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Le 2905 poesie in esclusiva dell'argomento "Uomini"
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Nubi Buie solcano il cielo,
due figure come montagne
avanzano nell'ombra,
nelle orecchie l'urlo del vento,
il boato del tuono,
la pioggia battente.
Luce celeste illumina la strada,
il capo è chino,
il passo lento deciso,
stretta
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tra le pagine bianche
quel nero d’inchiostro
intriso di sangue,
guadagna il cielo
coperto di cenere.
-passi furtivi
si nascondono
nella notte
tra lamenti disumani
di anime sfinite
senza più lacrime
da versare-
in quelle righe,
si
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Il mio mondo un giardino universale
in cui profumi e colori nascono liberi
come fiori, razze e civiltà,popoli
molti godono di una fioritura dolce perfetta
molti vedono cadere i loro petali
sulla terra come vetri infranti
molti appassiscono,
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 | Il tuo giorno s'è mutato in notte
senza lasciar scorrere il meriggio.
In terre fertili sol
di ricordi,
il tuo avventuroso viaggio
Eppur di te resiste
melanconico sorriso,
Pulcinella senza maschera
dal solcato viso.
Le note della tua
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| Vengo via con te,
in un mondo di uomini che dura
aveva scorza: meglio la paura
esorcizzava di quell’altro sesso.
Vengo via con te,
nei paesaggi fantastici evocati
dalla tua greve voce che richiama
i lasciti pesanti del passato.
Vengo via con
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 | Non sono mai arrivati
i tuoi sessant'anni...
Si son fermati,
mentre ricamavi
parole
sul far del mattino...
Deserto e silenzioso
bivio accolse
il tuo solitario
trapasso...
mentre beffardo
il destino ghignava,
sotto un cielo
sempre
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| Abbandona gli amici
spicca il volo tra le fenici
vola a destra e manca
niente rimane
assapora il sapore aspro
del mondo veterano
dal buio medievale
al mondo rinascimentale
l'uomo assolve
e rincorre la sua essenza
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| Cosa non succede più
in questa fermata di sorrisi
Gente che non va e
non viene su queste scale
di meditazione
E la luna s'affanna
a far luce intere notti
ma nemmeno lei
riesce a capirci niente
Il sole poi s'ostina
a sprecare tanta
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 | Sei venuto a scavare
dentro la tomba sacra
della mia solitudine
tra le onde sconfinate
del mio silenzio.
Mi hai parlato d'amore
di lucenti stelle
che brillano nel buio
sconfinato.
Gettai alle spalle
gli anni senza te,
i dubbi, le
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| Parla ad alta voce il vecchio,
racconta la sua infanzia.
Vuole essere ascoltato, compreso...
Nessuno gli presta attenzione!
Nessuno si occupa di lui!
Parole al vento le sue...
Una bottiglia di vino,
un bicchiere semi- vuoto,
una mano
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 | Si parlava mentre il sole si affacciava tremante coi suoi pallidi raggi
e una leggera pioggerellina solcava ridendo i cieli
mentre fendeva con dolcezza il fiato caldo che aleggiava pensoso attorno a noi
non ricordo poi mica tanto di tutte quelle
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 | Salgo in quota
fatica il cuore,
volo,
torno in basso
mi perdo... scendo a valle,
giù, giù, molto più giù.
Neve, ghiaccio,
il panorama s'allarga più in alto,
nel cielo immenso
la mente s'allarga.
La
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 | Hai profumo d'acciaio
freddo ferro che tocca il respiro
ed io...
fingo di non sentirlo...
Ti tengo per mano...
Padre... ed il fiore dell'aurora
canterà ancora una volta
Ti tengo la testa...
Padre... e il sospiro sarà
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 | Senza paura ti sei lasciato
portare dal grande uccello
d'argento
Che il mondo ci ha fatto conoscere
Sulla sua strada ha incontrato
cuori gioiosi e amari
Tristi e delusi
combattenti e ottimisti
Cuori sognatori come te
Che con il suo flauto ha
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Lampi solcano
un cielo cupo... minaccioso
occhi senza espressione fissano
un mare in tempesta... ricordi affiorano
Gravi gocce cadono fitte
sul triste volto... sui capelli imbiancati
...immobile sul lungomare
rimane in attesa
sorriso
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mercante di stelle
ti vesti d'incantevole luce
mostri la tua maschera
universale, piatta
priva di cuore...
