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Le 23 poesie pubblicate il giorno 06/06/2019
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| Al pomeriggio imprecava
sui giorni della luce.
L’amore è un esercizio per la mente
un morso, o una galleria nella sabbia?
Poi ad alta voce benediceva
il suono del cellulare
celebrava spine vestite da sussurri
spavalda e bugiarda
raccontava
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| Oltre il mare
il silenzio della notte .
Vento portami sulle labbra di lei
nei suoi sogni
perché in questa vita
le
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| E ora che più non ci sei
che ieri sei andata via senza un bacio
dimmi che devo farne della mia vita?
Se avrò forza verrò a deporre
un fiore sulla tua tomba
piangendo ti parlerò ancora
mi dirai senza voce e poi?
Seguirti e unirmi a te quanto
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Scolpisci questo buio
come se fosse una terra
da calpestare
e poi lasciare alle sue forme
Di erba bruciata
dal sole che batte ogni ora
nel caldo ricamo
portato dal vento alla sera
Accarezza questa tela
bianca di nostalgia
quasi fosse un
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Ti pieghi a me
come una candela spenta
nelle mani lacrime glaciali
a congelare rami di speranza
seduti sulla soglia
dell’autunno della tua vita.
Ecco le mie perle
rarefatti gioielli da indossare
come balsamo a guarire
un volo senz’ali.
Ti
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Adoro il silenzio
che regna sovrano
sopra i tetti rossi
delle contrade
sole, abbandonate.
Mi faccio leggero
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Non ho fronde né fiori e le radici
sanno che fuori il buio è più profondo.
Non ho lacrime né canto e dinanzi
un vortice che l’occhio inganna.
Non odo neppure il vento
la sabbia pare vetro e il passo
al suol s’arresta in una bruna
impronta
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La fanciulla sorride
all’uomo dritto sullo scoglio
verrà l’alta
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Il mio libro
non ha prezzo
è un libro un po’ speciale
e quando al buio lo accarezzo
la tensione al cuor mi sale.
Mi risveglia
e mi prepara
il caffè e il buon mattino,
non mi lascia a bocca amara
lui, per me, è il miglior vicino.
Nel
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| Intravista attraverso un leggero velo
avverto il suo severo viso quasi bronzeo:
senza un cenno, né sguardo vitale
immobile e irreale;
il nero metallo si scioglie, si dilegua,
era un sogno, altro non era
e, quando ritorna senza vita,
rieccoti statua
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La guardo mentre osserva l’orizzonte
fragile e indifesa in balia delle onde
d’un mare che non sa ancor navigare
nella sua vita adolescenziale.
Mentre il vento soffia dove vuole
tra capelli ed inerzia d’afflizione
e nel vuoto della
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| Quando penetra l’anima
si resta fanciulli
cercando drappi di tempo
fra raggi di sole
e canta un verso pulito
impresso sul volto.
Poi d’un tratto
come nuvole sparse
fugge il profumo d’azzurro,
lo cerchi
impazzito nel vuoto
come zolle
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Vulissi parrari susennu a vuci
jettari fora lu chiantu
riminari carizzi vilinusi e duci
tumpuliari lu scantu
vulissi canciari lu me cori
alluntanannu duluri e cruci
rattannu lu funnu trattenennu lu sciatu
vulissi tanti cosi
ma a vita
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Nel soppalco umido
della lingua calda
avanzano parole imbronciate.
Faticano a farsi strada
nella piana precisa di
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Mai
Avrei pensato che accadesse
Mai
Avrei detto di poterlo fare
Mai
Avrei voluto viverlo
Per sempre
Avrei pensato fosse giusto
Per sempre
Avrei detto di
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Penso alle tue mani
mani fragili, da lavoro
mani che ho cercato
mani che aprono porte
che le richiudono dietro le tue spalle
penso alle tue mani
mani chiuse a pugno
quando dormi
mani che stringono altre mani
mani, che tradiscono
penso alle tue
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L’ho vista ancora quella luce,
Mamma,
quel luccichio grande,
tondo.
Gli occhi,
ultimi detentori di una vitalità
passata, prepotente, perduta.
Non vi erano più parole,
né gesti a far da cornice ai tuoi pensieri,
solo occhi negli occhi,
occhi su
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Per avere il riscontro
di una battaglia combattuta
con la riflessione e slancio ideale.
Insofferente al dogmatico
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Pensieri vaganti ad ombre,
luci e colorati passi dal buon umor dotati
piume di pavone ad indossar nostalgici
disincanti a volteggiar d’ aperte ali...
Pensier in scesa a colorar il cuore andate,
dei profumati tempi a passi frequenti,
sovente
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Quel peso portato sulle spalle tutta la vita
non è riuscito a pentirsi di quanto ha costruito
il risultato lì a due passi
non sarebbe stato differente
nessuna parola avrebbe potuto cancellare
quanto al momento imperversava
non sempre il
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Da qualche sera quando andiamo a letto
e tu cominci a far lo spogliarello
mi sento il cuore palpitare in petto
e il sangue
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Parole
più affilate d’un quarto di luna
e più fredde
d’un amore bugiardo
vi assecondo
nel vespro dell’incanto
e vi avvolgo di tenero sentire;
miele sulla sua bocca
ma veleno nel cuore
spalmano
giorni e fornicazioni
col pensiero
di una
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Schiarisce coi riflessi la natura
quel raggio di sole primaverile
batte sull’orologio del campanile
che rintocca ogni ora misura.
Dopo le nuvole nel rabbuiato cielo
per giorni e giorni agognata primavera
finalmente bel tempo adesso impera
come
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