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Gesuino Curreli
Le 1281 poesie di Gesuino Curreli
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Mi chiedono sorrisi, ma non sanno
quanto sorrida tu all’ anima mia,
non sanno cosa possa tu, poesia,
quando aliti il verso sull’ affanno.
Sapessero dell’anima che cerca
e trova in te l’amenità più dolce,
amerebbero il lume della
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Tocco la solitudine, e la sento
come felpa che il palpito rallenta,
da lontano mi giunge l'eco spenta
del tuono, e pare un sordo ammonimento.
Era estate poc' anzi, ora si allenta
lo spessore celeste della volta,
rimbomba una stagione già
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O anime, guardatela: era mia!
Negli aliti del cielo forse vola,
o é chiusa, chissà, dentro una fola
se non m' inganno con la fantasia.
Ma io l'ho avuta al fianco, sono certo,
ho avuto le sue morbide carezze,
il profumo, i dispetti
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Si fa turchino il cielo e poi scompare
il tremulo bagliore dietro i monti,
a ponente i riflessi di orizzonti
regaleranno luce a un altro mare.
Si é spenta la ventata del maestrale
e tacciono stasera anche i ricordi,
al suono dei rintocchi
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E’ il maestrale che sferza, benedetto,
l'umido silenzio, e la calura
si scioglie in pianto sopra la pianura,
e sale come un fumo sopra il tetto
dei monti, amena e vaga sepoltura.
Si desta col respiro ogni riposto
ricordo di altri giorni senza
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Nel giorno trasparente tu sorridi
dentro le foglie del ligustro, ai bordi
del giardino esultante e nei ricordi
di giorni mai compiuti e dei fastidi.
Il sole viaggia dentro il gran cristallo,
corre per l'aria un canto di allegria
che invade
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Scrivere e superare la calura
che ammorba anche i ricordi color miele,
timidi i segni sghembi sulle tele
per vincere il silenzio e la paura.
Non bastano le musiche per piano
ad addolcire l'ansia che mi ottura
nella clessidra dove il tempo
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“...Scialo da gran signore
rime ed inni d'amore...”
vibra la voce limpida e lontana...
io penso al proscenio e al gran tenore,
la mano di Mimì,
e il gelo bianco della tramontana.
Poi é l'urto iracondo della sera,
la notte che
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Dire l'indefinibile e cifrare
la seta dell'incanto col ricamo
di semplici parole per gridare
solo con poche sillabe: io t' amo.
Il brivido che corre nella schiena
e imperla fronte e gote di sudore
al solo impegno di chiamare “amore”
chi fa
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Rendimi le parole per spiegare
l'ansia di dare palpiti a chi crede
che possa il cuore, senza una mercede,
librarsi nello spazio per cantare.
Rendimi le parole e nella spinta
del volo cercherò giuste posture
per fendere nel vento le sue
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ma essere poeti: che magia!
Figli di nessuno e un po' di tutti,
ebbri di voluttà come quei frutti
che sanno sempre un po' di nostalgia.
Scostanti adoratori e folli amanti,
stonati dove é d' obbligo il concerto,
bambini
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Mi dirai pure che la vita è bella,
perché é così. La vita è vita,
goduta mai appieno e mai capita,
come il sapore di una caramella
che sta tra l'agro e il dolce, indefinita.
Come un finale amaro di
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Tu sei le canzoni che ascolto
nelle trame dei giorni diversi,
l'eco amabile degli occhi persi
nel silenzio presente e irrisolto.
E i silenzi mi danzano intorno
come dolci ed intatte creature
chine a dirmi all'orecchio premure
che si affacciano
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Tu dormi lì, e sei soltanto idea
che si compone dentro i miei pensieri,
eri carne, eri fiato fino a ieri,
e adesso ti ha ingoiato una marea
dove annego coi dubbi volentieri.
Idea che mi balena sulle ciglia
quando il giorno mi chiama al
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Io ti avrei chiamato Serena
quando vedo in te, alta, la luna
che sorride alla sera e accomuna
i poeti alla sua cantilena.
