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♦ Graziano Ferrero | |
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Le 5801 poesie in esclusiva dell'argomento "Spirituali"
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 | Tra il verde stanco
dei cipressi sottovento
poso il mio passo
camminerò
fino a dove riuscirò a giungere
con i miei piedi scalzi
fino a che non troverò
il luogo esatto
dove la mia paura nacque
seguirò le curve di
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Turan |
30/03/2013 15:46| 476 |
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| Sento nel mio essere più profondo
un fiore che vuole sbocciare,
riempirà uno spazio che in me
è vuoto dal tempo dei primi miei passi.
Quel fiore, perché mai
in me è rimasto chiuso?
Perché l'ombra si
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E mi accorgo che forse
non sono nata per dare amore,
né per riceverlo.
Il mio obiettivo
non è
fare carriera nel tuo cuore.
Ormai basta quello che offri,
non cerco più chi sei.
Posso porgerti le mie gambe,
un
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è feroce restare soli
parlando al vento
declivio di sussurri dolciastri
folate di silenzi
sequestrano i battiti del petto
or non più vivo
senza la tua esistenza
accanto a me
odo i passi del fulmine
smarrito dai
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Occhio ad infrarossi
naviga i neri mari
d'anima sorda,
scovando,
tra moti ondosi ingordi,
instabili gherigli di speranza.
Tra lama che affetta i due piani
riflette abbagliante il tuo faro
ch'attrae, pifferando salvezza,
quei gusci invocanti
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 | Soffia l'ebbrezza
di Pasqua
sugli arbusti
e le zolle silenziose
di viole,
si piegano le margherite,
al vento docile
dei tuoi passi
profumati
come se solcassi
la via del Mistero
- tu, silente,
che segui le sue orme!
Lasciando che ti
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 | Eppure un giorno rinascerò,
spogliata da questa mia
inutile veste.
Lontana dalla luce divina
porterò sul petto
un germoglio che brucia.
Nell'orgogliosa tempesta
renderò a Dio le offese
e nel recondito
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| L'odore degli olii
nel sepolcro a deporre
l'uomo tanto atteso.
Venerdì di passione,
il cuore che piange
dinanzi a una croce
innalzata per noi.
Tre giorni son pochi
ma bastano a presentare
l'idea di un mondo d'amore
speranza
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 | Il cielo azzurro dappertutto
copre ovunque il brutto
per dare al bello
il meraviglioso dell'Uomo.
Il crepuscolo spiega
l'incendio di rame
all'ultimo assalto del giorno
la sera malinconica e tenera
le ombre che si avvicinano alla
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Una corona di spine
rivoli di sangue ad impregnare il volto
smorfia di dolore
sofferenza per noi
La Croce
martirio ad insegnare noi
la via del perdono
il cammino della pace
Il cielo terso annuncia la sua morte
fulmine a scatenare tempesta
ma
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 | Ricoperti di ombre insistenti
riddano secolari sentieri
e squallidi silenzi interrogano
L'umanità cieca non splende
gelosa del proprio egoismo
chiude l'intimo al sacrificio
Anelito di luce divina...
La Fede disseta la gioia
si
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 | Con braccia al cielo invoco
quella candida aureola
inspirazione l’antro domina
del mio errante corpo
Imperterrito l’amore tuona
scaccia l’aria cupa e gelida
su distesa glaciale
Ozono si rigenera nel rito ricorrente
divina luce s’erge
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Dalle profondità dell’animo
Valicando cammino
D’infinita sofferenza
Soffio vitale rintrona.
Nel sudario del dolore
Luce
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E da Luce corpo
umiliato e straziato
per la nostra salvezza.
Tra le braccia di una mamma
divinamente terrena
consapevole e disperata.
Un figlio sacrificato
per miliardi di altri figli
sordi a quel messaggio d'amore.
Ma la pietra non
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Raccolta in verticale silenzio
Slaccia una ad una
Le asole dai suoi pensieri invadenti
La fenditura
Concede il passaggio risanante
Ad inespressa scintilla di luce
Confutando la mente
S’arrampicava in gemito asfissiante
Alle pareti
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Una luce celestiale
attraversa il cielo stellato
e si congiunge
alla volta celeste
in una sublime comunione
di canti spirituali.
