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Le 2905 poesie in esclusiva dell'argomento "Uomini"
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Soavi sono la parola e l’idea
ch’emanano da un cuor leggero
e ricoprono, come alta marea,
i sentimenti d’ingenuo pensiero.
Fraseggio si gentile ed educato
trasmette una cordiale serenità
a chi nutrirsi sa dell’afflato
composto d’armoniosa
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E resto il figlio di una terra antica
ricca di gente e storia non comune
dove si nasce e muore con fatica
terra di San Paolino e di fortune.
E il verbo mio si sciolse irriverente
nel tempo delle lotte per la fede
col padre che bruciava cuori e
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I vuoti danno il tormento
un equilibrio scompensato
da profonde impronte sulla neve
mentre calcano il bianco manto
-vuoti lasciati da passi tormentati
il vissuto gli errori i profumi
le mani nelle mani gli sguardi
poi le tante parole
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 | Erano in tanti
di uno sterminato esercito
di cercatori...
e colti nell’essere
parevano eterni.
Sapevano di infinito
nelle parole usate
come un recintare
una verità che voleva fuggire
nel pantano di un suolo
ancora in attesa a bruciare
il
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Tornasti dopo sei anni dalla guerra,
onorando la tua terra,
per raccontare la tua odissea
ai tuoi figli la sera.
Eri un giovane ragazzo
descrivevi il tuo sollazzo
nel battaglione San Marco,
paracadutista,
rischiando la tua vita.
L’Africa e le
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Arde rosso il ciocco nel camino
di caldo tepor gode la stanza
ma freddo è l’animo del vecchio
lì vicino che sospira che non
vi è fuoco che lo possa
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Ho visto un uomo cadere,
rialzarsi
e tornare a cadere
per non rialzarsi più.
Giovane emanazione di altri esseri
detriti e peso
il tutto in bilico misurato che sporge
sul bianco abisso insondabile.
Anima e corpo
rosso melange d’una cometa
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O Tu Pace, fidente, che tutto lodi,
su quali anfratti le tue membra posi?
Decorosa, la mia anima oppressa, umida
di stille di mari in tempesta, con timida
creanza ti cerca tra i dipinti dei miei sogni.
Tra le ripide dei fiumi scorri e ti celi
o
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 | Ricordare... un mistero incredibile
rivivere tutto, far rivivere gli istanti di terrore
rivedere il dolore, morte feroce e insensibile.
Vorrei che il sogno fosse illusione
vorrei che l’incubo fosse sogno
vorrei che la memoria vivida
volasse oltre
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| Les Maudits
sconosciuti mi sono
perché fra le mani del tempo
ed il sorriso di un’alba
non dicono parole.
Non parlano, né guardano
quel nero del mare così come l’ho visto io.
Non ricordano il bianco candido
della neve e del suo
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| L’ottava armata è appostata
sulle sponde del fiume Don
ma la catastrofe è imminente
mentre l’inverno è alle porte
e l’Armata Rossa sferra il suo attacco
Infuria la battaglia
ma pochi di quei prodi
torneranno indietro a raccontarla
a causa di
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| E questa terra stava
con i suoi monti di pietra muti
e quella pioggia che insistente scivolava.
Il vento non dava tregua di giorno
un fiore ... bianco
la tremula acqua d’un rigagnolo
ed una fila d’alberi sotto un pallido sole.
E di notte
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| Porterò con me i sorrisi
del tempo appena trascorso
questo inizio di gennaio
si ripeterà nei secoli
un nuovo cambio d’abito
sfarzoso all’occorrenza o
serio per coerenza e di
quelle immagini sbiadite
dei ricordi impolverati
resteranno parole
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Con gli uomini ti sei accomiatato. Hanno compreso.
Poi è l’addio alle cose. Il più penoso...
Torneranno prepotenti alla memoria altrove,
dove la luce giunge a destra e il muro pare vuoto
senza il quadro a cui l’occhio era avvezzo
Fuori alla
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E ridere ridere di se stessi
nel giorno tra le ombre
nel buio mentre cerchi luce
e ridere ridere sempre
per cogliere nei frammenti
ciò che l’ogni avanzo è
cotanta spène -ti regalerò
poesia per ogni lacrima rubata
-questo è quello che mi
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si fotografa ogni notte immaginando ad ogni costo il sole
Anche se non c’è, si vuole il sole
finché la notte non si affaccia sulla tua anima dicendoti che è realmente lei
ti si annebbia il cuore e si resta svegli ore, giorni, senza parole
riflettendo
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 | Era lì, a Villeblevin,
che beffardo ti attendeva l’eterno oblio
tra inaudite fatalità,
forgiate da un assurdo onnipresente.
