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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Le 7991 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Il fumo denso e nero
si innalzava
verso il cielo,
e non era carbone
quel che bruciava,
ma donne,
bambini,
vecchi infermi,
che un mostro nazista
senza alcuna
pietà umana
odiava e sterminava.
Soltanto
una coscienza
turpe e disumana
i
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Stille di dolore
piovono
dal cielo grigio di Auschwitz
a riscattar la nuda terra
intinta dall'odor di sangue inerme.
Reciso è il cuore
da chilometri di filo spinato
nel segnar triste calvario
dell'umana sofferenza
spoglia della propria
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Volge
consueto travaglio
squarci lieti
passi lesto calpestio
Artiere
muove
senza tempo
Ruota su se stesso
spasmo intenso
Flebili
mormorano
esili piume
languidi pensieri
Lontano
carezzano
ancestrali lidi
raffinati rioni
Distinta
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Tenebrosa bufera
chiamata sterminio
Un carico di paura
nel campo di notturne
speranze
Con mani
scavavano pozzi
di acque intossicate
Morivano pregando
con i respiri
dei pallidi volti
Spargevano la foga
dai suoi cuori
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a volte ci sono albe
di nebbia a fari spenti
come velo ammantano le quote che ho scalato
mi accecano improvvise sotto fiori
che un tempo regalavo alle utopie
e voci aldilà di varchi nuovi
non vedono gli occhi senza sole,
come sassi
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Madre sono,
ma non come le altre,
perché nel paese
in cui mi trovo
le madri piangono
prima di nascere.
Un dolore insopportabile
che divora la vita
perché il mio bambino vola via
mentre mi stringe le dita.
Per questo lo
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Non c'è memoria
senza i conti con la storia
noi siam buoni
siam buoni ed ospitali
siam simpatici e cordiali
allegri e solidali
nella nostra memoria
non v'è che bella storia
ambigui e schivi
nell'agire crudeltà
ipocriti e
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 | Dammi la mano, papà,
non mi lasciare.
E’ buio e fa freddo,
qui dentro.
Sento i fischi, le urla,
i latrati dei cani,
oltre i vagoni piombati
al binario 21.
Ricordo l’appello,
al quinto raggio,
il mio nome sulla lista
dei deportati,
come dalla
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È morta la colomba bianca
nel fragore del metallo
lavorato a morte.
Corpi accatastati bollati a sangue
volano tra rotaie privi di vitalità
incapaci di sollevare le ali.
È morta la colomba bianca
nel candore di una stanza
come
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Sono crollate dallo scossone della terra
le umili case,
come fuscelli
al soffiare impetuoso del vento.
Non trova ristoro né giaciglio
il mio pensare,
come il bambino abbandonato
a sé stesso
al bordo della strada.
E si rompe il
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 | Luce
inondò la stanza
al tuo vagire
di gioia incontenibile
e speranza
e agli occhi di tua madre
balenò certezza
d'un futuro sfolgorante
da poterti offrire
e Luce fu
anche il nome che ti porti
da quel lontano luminoso
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Il gelo polacco
è ancora lì
tutto intero
pronto
a colpire di nuovo
la nostra indifferenza
le nostre distrazioni
il nostro impegno civile
sfumato
ho ancora
nel naso e nella bocca
l'odore di carne umana
bruciata
sento
rimbombare
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Sussurriamo
mentre il sole
ci tramonta addosso
invisibili ombre
Voci, senza un'alba
stretti nel nido caldo dell'angoscia
del nostro ventre vuoto
della solitudine, delle nostre grida
in quel purgatorio rovente
Fissando, da lontano
un
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Il sole del mattino nel ferale lucore
tra le marce macerie ricava il cuore
di spogli cristi inchiodati a Favara,
alla gogna, sotto razza padrona avara.
Razza bara in pubblici investimenti,
girati di colpo in privati arricchimenti.
Da quella
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La vita non finisce
in quel dannato giorno,
ripetevano tutti
fuggendo ai miei sguardi.
Ma occhi menzogneri
coprirono gli specchi
con la dannata voglia
di infrangerli tutti quanti.