Io ti avrei chiamato Cipolla
quando sento il profumo dell'orto
sul tuo corpo sudato, e alla zolla
porgi i baci di umano
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Il chiasso e le lunghe giornate,
la spiaggia e la rude scogliera,
ebbri d' anima e vite stonate,
e infine, mai stanchi, la sera,
per le chiacchiere fitte ed amate.
Oggi l'anima, dura,
non si inebria di sole,
muove i passi e misura
a fatica
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Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Invia un messaggio privato a Gesuino Curreli.
Ho passato il confine e la strada
si assottiglia guardando a ritroso
fino al giorno fatato e gioioso
che, passata l'infanzia, dirada.
Quella luce é di dolce innocenza
quanto è amara la cruda certezza
che mi bacia, infingarda, e
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Mi chiami nuvola e sarò la pioggia
che scioglie il canto atteso sulle spoglie
lande prive di fremito e di foglie,
sul gambo che rinnova vita e foggia.
Udirti è un suono amabile, una fola
fa pensare a chi stia dietro la croma,
poi
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Lasciatemi cantare come posso,
coi versi di altri tempi, color leccio,
riarsi dal salmastro e dal libeccio
che soffia arido e forte, qui, a ridosso
dei giorni che saranno di bonaccia.
Ci metto con l’ardire la mia faccia,
e poco importa che non mi
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Non è la stessa l'ombra della sera
se gli occhi non aspettano l'aurora,
la notte spegnerà gioia e chimera
e l'illusione a cui credevo ancora.
Non ci vorrà del tempo per capire
come sfogliare i giorni ormai
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Mi accompagnano i trilli di un cantino,
e il pomeriggio avaro nega il sole
alle felci bagnate nelle aiuole
dall'insolito broncio del mattino.
Con la chitarra acidula e gitana
scivolo in un mondo che non mi appartiene,
ma lo penetro e invoco le
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Odora di basilico e di menta
la notte estiva densa di calura,
e un alito fin qui, dalla pianura,
sale come vinaccia che fermenta
nel tino con bisbiglio di natura.
Lo scolo del rigagnolo e la pura,
liquida nota dell'assiolo al canto
danno un
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...e io ti vesto di malinconia,
di luce e di memoria esuberante
perché la nudità, mia dolce amante,
è quella che sta in braccio alla poesia.
Amante tu nel soffio che mi sfiora
quando imbrunisce l’aria della
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Non so che cosa mi diranno le ore
nel buio blu di questa notte estiva,
taceranno gli umori e alla deriva
volgeranno gli accenti di rancore.
Sarà profonda la quiete, e il bianco
riverbero di case e di orizzonti
alti e puliti sopra creste e
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e mi accorgo che il tempo non nasconde
riverberi di te, e se sei presente
con il vuoto che lasci, amaramente
quel vuoto alle domande non risponde.
Un fremito vibrato sulle fronde
esposte ai venti caldi in gioventù
mi torna, mi circonda e
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Piange il maestrale e batte contro i fianchi
del calcare, impassibile gigante,
l'estate canta, e il cielo fiammeggiante
col vento mi ricorda quanto manchi.
Di questi tempi i boschi erano amici,
suggeritori assidui di pensieri,
ma tutto si
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Se avessi letto allora delle stelle
ti avrei portato là, sopra gli umani
spazi che ci condannano, sovrani,
all'insipienza opaca e alle gabelle
per esser nati qui, deboli e nani.
Non osavo pensare, né, distratto,
sapevo della conta
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Sarò meno che niente quando i fiori
saranno silenziosi rami ignudi,
sementi sparse a caso sopra i crudi
pendii che non emanano bagliori.
Sarò meno che niente, muto il cuore
ai palpiti che vibra la natura,
se, per la cecità
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Annuso il bacio tumido del prato,
la luce irradia un fiato d’oro spento,
e sento, al buio, in fondo, il tuo lamento
che sgorga dalla gola del passato.
O notte profondissima che fondi
dentro l’oscurità degli emisferi,
mi bagni di paura ed i
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Amarti per avere dai tuoi baci
il sentore mai certo della luna,
coperta fra le nuvole, e anche ignuda
amante nelle sere linde e audaci
prima che a un'alba nuova si rinchiuda.
Per ricordare il fresco di lattuga
mischiato al caldo miele, scuro e
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1281 poesie trovate. In questa pagina dal n° 541 al n° 570.
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