travolgi come uragano
l'esistenza,
distruggi l'anima
incurante del perfido gioco
muovi le pedine
fatte di carne
con semplicità
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 | Tale intensità d'espressione
la trovo solo al mercato mio
rionale sotto casa
tu invece sei così latitante
che del sentimento hai fame
ma non sai che farne
ti trovo con gli amici
a scommetter e sentenziare
bevi come un
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ascara |
24/10/2010 18:43 | 1123 |
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| Paura del dolore
sofferenze impreviste
catapultano verso manuali
capaci solo di confondere
incatenare non si lascia la speranza
girotondo d'esperti
tasche che si svuotano
ricercando certezze
inutile arrabattarsi
l'ora è
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 | Parole scritte
su tovaglioli di carta...
poca luce e tanto fumo
ispiravano gesti d'amore.
Fatiscenti bistrot
ove etilici deliri
si esaurivano nella notte.
Odor di vino rappreso
sui fondi di bicchieri
indorava liriche
intessute di
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| Vagava per il borgo
saettando verità
assolute
imperscrutate
segno acuto di virtù
Masticava il suo rosario
di triti dogmi e profezie
saccheggiando
mani nude
il suo torrente d'anatemi
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| Dove circola la linfa
nel chiaro segno della nervatura
Nell'infinito dove si accheta il vento
In quel silenzio
Ascolto
L'ora battere nel petto i suoi rintocchi
e tengo stretta a me ogni nota
Odo dentro i rami le stagioni
e sulle foglie il
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Veitla |
17/10/2010 08:05 | 4418 |
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| Non chiamatemi eroe,
non c'è patria per cui morire
tra queste sabbie antiche,
c'è solo la mia casa da costruire
in un paese che è il vero deserto,
sto cercando il futuro
tra volti bruciati dal Sole d'oriente,
ed ho
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 | Avevi i graffi
non ancora diluiti
dalla pelle
Emanuel
mentre imprimevi
i tuoi occhi su saponi
e biscotti da decifrare
Tra i cumuli
di rami secchi
del London Park
e le mignotte
le tue parole
aspiravano
l'odore grasso
delle cucine di
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 | la freccia colpisce al cuore
e come a partire la vedi arrivare
s'incunea nel tuo roccioso equilibrio
e alla lunga cadi
e il cadere
accresce la tua elevazione
e in un colpo solo
atterri in un prato di gesti affettuosi
e qui comincia la tua
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| Si trascina lentamente,
gli anni e il vino bianco dentro gli occhi
parlano di fatica
e forse rassegnazione
così la barba lunga,
incolta come erba in collina
dice che ne ha viste passare
e la bilancia pende dalla parte del dolore
ma la
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| Osservo il tuo volto,
dalle nebbie del passato
sfocato ormai, e
quello accanto al tuo
deposto ieri,
e quell'altro oltre
di chissà quando.
Tanto diversi
nel loro insieme
pur tanto uguale,
tanto uguali nel loro tender
pietà per
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| In mezzo all'oceano
incontro la paura
Mi conforta spesso un
pescecane che
non mangia
gli uomini in pena
Credo ancora in
te che stupisci
con parole fresche
di quand'ero bambino
dette da uomini
che avevano fame
ma soffrivano
la fame
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| Questa è la storia di Cirano
Ercole Savino, di Bergerac il conte
Che in vita fu tutto e lo fu invano
E di Rossana, che del suo amor ne fu la fonte
Nato difetto in volto il naso
Fu per lui maledizione peggiore
Che l'impedì di viver
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Immemore
non chiedi
di loto
ancor satollo
Hai occhi
che travalicano
orizzonti di nebbia
mano salda
sul timone
che arde
e la meta
è lontana
S'arrendon
le vele
alla bonaccia
e la prora
ristà
Delle sirene
il
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Convinciti che la tua cattiveria
si suiciderà
Il sangue a cascata che fa
rovinare a terra è diventato
per le sue spalle
macigno troppo grande
da sollevare tutti i giorni
Convinciti che la tua prepotenza
si vestirà di
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l'ombra furtiva
addossata al muro di calce bianca
nel silenzio di un pomeriggio senza vento
faceva dimenticare
la calura opprimente di un agosto infuocato
in quel velo nero stonato
che copriva il corpo emaciato
si disegnava la morte
la signora
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2905 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2401 al n° 2430.
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