L'esistenza è molto sola
quando una persona
ti strappa
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 | Fiotti rossi
Nelle stria aperta che squarcia
Il volto
Floscio è il corpo, riverso
Strapazzato a terra in un
Lago di sangue che si stende a fianco
Frotte di mosche a succhiare avide al festino,
sole abbacinante
A confondere questa
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| Donne,
acchittate, le mano rifatte
co' l'unghie finte
sempre chiuse
dentro a li centri estetici
per mettese er butulino
fin dentro l'orecchie
Sospensori nelle chiappe
perché la ciccia cede
e nun se rendono conto
che co' tutte le
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| Porgetemi un po' d'acqua
anelo dissetarmi
regalatemi un po' di sonno
non so dove voltarmi
proferitemi chi sono
per arrivare a cercarmi
ho dissipato tutto
anima, corpo
pure le scarpe mie
incapace di fare a meno
di siffatta mania
tris di re,
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| Respirano quell’aria dalle fasce
certe persone, prima che la luce
possan vedere, e affrontare ambasce
cui vita presto o tardi li conduce.
Inchini fanno seri e riverenti
a quel dio del denaro, al simulacro
della ricchezza; sono assai contenti
di
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 | A voi,
coro infinito di copioso pianto,
volge il mio cuore...
Ed ogni mia lacrima rimasta.
Per voi, piccoli germogli impauriti,
strappati alle macerie d'un dramma,
che di sangue, cosparge sulla fame,
aggiunto dramma...
contrito, il mio
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Star meglio possiamo
dai rimorsi lontani,
prima delle asciutte lacrime,
se pochi atomi
degli enormi sprechi vari
andassero
dove c'è bisogno;
andassero dove urla
la miseria e la fame,
risparmiando qualcosa
porterebbe il superfluo
ad
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Nel verde prato dei sogni
avevamo dipinto l'infinito
su una tela di maggio
che all'alba ci fosse una bandiera
e un nuovo messaggio.
Affilarono la lama per falciare la speranza,
i più mutarono la bandiera,
e le libertà degli scaltri
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 | Non ho tempo per aspettare
domani
devo sparare
devo ammazzare
o domani non ci sarò
Corri soldato,
corri veloce
più d'un giaguaro
o il mio proiettile
ti colpirà
Bastardo destino
il nostro
appeso ad una
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| Mi sento così sicuro
della sicurezza che mi dai
in quel mare di opzioni
è una dolce sensazione
non c'è trucco non c'è inganno
e di certo non v'è danno
sei diversa fra gli uguali
per l'abito che porti
e mi
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| Cosa fai là nell'ombra?
Forse ascolti il sussurro
che la brezza amica ti porta?
Giunge ogni mane di là
dal mare e senti
voci che vengono da lontano
sono di altre anime
di altre ombre che nell'alba
vita respirano e
maledicono la
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 | Fiori recisi
in una pozza
di fango
dove il sole
non si specchia
più
e solo pioggia
acida e nera
lacerante di paura
piaga il cuore
unica fonte vitale
alla ricerca
d'una carezza
d'amore.
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| Ciao bimbo bello,
tenero come un cioccolatino,
ora troppo dolore
riempie il tuo cuoricino .
eri felice ieri, vivevi con poco,
c'era la mamma, il papa', qualche gioco,
l'odore di latte, di pane croccante,
quell'atavico amore caldo e
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| L'etere oramai stornella
la fragranza della primavera
che spedisce via la fredda
stagione dall'aria severa.
E come tutti i giorni, mi
ritrovo in questo giardino
nel luogo in cui ho provato
l'amore, dove ho visto
germogliare vigorosi fiori
dove
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| Cercavo libertà:
la città! La città!
Ma i fiumi
liberi scorrono tra le montagne
non tra le scale di un metrò;
e il senso dell'acqua,
scavando nella roccia
segnare il suo percorso.
Ma dov'è il senso dei fili di
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| Chi oltraggia il tuo mondo
e' un vile
un vigliacco.
Chi estirpa i tuoi sogni
deve solo provare imbarazzo
perché ha spezzato
teneri rami
sciupato parole senza pretese
candide elitre
di angelo avvezzo al volo.
Chi oltraggia il tuo
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 | Stremati i passi tuoi di stelle in pianto
fai della solitudine la tua compagna
di speranza persa fame incalza
nel tuo giacere sotto stellati cieli
nel tuo giaciglio di silenzi spenti
petali di fiori e foglie stinte
nell'incalzar di stagioni
scie
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7991 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 7051 al n° 7080.
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