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 Gli ultimi 5 iscritti: Ivan Catanzaro - Fabio Paci - Simone Michettoni1 - Fiorfiore63 - Ava 
 | ♦  Giorgio Lavino   | 
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            | Elena PoldanLe 511 poesie di Elena Poldan |  
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        | Nascosto nella parte piú remota del cervello
 vive un lago di silenzio
 
 acque scure
 giacciono senza vento
 
 in esso s’inabissano
 inesplorati
 dolori rarefatti dal tempo
 tormenti diluiti
 dall’affastellarsi di impegni
 
 sedimenti
 che una ragione
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        | unghie di metallo questi strazi d'inverno
 Acheronte cocente
 discende ferendo
 solca avvampando
 infiamma d’inferno
 
 sepolcri fumanti
 scuciono cicatrici
 su nervi di cristallo
 
 è una gabbia questa nebbia
 di smarrimento
 dubbiosi i
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        | la mia anima è di panna si sposa bene ovunque
 ci sia dolce accogliente
 si amalgama naturalmente
 in connubi golosi
 scivola leggera fra arabeschi deliziosi
 si scioglie svogliatamente
 in stille bianche
 
 la mia anima è di panna
 si
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        | e oggi m’incateno alle mie spine rigogliose figlie della mia linfa
 
 mi lascio trapassare lentamente
 fino a udire il sibilo del dolore
 sentendole affondare e trafiggere
 avvertendomi sanguinare e perdere
 
 -mi piace-
 
 è tiepido annegare
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        | alle soglie del mattino alita qualcosa di strano
 
 è la notte che scompare
 come spettro fra le pene
 ma ancora si trattiene
 svelando il volto vero
 che non tace e non dice
 
 riccioli d’argento fregiano il mare
 che inizia a
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        | non viaggio fra i numeri in calcoli e millimetrici riquadri
 entro serie finite
 e tristi parallele
 
 le mie s’incontrano
 e insieme volano
 danzando ascendono
 eludendo i limiti
 
 oltre la misura
 oltre selciati aridi
 oltre imposte addizionali
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        |  | sono sabbia dispersa nel vento frammento di mare
 scaglia di sole
 sono nuvola che scompare
 io non ho radici
 sono avulsa
 a un palmo da terra
 fiera sulla vetta d’una montagna
 agitata dai venti
 fra capelli scomposti
 e una tunica bianca
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        | replica il ricordo nel frastuono di uno sbadiglio
 mentre rifaccio l’orlo a sfilacci
 di pensieri
 
 spolvero le mie porcellane
 con guanti d'oblio
 non oso fiatare
 di frantumi ho le tasche piene
 
 pendono ragnatele dal soffitto
 ma morto é il
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        | Vado avanti devo farlo
 è la vita
 e stordita
 freddo automa
 vado a scuola
 a insegnare
 torno a casa
 affaccendata
 parlo tanto
 non mi ascolto
 l’ho rinchiuso
 il mio dolore
 nessuno può sentire
 ben celato
 ben nascosto
 sul mio viso
 ho
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        | Sfoglio i giorni Come una farfalla il vento
 Senza senso
 Mi allontano dai miei ieri
 Che risuonano sempre meno
 Stacco i petali del presente
 E ne assaporo i colori
 Sempre più accesi
 Salgo piano verso i domani
 Sbiaditi da lontano
 Afferro i segni
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        | Il tempo come un’armonica si contrae e si dilata
 ma talvolta si ferma in un istante
 che si gonfia ed esplode
 e si rigonfia e ti ritrovi dentro una gabbia di sudore
 fra parole stritolate dentro silenzi
 
 l’ansia è una lama che dilania
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        | Foglie si staccano dal silenzio s’inoltrano volteggiando in un pulviscolo di ricordi
 che naviga sospeso come in un limbo
 
 Pezzi di me si staccano
 li vedo inoltrarsi oltre il Tempo
 e scomparire dietro cortine
 chiuse al mio sguardo
 
 Rimango
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        | Ho smesso di ascoltarle tutte quelle voci
 e i sussurri
 che m’inondavano i pensieri
 come maree improvvise
 a sovvertire ogni ordine
 o per portarmi via
 su anfratti variopinti
 
 a volte era un riflesso d’estate
 a risvegliare fra nebbie
 un palpito
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        | A volte l’anima diventa un deserto quando nebbie s’infittiscono
 e i pensieri diventano macigni
 o gocce perforanti
 
 sgretolati inverni
 
 a volte s’annega in albe senza sole
 in spazi illimitati e vuoti
 nell’oblio dei cari
 che s’allontanano
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        | scivolano lente le ore in questi giorni con le lancette impazzite
 che invertono il senso e la velocità dei minuti
 e i secondi si gonfiano all’infinito
 diventando anni
 e le ore scorrono leste
 come inseguite da valanghe
 
 assorta osservo il
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        | soffia un vento forestiero sulla radura della mia anima
 avvolgendo di silenzio
 la mia solutidine stanca
 
 dimenandomi fra paure e presagi
 d’un domani nebuloso
 sfido tempeste d’ansie
 scolpendo ogni giorno
 un nuovo pensiero
 
 batto forte contro il
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  Invia un messaggio privato a Elena Poldan. Indirizzo personale di Elena Poldan: elenapoldan.scrivere.info
 
