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Le 83 poesie pubblicate il giorno 06/03/2015
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Non riesco a pensarti diversa.
E così, vado errante...
mi diverto ad esser foglia
di un ramo d’ulivo.
Non prendo le distanze,
anzi, mi avvicino.
Sento la pelle ruvida.
La voce di un gattino.
Le mani di un lago senza luce.
Mi stringo al
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Occhioni spalancati
per la grande meraviglia
nipotini assiepati a sentire
storielle strampalate
che solo pochi
osano raccontare.
Improbabili favole
dai personaggi matti
e quelli buffi.
Il cuore palpita come pariglia
di cavalli al gran
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Siam distesi come vermi,
il nemico è all'altra sponda,
siamo come scogli inermi,
aspettiam che arrivi l'onda.
Neve, ghiaccio, topi e fame,
ci fan tanta compagnia,
la paura è il nostro pane,
come amica una poesia.
Che mi parla
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Un raggio di fredda luna
tacito entrò, nell'orto dei pensieri
e non seppi, che fu già notte
e non seppi delle tue mani
oh come, discende ora l'ora cupa
come cade, la luce dentro gli occhi
- e non seppi, sentir l'inverno e la sua
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Sussurra l’erba
inchinata al tramonto
baciami amore mio
un bacio semplice
mentre si abbracciano
gli sguardi stanchi
ha parlato il vento
ho ascoltato
le urla del tempo
dove mille braccia
chiedevano aiuto
nelle mie mani le
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Gli abbandoni
tra i tetti le case senza mura
penetra l'aria scombinando le carte
e gli infissi in ordine marciano
mentre lontano tutto ancora tace
che si vada a cercare
quel luogo d'oggetti trovati
nelle camere divelte dagli usci
ai mattoni
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mugula il vento
dentro la fredda notte
stritola il cuore
l'aria congela
e del silenzio
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“Vorrei parlarti, vieni questa sera
al Ristorante ‘La Pantera Rosa’,
t’aspetto con sollecita preghiera ...”
(La firma
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Guadava pozze d'ombra,
il cui disgusto non esitava
ad arrugginire il cuore
mentre vaga nei cimiteri,
nei market finti della city
- chiedeva pace e ingoiava l'inferno
Guadava i suoi demoni
e gran parte dei vostri - avrei
con tutte le
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Inutile rincorrere il tempo
è più furbo di noi
bianca nuvola vola via
non si pone domande
ogni attimo muore
non ha scampo
ormai segnato il destino
da quel primo vagito
non esiste fune
che accalappi
solo prendere coscienza
di non poter
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Ci genera la madre e ci nutre
si prende cura del proprio figlio
lo accoglie sotto il proprio manto
quando un pericolo lo sovrasta,
ha mani delicate la madre
come le sue dolci carezze
e non c'è tempo che la possa fermare
perché nel
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| Un manto di neve
silenzio incantato,
un'oasi di pace
deserto ovattato
diffuso stupore
avvolgente candore.
Nel cuore
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| Ritornano le voci
degli spiriti delle praterie
passano per l'orecchio
di superstiti bisonti
che giocavano col cuoio
a
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Nel computo dei giorni
riecheggia
il tempo andato.
A volerlo raccontare,
trattenere nelle parole
è l'escamotage
per ricucire gli strappi,
per imbastire i giorni
dimenticati e persi.
Sull'abaco del tempo
le tante sottrazioni
e le
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Anna62 |
06/03/2015 03:38 | 3503 |
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Cicale ruggenti di notti d’estate,
riposa la sera di grazia divina,
nel lago fatato migran le rane,
passi di donna in quel remore profondo,
cala la notte d’allegre vedute,
Compagna di mano, di labbra, d’odore,
squilli di piano rigiran le piume,
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| Oggi ho le nuvole nella mente.
Il tempo corre,
ma la memoria
si ferma sempre sulla tua soglia.
Questo ramo secco,
non
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L’ombra strappata
al silenzio
del mattino
disseta
la sua
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Urla inascoltate
oceani d’indifferenza
ataviche tradizioni
resistono.
Perle di dolore
rigano il viso
lividi
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Tu sei l'acqua che fresca di sorgente,
zampilla e irrora il cuore inaridito;
sei l'aria pura in cima al picco ardito
che
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| Vivere in silenzio il mormorio del bosco
mentre il passo si fa svelto
ed il respiro affannato...
Fronde meravigliano pensieri
che storie ormai dimenticate
lasciano il segno sui passi
della loro magia...
E mentre il fruscio del mio
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| Un fermento d'idee,
di sogni indecenti,
di assilli, per certe cose di noi
che non si spiegano
che ogni volta ti fanno l'occhiolino
alla carnale eccitazione
senza freni, edonistica eccitazione forse.
Sì. Sesso carnale d'oltre
a
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| Pagine di vita strappate come se fossero carta straccia
e quello specchio non riflette affatto la tua faccia
un laccio al braccio per legarti finanche il cuore
morire in quel momento senza nessun dolore
pochi gli anni per gettarli via in una dose
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| Trame di celluloide,
vintage antico che solca il tempo,
Charlot ha lanciato per aria
la sua bombetta,
amaro il sorriso,
il bastone roteante a sferzare
movimenti di nulla.
Vagabondo è il Bardo
aedo di leggende interpretate
dall'Io
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Eolo |
06/03/2015 00:00 | 7368 |
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83 poesie pubblicate nel giorno 06/03/2015. In questa pagina dal n° 61 al n° 83.
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