Quella persona anziana,
camminava, voltava
per strada e vedeva
gente giovane, una volta
diceva loro, citando
a memoria l’inizio,
e si sentivano in una fiaba
nella sua testa.

Ricordava dispiaceri
dovuti ai genitori,
e simpatizzava coi giovani.
Capiva che tutto
sanguinava, che il ricevuto
si perdeva, e molto
mai sarebbe stato dato,
un vero barile di lacrime tutto ciò.
Pensò a un rimedio, al ticchettio
d’interferenza di un microfono
a una conferenza,
o musica, sonno e sogni,
ma nulla di intimo
che sempre peggiora qualsiasi
sforzo di reagire, risollevarsi
o divertirsi.

Parve tutto adeguato, un pensiero
oltremodo simpatico. Andava
comunicato. Accese
il suo cervello telepatico.