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L’Eden non è soltanto il paradiso
un dì perduto dai progenitori:
lo si trova in un gesto, in un sorriso
che vale più d’argenti, più degli ori.
Esso m’è apparso a volte in un giardino,
negli occhi di chi a me si rivolgeva
con interesse, nel tessuto fino
di un discorso che bene procedeva.
Fuggito da quel mondo precedente,
non è scomparso l’Eden tuttavia,
né bisogna aspettarlo in un seguente:
sbuca ogni tanto sulla nostra via. | 

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«Qualcosa di simile scrive Eugenio Montale, in "Ossi di seppia": "Felicità raggiunta, si cammina / per te su fil di lama. / Agli occhi sei barlume che vacilla, / al piede, teso ghiaccio che s’incrina; / e dunque non ti tocchi chi più t’ama. / (...) "» |
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