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♦ rita damonte | |
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Settembre 2025 |
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Fabrizio Sgandurra
Le 18 poesie di Fabrizio Sgandurra
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quello di cui hai bisogno
quello che necessita
l'anima
quello di cui avete bisogno
quello che necessita
è
azzerare il
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i miei idoli
sono tutti morti
forti belli coraggiosi
risiedono tutti
nell'Ade ora
del timore reverenziale
di un tempo
conservo solo fugaci ricordi
di come rispettarli
imitarli
rendermi vicino
alla loro figura
ora
tutti addormentati
o
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quando arriva la sera
non ho più un volto da nascondere
mi tolgo il trucco
usato con gli altri
in un anonimato dialogare
in un chiedersi nulla
in un vuoto contenitore
che chiamiamo città
vivendo di
un anonimo
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Sento rimbombare i passi
dei carcerieri
sento chiudere
la porta blindata
mentre respiro lentamente
cercando un punto di equilibrio
dentro questa dimensione alternativa
ho le chiavi
ma non trovo la serratura
per uscire da questa falsa
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dubbi che assillano la mente
depressioni che non finiscono mai
bicchieri di acqua per rigenerare l'organismo
come dice il medico
una mela al giorno
religione
quale religione
può davvero salvarmi
se mi sento perso comunque
io
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rifletto di fronte a Dio
di come possa respirare
onestamente un uomo qualsiasi
quando il mondo scola sangue
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non lo sapevo quanto durano i giorni
non lo sapevo quanto dura un dolore
non lo sapevo cosa significa il tempo
non lo
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triste a quel merlo che in cattiva valle nasce
mi diceva la signora dalla coda lunga
triste a quel merlo
che in
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quando ti preleveranno
per portarti
nella stanza nera
tu non lamentarti
durerà poco
collocati
silente sulla sedia di pelle
solo il tempo
che ti resettino
le poche buone idee rimaste
poi ti lasceranno in pace
dopo un buon
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Nuvole strane nel cielo
disegnano
animali e persone
aspetterò
il mio treno
ancora qualche
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Fabrizio Sgandurra.
assurda immortale eco di genti del passato
tremenda quell'ira
che si gioco' la sua vita
eroi
perduti nell'inchiostro
leggi

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 | vento
leggero e freddo
che avvolgi
mentre il mondo lacrima il sangue dell'Innocente
nel giorno di Natale
vento che spazza le foglie
mentre gli uomini si dividono fra di loro
la babele delle razze
la babele delle religioni
la babele delle
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| come di un fucile caricato dalla rabbia
che esplode
la faccia del vicino di casa
come una lama imbizzarrita
allo
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| al cimitero
davanti all'entrata
parcheggiate
tante biciclette da donna
quante vedove silenti
camminano piano piano
tra
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| amen per me
per le nuvole di fumo
di inutili sigarette
amen per il nostro amore
formale
come un funerale
amen per la bistecca mangiata
cimitero di animali
il mio intestino
amen mio padre
amen mia madre
amen
per ogni cosa che non ho
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| spengo la tivù
una sigaretta
una nuvola di fumo
fuori dalla finestra
freddo
alito di vento
guerrieri in
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| monta le scale
guarda il portafoglio
battito del cuore
immagina immagina
suona la porta
nudi immersi nel sesso
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| la scala
ecco ecce homo
in testa un cappello e i passi stanchi
sempre
mi gratto in continuazione
la scala che porta
alla morte
la salgo ogni giorno
ma dal macellaio
non trovo che uomini nudi
avvolti in carta
carta che si macchia di
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