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Scese nunzio di lieta Fatalità
dal Ciel dischiuso uno strale d'Amore
che superno palesò all'Umanità
in un Pargolo il Rege redentore,
Padre di se istesso, del sen materno,
e mortal Figlio della sua Creazione
ove a mondar il peccato e l'ischerno
venne donando la sacra Passione.
Tu, o Vergine, il santo germe curavi
dormendo allor al fianco dello sposo
che alla Voce di Lui che gli donavi
felice si prostrò, e pur doveroso
nel manto della radiosa Famiglia
accolse qual prole, pia Figliolanza,
il Rabbino che tra la maraviglia
un dì fu Luce e Sentier di Speranza.
I nembi si schiusêr beati e sereni
baciando la polve d'una Cometa,
poichè, o Maria, il nettare de' tuoi seni
nutrivano la carne pura e quieta
di Lui che Signor di Vita e di Morte
venne a nascere in un antro sorgivo
per viver servo dell'empio, del forte,
del peccator, dell'assassin nocivo
e del Destino da Lui istesso ordito...
del Fato che lo dannava alla Croce,
onde tosto potè l'Uomo smarrito
ascoltar o subissar la sua Voce.
Sire della Natura nascea il Messia,
santo Fulgor della Legge Morale
che contra la naturale malvasia
venne a liberar dall'orbe il mortale.
Ecce Amor natus ex sancta Domina
quae suum cordem profunda donavit Deo!
Ecce Deus sortus ex sacra Femina...
Deus qui Servus vixit pro homine reo!
Omnes homines in orbe sunt Fratri,
omnes amant pauperes Populi,
empios perdonant in nomine Patri
et sub sancta Forma divini Oculi.
Amor! Exurgi cum tua Bonitate
et Bonum, et Laetitiam et Virtudem
duce nobis contra servitudem
in Aeterno, pro nostra Humanitate! | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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