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♦ Gabriele L | |
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Giugno 2023 |
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Le 9 poesie pubblicate il giorno 30/03/2023
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Sa di sale il mio corpo,
pietra di roccia ruvida sono fatte le braccia.
con i peli sembrano boschi inesplorati.
Miele.
I piedi, ballerine che si muovono
sul palco del S. Carlo
di Napoli.
Le mani, due ragni che filano temi,
che bussano su quadrati
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si nasconde, si trasforma sta in silenzio ma non parla
mimetizza la pochezza tra parole a cianfrusaglia
Spesso lo chiamano leone non di zoo o da angoliera
ma con patetica tristezza riferito alla tastiera
Ha le braccia corte corte spesso ha serpenti
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Come gocce di pioggia
mi bagnano il cervello,
si asciugano in fretta
scivolando nella gola,
il sapore plastificato
è riluttante al contatto
con la lingua e il palato,
il rigetto viene placcato
dal diluir dell’acqua
e scende senza freni
e
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Irti pensieri s’affossano
nella malferma mente
svaganti di molle d’acciaio
e l’affanno prende
Quantunque in fuga
l’umor si rapprende
nel canto d’un cigno
si stende
Or lampi di genio
si paventano
ad ombreggiare la luce
Mesto
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Affonda la notte nel buio dei respiri
sulla bocca dei ricordi
il sapore del tempo
nostalgia vestita di poesia.
Ancora un respiro
prima che il sogno
soffochi in un sorriso lontano
l’eterno andare via
per dire io sono qui
nel futuro
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Percepisco il disagio dei giorni dimentichi
il vissuto martellante dei rintocchi di grandine
la trappola di ogni fuga
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 | Si modifica il senso della misura
nel modello che ha avvicinato
consoni respiri d’amore
in un tempo di voce breve.
Spazi
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| A volte ci si chiede
quale scopo possa avere l’accaparramento
e perché diventa così indispensabile
voler eccellere lo sappiamo piace a tutti
ma un pochino di ritegno non farebbe certo male
basterebbe prevedere le mosse ibernando il
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Ora non parlare
la sera è dolce
e il vento porterà
via i dolori
con un soffio lieve
che sfiorerà
la pelle e il viso
nel silenzio.
Ora non pregare
Dio sa già
tutto ciò che è stato
e non devi
aggiungere nulla
a queste ombre
che il cielo
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