 
 
 
 
 
  
  
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        | L’aria si raffredda nei viali piovosi dell’anima ed io mi congelo in questa solitudine che sa di morte e foglie volate via
 senza neanche un arrivederci o un addio nel rimpianto di una carezza
 
 raggomitolata dentro la tristezza
 tra i presagi di un
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        | ogni volta che una bruttura stonava le note felici delle mie giornate incespicando fra cespugli e rovi di parole
 correvo da te che lesta sfrondavi ogni male
 e me lo rendevi figlio del sole
 
 eri di sale e di terra
 la mia casa
 la mia stella
 la
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        | Tutto sembra sospeso Nell’attesa che qualcosa accada
 Che qualcuno ci veda
 In questo sentiero d’un tratto deserto
 
 Tutto sa un po’ di morte oggi
 L’estate è già finita
 Di lei resta solo un flebile raggio di sole
 Illusoria sensazione di qualcosa che
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        | A volte m’aggrappo al vento alle sue folate scomposte
 e divento tempesta
 foglia che vortica in se stessa
 senza senso senza risposta
 e poi si ritrova avvinta ad una superficie
 sconosciuta a se stessa
 svilita nella sua essenza
 
 sorgive nascoste
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        | Siedo ai margini di un tavolo rotondo
 osservandomi gli indici
 così poco convinti
 e poi i piedi
 distratti e contrari
 
 mi cerco
 corro a specchiarmi
 mi piace il mio volto sognante
 capriccioso naso francesino
 
 è stretto questo mondo
 nelle sue
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        | M’incateno ai ricordi sicure ancore su abissi profondi
 o forse illusioni
 di lune e di nebbia
 quando mi perdo in me stessa
 
 ricamo i giorni fra scoperte
 in quell’isola ormai deserta
 con il sole in testa e un bastone in mano
 per non perdermi fra
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        | nevicano le ore di questa estate sulle onde malferme di giorni vuoti
 come album da disegnare
 mentre cerco appigli in cuori distratti
 inciampi in un deserto che a tratti si colora
 di nuovi slanci e riscoperti tesori
 
 passa il tempo
 come un
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        | Mi dondolo in ricordi sempre più sbiaditi mentre avverto la mia anima assottigliarsi
 in questo funerale che non finisce
 
 nel letargo d’un abisso
 mi sveglio a tratti
 a tentoni vado avanti
 come automa senza specchi
 
 da quel giorno solo un sibilo
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        | Sorgerà ancora il sole nelle mie mattine di vetro quando le mani smarrite s’occultavano nel vuoto d’un altro sbaglio mancato
 e il giorno era un sogno non osato
 prigioniera dietro sbarre di paure
 sotto soffici e calde coperte nascondevo la mia sete di
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        | In bilico fra abisso e paradiso mentre qualcosa prende forma
 in sonni sudati di risvegli
 quando il tempo è un ricordo
 e il presente un cammino
 nonostante quel cielo che sembra ingoiare
 
 È un arrancare fra deserti e sorgive
 barcollare fra
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        | Scivolo diluendomi
 
 mi specchio in pozzanghere senza fondo
 non trovando mai la mia immagine
 
 (era neve candida o forse sole di spiagge
 quel passato lontano)
 
 oggi solo finestre da cui sporgere
 per poi ritrarsi
 
 è un cercarsi senza sosta
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        | svegliarsi da un torpore e ritrovarsi a fissare le foglie
 come impresse in pensieri saltati fuori
 da una notte di doglie
 
 avvertirsi in un piccolo cuore
 trafitto da un ostile sentire
 ignorato da occhi di ghiaccio
 nell’indifferenza che ingloba
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        | Colori di sole le giornate più nere con uno sciame d’allegre lampadine
 
 arrivi d’improvviso a illuminare i miei silenzi
 così densi d’assenze e compresso dolore
 quando un’altra alba muore
 e le mani sono fogli bianchi
 nell’esistenza che si riempie
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        | Il vuoto che hai lasciato rimbomba in questi pomeriggi ovattati di silenzio
 quando mi sento una spora
 che vaga senza patria
 
 quando l’immensità delle ore e dei giorni
 dilatati dal rimpianto
 diventa deserto
 
 quando i miei passi
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            | 511 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
 
 
 
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