
dedalo di viuzze appartate si dipanano
intorno alla piazza del comune
sparuti cicalii di biciclette fanno
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Midesa |
22/02/2010 17:05 | 3581 |
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Che ci faceva quel poeta in mezzo
a tutti gli operai della canzone,
perché doveva lui pagare il prezzo
di quell’insana e inutile tenzone?
Chi l’aveva mandato a regalare
le perle ai porci, proprio nel contesto
in cui chi è più capace di
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 | ho udito lo scricchiolar delle foglie un di di novembre
...un tuono seminar panico a dicembre
nel percorso tracciato dal rosso d'un tramonto
ho visto piangere un bambino,
e l'indifferenza di una madre...
arsa nell'anima dal suo avverso
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| E come ogni sera
il letto ci aspettava,
nel riverbero fioco della luce accesa.
Se avessi saputo...
Se solo avessi saputo
che quella sarebbe stata l'ultima notte
e che mai più
avrei potuto cingerti con le braccia,
ti avrei lasciato nel
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Conobbi una donna
sulle scale della stazione
di Porta Garibaldi.
Mi colpi l'intelligenza
e la lucidità
con la quale mi descrisse
il perché
si trovava a Milano.
Aveva scelto la vita
da clochard,
per non far nascere suo
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Bambino,
già grande sei nato
l'infanzia ti han negato.
Il viso inasprito
rispecchia l'odio
che ti han impartito.
Un mitra come gioco
nelle minuscole mani
fan fuoco.
Piccolo combattente
allucinato nella mente
schiavo da droga e
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I giorni sereni
ormai lontani ricordi
per troppe esistenze
che vivono notti insonni
prigioniere della necessità
di vivere...
il pianto frenato
per orgoglio
di fronte ai figli
e l'incubo di un futuro
afflitto e tormentato...
E
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Borgo stantio
merlato medioevale
mendico affannato
affaccia
forzosa gioia
Strimpellante
imbreccia
invadente fisarmonica
elevate salite
Solitario
imbastito
logore
solite musiche
inerpica
ascese a fatica
Arsureggianti
ostenta
morbidi
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Attesa,
ascolti remoti,
suoni di sirena,
rotti,
angoli di strada,
ansiti,
ragazzi,
scaglie di vita,
trapassati,
stuoie fradice,
stese,
conati,
umori sotto lampioni,
fumanti,
vapori umidi,
scorie e fuliggini,
notte,
città,
vagano
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 | Sospeso nel vuoto
vedo tutti lontano
tra vetrini e provette
trascorro i miei giorni
Linfociti, virus, cellule
ho dato il cuore
alla scienza
ma essa non offre
nemmeno un misero alloggio
Da qui devo andar via
questa non è casa mia
un
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| Sogni appesi ad aquiloni
crollati sotto colpi
di bestemmie e sputi
di lancieri dell'opulenza
che fa solo prigionieri
Tute mutilate
dal fuoco di fila
di cacciatori senza
scrupoli
Colonne robuste
di soldati che
hanno costruito
il nostro
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 | Non usare con me vocali di fumo
Che cercano di coprire il profilo della coscienza sporca
Non usare con me consonanti di bava
Per nascondere lo scopo finale
Non usare con me parole - coltello
Per tagliare il mio pensiero
Parlami come il sole parla
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| maschere
su maschere
gia' mascherate
mascherano
la follia
utopiche figure
a mascherare
verita' nascoste
in questa sfilata mascherata
mentre
tra la folla triste
senza trucco
piange
seppellito da coriandoli
l'ultimo pierrot!
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vago per le vie della citta'
vedo musi lunghi ghigni e mai un sorriso
ed è talmente rarita'
penso quell'uno se esiste vada condiviso
ho preso in prestito rotative
per moltiplicarlo all'infinito
ho riempito delle navi stive
dei treni
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Midesa |
16/02/2010 11:15 | 4364 |
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Povera Susan
racconterai delle tue lacrime
all'assorto biancospino
Eri bolla libera al cielo
occhi verdi
e sorridevi
Oh dolce Susan
rincorrevi le nuvole dorate
quelle dell'alba
quelle silenziose
e sognavi
tra le loro mutevoli
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 | E' qui
che bisogna durare
malgrado l'iniqua perfidia
d'un'alleanza greve
scarabocchiata
senza né passione né vittoria
tra chi si millanta onesto
e chi si millanta intoccabile;
il colosso è d'argilla
e plaudenti
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Bloccato tra la neve
perso in qualche dove
dalla ferita zampa
il sangue sgorga e avanza
Ma io ti stavo cercando
libertà mi hai abbandonato
non voglio essere catturato
e non voglio vivere scappando
Dolore non voglio sentire
nel mio
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Il disperato richiamo della vita
è un sussurro nella banalità.
La reale condizione dei sistemi
è una piovra, un labirinto.
Cavie ignare noi
con l'ingenua certezza
che i nobili siano nobili
e che il potere sia
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 | Quei piedi che hanno corso dietro il nulla
Sono i nostri!
Quelle mani callose che hanno aperto la tomba a loro stessi
Sono le nostre!
Quel corpo fino alle spalle incurvato dal diavolo
È il nostro!
Quella pelle ringrinzita che nasconde
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 | Amo la vita raccolta ai bordi delle strade
sui marciapiedi assolati
con le pietre unte in intingoli di sogni
Amo la vita stracciata nel silenzio
pietrificata
sbiancata dal dolore e dalla morte
senza nome:
misero cencio afflosciato in un sacco
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Nella notte,
un boato,
la montagna si stacca
e distrugge tutto al suo passare,
la tua casa i tuoi beni,
il tuo corpo.
Tu dolce anima inquieta,
riposi in quel triste vagare,
sbattuta dall'onda
e il tuo corpo scompare.
Un brivido m'assale,
il
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 | E' l'ora di dire basta!
La mente vagola tra meandri oscuri
indignata, arrabbiata, infuriata.
La voce sale, diventa forte e tuona
per aprirsi a coloro che amano
la Verità.
A coloro che reclamano
GIUSTIZIA
Ai diseredati agli
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| E' un nome di cavalla
disse la Superiora
e mutò il tuo nome
Dai tuoi occhi verdi
volavano sorrisi
ad acchiappare cieli
e tra i passi di doveri
su ali di rondini
cavalcarono sogni
Cercavano coccole i nostri cuori
e
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A volte racconti qualcosa di te
Ma non vuoi scrivere
Ricordi?
Mi hai detto
(E già un anno è passato)
"Non so"
Sei pigro
e non scrivi
E allora?
Incolla su tela
Il bianco della stazione innevata
Il nero della
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7991 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 6961 al n° 6990.
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