Una creatura divina
la guarda estasiata
e s’inginocchia davanti
al quadro vivente
del miracolo del
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Un tempo ci si ostinava ad edificare cattedrali,
a proiettare edifici verso il cielo
con le guglie ed i campanili
come scale fra le nuvole.
Ma Francesco, papa argentino,
ci ha aperto gli occhi
e li ha inondati del vangelo di Cristo
ricordandoci
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 | In orbita di ognuno al cuore
Cara la luce che si accende sulle rive
Il cuore ha disposto la luce
Verso un'unica esistenza
Nel bagliore del contatto visivo
Ho creduto di evolvere
Ma solo pensando alla gioia
Dei tuoi passi
Ho potuto
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| Ancora dovrai rinascere,
dividere l’oscurità
che avvinghia queste terre,
ricomporre parole da lettere
seminate senza concime.
Anche i secoli
hanno memorie in frantumi
e tasselli scardinati
dal super io.
Noi
al lume bianco
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| Gli occhi erranti nel buio della terra
cerchi nell'alto ciel splendente luce
il guardo tuo gli occhi suoi lambisce
di quel divino tuo Figliolo in Croce.
Vedi il capo reclino e insanguinato
le piaghe che tormentano il suo corpo
mentre il cuor di
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 | Difetti;
correggervi vorrei,
memoria... perché non
sei onesta; nell’urna ho
posato, l’orgoglio... il
mio peccato.
Gelido è il
cuore, quando in te
non spera; come... un
brigante nel patibolo?
Il figlio... senza
Colpa?
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| In questo alzarsi Venerdì
di tulipani che cimano
tra gocce e occhielli di sole
potessi ricontarmi giorni
pori d'Aprile e Pasque
con frutti
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Lia |
29/03/2013 19:04 | 2340 |
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 | Sola, nell'oceano cupo
dei suoi pensieri vaga,
fragile vela tentenna fra le onde,
la fronte si increspa su un ricordo,
l'infanzia folle...
Una carezza della vita l'ha toccata
Oh, la rosa sciupata!
Potrà resister all'amore rubato
un
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Leggiadre
le mie mani sfiorano
questo stigmatizzato legno
consacrato al mio Signore.
Qui rapito
si arresta il mio pensiero.
Su questi cruenti chiodi
che le Sante mani straziano
e i sacri piedi tormentano,
si stringe il mio contrito
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Hanno aperto il tuo costato
e come da fonte acqua e sangue sono sgorgati,
hanno il tuo costato squarciato
e attraverso le tue ferite mi hai salvato.
E’ da qui, da quel tuo costato
che, o mio Signore, questa chiesa hai formato,
ossa delle tue ossa,
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 | Una stella nella notte il cielo trafisse
squarciando tenebre di millenni antiche
giovane uomo che non a lungo visse
cosparso il suo cammino fu di ortiche
A piedi nudi andò nel mondo a predicare
di sua madre il ricordo di occhi
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| FEDE
il mio cuore si riempie d'acqua
cielo di nubi d'inchiostro
mi si schianta addosso
aggrappata a un filo di vento
mi accorgo che sto pregando
SPERANZA
Turris eburnea nuda e liscia
da scalare con costanza
profumi di fiele e
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| Quelle tue mani che hanno fatto il mondo
quei piedi che han calpestato le stelle
sono ora inchiodati là sulla Croce
trapassati da durissimi chiodi.
Non un lamento né imprecazione
s'eleva dalla tua bocca divina
ma Tu hai gridato
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| Spaccata l'anima
non si aggiusta
e le preghiere
non si compongono
il tutto che mi circonda
si fa vento per l'onda
di un mio vivere
distratto nel chiedere.
Sopra le ali del non
su stende la linea del sì
nel mezzo sta Dio
che cerca
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 | Scorrono veloci nubi nel gelido firmamento
temono quel folle pianeta tinto di rosso
disgustate schivano l’odio olezzo per altri mondi
svaniscono poi nell’incognito Universo
Sopraggiunge il vento, veloce scorre nella volta
fischia ad alta voce
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 | Povero Dio
schiaffi continui su un volto umile
segnato a morte dal dolore
Povero Dio
che sguardo attento posi
sui più deboli
che la ragione non sposi con il cuore
Povero Dio
che le disfatte non riconduci certo agli umili
che i desideri
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5801 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2971 al n° 3000.
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