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 | Ora che il clamore delle feste
lascia il posto alla riflessione,
pian piano si spegne l'albero,
si sfa il rituale e suggestivo Presepe,
pure le luminarie commerciali
da alberi e balconi con Babbi Natali appesi.
Cosa ci lascia nell'animo nostro
questo momento di festa e meditazione,
cresce in noi più forte il senso
di speranza e volontà d'amore?-
O è solo tutto uno scontato folclore
che ci lascia gonfi e con più colesterolo?-
C'è quel senso di voltarsi intorno
e guardare le miserie del Mondo,
cercando in noi la voce di speranza
e aprirci agli altri con indulgenza,
o quel riccio si fortifica nella paura
e il diverso è solo portatore di sventura.
Parlare in comunione è importante
per capire e aprire la mente,
il cattivo non ha solo una matrice
e in ogni dove che nasce quel seme:
uniti nelle diversità apre il cuore
e ci predispone a un Mondo migliore.
Come i Magi portiamo dono
non è il valore ma il senso del perdono,
perdere quella bramosia dell'invettiva
e aprire l'animo al rispetto e fantasia,
i buoni propositi non sono mai una follia
se c'è l'impegno di crescere in armonia. | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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Commenti di altri autori:
«I buoni propositi non sono mai follia... aprirsi ed accogliere il prossimo... sentire dentro di noi la volontà di perdonare e di abbracciare chi necessità di amore e considerazione... le feste sono finite e cosa resta in effetti?...l'autore sa bene che purtroppo i buoni propositi resteranno solo sbiadite promosse... ma io mi unisco alla speranza di poter assistere invece ad una rinascita generale e che umanità e perdono prendano il sopravvento... versi condivisi e veritieri...»
«Pian piano si spegne l'albero, si disfa il Presepe ma... viene da chiedersi: "È tutto qui?". Cosa ci ha lasciato questo Natale oltre che un po' di soldi in meno e di colesterolo in più? Penso che ancora non si è capito il senso del Natale, la pace, l'amore, il perdono. L'umanità deve fare un passo indietro, capire che la diversità può essere una risorsa e che il "cattivo" non sta soltanto da una parte... Riflessione che condivido in toto»
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