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 | ♦  Salvatore Ambrosino   | 
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            | Vanessa SolimandoLe 80 poesie di Vanessa Solimando |  
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        | Se d'arie estranee e troppo seriemi tocca di vivere lascia ch'io mi divida
 in semplice tocco senza memoria
 e senza danno alcuno m'esprima.
 
 Cos'è se non un abbaglio
 l'opinione di un punto e virgola
 che non conosce il suo
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        | Se solo fosse un sogno il nostroti porterei in braccio saltellando
 per evitarti il dolore delle ossa,
 neanche un capello
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        | Sempre in catene vivo tintinnano al muoversi del pensiero
 e segnano più di vizi e vergogna.
 
 Alla loro presenza discreta
 rimando i perché dei dolori
 lo strazio della scelta.
 
 Lo spazio del rifiuto si fa
 unito al consenso di
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        | Cercami ancora tra le pieghe e gli esausti grovigli
 ci ho perso dentro l'orizzonte
 e i bei tramonti d'autunno.
 
 Parole ne ho poche da dire
 meglio dimenticare a quanto ne so
 meglio sarebbe tacere, magari dormire.
 
 Al riparo dai sogni s'
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        | Manca il tiro giusto 
quello buono della mira 
manca a me e pure a te 
e nel divenire il pensiero si storce. 
Pensare che invece 
quand'eri con me in lontani frangenti 
bucavamo le ore 
per farne collane 
da indossare a teatro. 
Lo spettacolo
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        | Torno a raccontarmi storie come al tempo delle noie
 nell'illusione di riconoscermi.
 Cosa sono se non un sottoprodotto
 di stretti cunicoli segreti
 e infame mediocrità?
 Quel marciume d'indolenza
 somiglia al pantano degli orgogli,
 singola
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        | Dovresti cercarmi ancora come prima del nostro incontro
 e tentare di conoscere
 quel groviglio di corde e bitume
 che spesso sono.
 Se l'impressione fosse quella
 di aver tirato a lucido ogni cosa
 d'aver scalzato lo sporco e
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        | Arriva la fatica costante e gratuita
 appesa ad un giorno
 che non vuole spiegarsi
 o alla notte che somiglia
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        | Assaggiami stanotte  
in barba alla furia dell'inverno 
il freddo sempre ci offende 
eppure siamo ancora felici. 
Un abete
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        | Erano occhi 
che guardavano il mondo, 
spesso stanchi per 
gli stupori negati, 
frammenti di un'esistenza 
colposamente vissuta.
 
Ed erano mani che amavano,  
clandestine in un inverno senza sole. 
lavoravano, giocavano, 
creavano a
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        | Un giorno come tanti mi uccide. 
Il continuo andare della lancetta 
che senza sosta conta il tempo 
non fa altro che togliermi aria 
e negarmi le occasioni.
 
Così ogni giorno mi uccide. 
Avviene senza malizia 
senza opportunità
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        | Ore, a voi chiedo 
se mi avete rubato qualcosa 
perché così sembra a me 
che vi guardo passare 
e fermarvi non
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        | E' la fame 
e intanto assaggio il tuo veleno 
velato com'è di zucchero fine 
giusto quel poco 
per una morte
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        | Quando cammino per un po' 
disegnandomi un orizzonte 
una qualche meta 
non troppo lontana 
il tremore delle
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        | E' tutto per noi 
cresciuti nell'inganno del piu' forte 
abbagliati da fama e lustrini 
nutriti a forza di chiacchiere e spaghetti 
e tutto era a buon mercato. 
E' tutto per noi 
non pensiamo altrimenti 
fa tristezza seppur nel tempo in
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        | Perdonatemi giorni cari 
se ancora indugio 
a perdervi tra le mura, 
a lasciarvi morire 
di sete e fame, 
a disattendere l'urlo 
benché furibondo 
del vostro incalzare.
 
Ci metto davvero poco 
a buttarvi nel traffico 
delle umane speranze, 
a
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        | La mia vita sembra una sedia 
di quelle di legno 
lucida e profumata 
bella a vedersi 
ma di seduta un po' scomoda. 
Avessi potuto parlare 
con il falegname 
l'avrei avuta diversa 
avrei discusso sul prezzo 
e raggiunto magari un compromesso: 
forse
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        | Istanza di sopravvivenza 
inadeguata ai giorni d'autunno 
mi chiama e reclama 
neanche fossi una foglia. 
A nulla vale
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        | A fare i conti con la nostalgia 
di tempi e spazi non vissuti ancora, 
di salti in alto e in lungo 
mai spiccati
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        | L'ordine lo sai 
è figlio del caos 
anche noi siamo suoi figli 
e il mondo tutto.
 
Perché mi chiedi
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            | 80 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
 
 
 
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