Non c’è stato il tempo di capire
che la vita stava per dirti: addio.
Corpo vilipeso, tra rottami contorti.
Dov’erano Dio
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 | Sempre mi stai davanti quando adocchio,
ingombri, intralci, e chiedi ... Che pazienza!
Non senti a quell’orecchio, e vuoi sapere ...
e ad ascoltare te la noia è grande!
Mi piace quella donna, e tu e tu la cerchi,
tu pure forse l’ami, e giri
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| Semplicemente uomo,
ed equilibrio nella vita,
la differenza insegni,
tra lo svago e la fatica.
Semplicemente uomo,
e guida per chi ha voglia,
di legger le tue storie,
come vene s’una foglia.
Semplicemente uomo,
e stimolo per crescere,
sei
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Tutto è fermo mentre la nebbia mescola la sua trasparenza
ci invade lo sguardo annebbiandolo
io eclisso ogni luce, ogni ragione di un periodo nero
i consigli sono futili e inutili per chi ragiona senza un sentiero
le orme gettate da anni sono
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Coriandoli di laconiche foglie,
di muti pensieri dispersi, alla deriva
nell’inchiostro del mar, al largo, fluttuan le gioie...
di provviste già scadute si riempie la stiva,
l’orecchio teso a coglier l’eco di fanfare
ad incitar, gagliarde, cieche e
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 | arrivano momenti,
quelli amari, che ti rendono fragile
quelli dove i suoni ascolti assenti
quelli che sai che non sarai abile
arrivano momenti,
inconsolabili, quasi paralleli al nulla
trascinano senza tirare, oramai dentro te
la stella che
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| Ribellarsi serve a poco
trovare una soluzione
ai tanti conflitti che circondano
sarebbe la manna
ma niente e nessuno si prodiga in tal senso
anche se parole gettate al vento
sembrano voler cambiare il mondo
in qualsiasi direzione si guardi
c’è
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Non voltarti. Il segno della croce sulla fronte
come quando tra gli ultimi all’uscita contempli
la Chiesa immensa che si svuota.
E’ l’ora di prendere coscienza di distanze
che cancellano luoghi solo dai normali itinerari
perché sai che non ha senso
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Le più ricche miniere
hanno millenni,
con oro argento
e diamanti,
ornano dame re e regine...
La ricchezza dell’uomo
col tempo
sono i solchi del viso,
col cuore in un cantuccio,
per non sentire i suoi palpiti.
Il tempo non ha poteri,
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Per fare un uomo di giusta statura
abbi rispetto per ogni creatura
e volontà di sapere imparare
ch’è libertà di riuscire a volare.
La nobiltà di linguaggio e d’azione
sia il tuo retaggio, il tuo alto casato;
sia la tua forza la grande
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 | Non parlerà del figlio prediletto
lui su nei monti senza tetto,
sardo balente mai stato
in continente.
Braccato giorno e notte
aspettando la sua sorte.
Ma di lui la madre sa tutto
lo tiene dentro il cuore stretto.
Col tuo quadro hai voluto
con i
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| Ovvia cerchiamo di darci una mossa
non lasciamo perdere quanto sembra inutile
forse un domani ne raccoglieremo i frutti
a volte basta poco per raggiungere l’apice
quisquilie bazzecole hanno diverse chance
perché non approfittare
.
piange quel
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Ti servirò la vita a tutto tondo
dai miei vagiti al grido più intonato
col desiderio in alto sistemato
tra l’essere e il non essere giocondo.
Ti porterò se vuoi intorno al mondo
tra mari terre e cieli e più apprezzato
sarà il tormento altissimo
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Un gnornu pareva cent’anni
’ntà ddì cuntrati strani
erumu comu marvizzi riuni
all’arba di nu ‘nvernu duru.
M’abbruciava l’arma a viriri.
tuttu ddu sangu
e tutti ddi morti ‘nterra.
Chiuveva ...
e l’acqua – m’annu sempri rittu -
ca lava tutti
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S’alzarono due italiani nel tribunale della storia
scura Boston impregnata di caldo e vendetta
erano anarchici vestiti d’una povera coraggiosa dignità
colpevoli di un sistema razzista di parole
colpevoli senza pietà van sulla sedia elettrica
si
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2905 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 241 al n° 270.
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