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Michele Giuliano
Le 45 poesie di Michele Giuliano
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Fra le mie mani
ho dato asilo alla
farfalla
Breve giaciglio
facendo coppa con i
palmi.
L'ho osservata stanca
ansimante ma fiera
Solo con lo sguardo
temevo di ferirla
Volevo accarezzarla
Volevo farla mia
Aperte le ali al sole
Ho contemplato
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Enorme palla di luce
appesa nel cielo
rischiara in azzurro
il blu della notte.
Magica atmosfera
evoca antiche
leggende
di strane creature
incantate.
Tregua non trova
questo cuore.
Ulula alla luna la sua
nostalgia
Questa notte è
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Come un bimbo scavo
una buca
in riva al mare.
Sempre più nel fondo
dentro il cuore
della terra.
Poi mi fermo!
Si alza un'onda
di repente e
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Il sole già alto spezza
le pietre che ardono inerte.
I rami bruciati urlano
inareandosi al cielo
Il fico che frutti non dava
guarda l'agonia sorridente
sembra godere la sua punizione
mentre scoccano le quattro.
E' un pomeriggio di
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Ho freddo fuori dalla
porta
Da molto lontano giungo
Ho sandali consunti
L'asfalto s'è saziato
della pelle dei miei piedi
Vengo da terra arida
arsa assetata
ove scorrono fiumi rosso
sangue
Ho bruciato la mia
giovinezza
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Mani di diamante
si tendono nell’ombra
di ghiaccio che
immobile
abbraccia nel suo macabro
silenzio
maschere di cera
smunte dal dolore
Kimoni variopinti
rivestono le stelle
arroventate
lanciando sulla terra
rapide occhiate
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Forse tu non sai
che prima di incontrarti
ti ho già vista e conosciuta
nel sogno adolescenziale
del mio cuore
Ho udito la tua voce
Sussurrare amore
solcando i verdi campi
della mia acerba mente
Con te ho già vissuto
cieli
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Sorgi gigante più volte
ferito dallo scuotimento
della terra e mai piegato
Vetusta impronta di comunità
Sacro simbolo di fede e
comunione.
La tua cupola – curlo
rovesciato - riporta alla mente
figure di corti pantaloni
e gomiti
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Avevamo già buttato l’ancora
ed ancora durava la tempesta.
Quella notte di cui cercavamo
la fine ottenebrava da troppo
i nostri visi.
La geometrica armonia delle stelle
da tempo ignorava il destino
dell'uomo.
Vortici del
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Avrei voluto prendere il
tuo viso tra le mani
e teneramente
baciare chiusi gli occhi tuoi
Avrei voluto unire
le tue labbra con le mie
Gustare con la bocca
Il tuo sapore
Avrei voluto cingere
i tuoi fianchi annodarti
forte a me
Sentire la
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I grani del tempo
attraversano
la clessidra dell’universo
sempre nella stessa
direzione
Dall’eternità
Scorre tutto ineluttabile
Panta rei!
Supero in velocità la luce
per rivivere lo sguardo
di un incontro.
Vorrei bere la tua
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Michele Giuliano.
Un lungo solco segna
il mio petto
memoria di ferita
indelebile
Traccia permanente
di sofferenza mai sopita.
Sfioro con le dita
il suo percorso
Improvviso rewind dei
ricordi
Il sangue mi abbandona
fluisce a me esterno
preda di freddo
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Non violentate più il ventre
della terra
Non profanate più le viscere
di Gaia
Non squarciate più gli
abissi del mare
Non irradiate più
fasci di onde mortali
La collera di Gaia scuote
le montagne
La furia del suo
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Neri capelli lucenti
come l’ebano d’un paese
tropicale.
Perle i tuoi occhi
preziose più che rubini
riflettono una luce dolce
profonda che colpisce
nel mio cuore.
Liscia la tua pelle
tersa bianca come
granuli di zucchero
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Zone d’ombra nell’amaro
silenzio
di questa sera che stenta
a morire
E’ lunga l’attesa
di domani
E’ triste pensare che forse
sarà come oggi
Un raggio di luce
guizza
rapido nel buio
Lacrime amare scendono
a fiotti dal mio
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Piangeva Clio
sui granelli del tempo
che correvano nel vento
ad arricchire un arido
deserto
dove piccoli arbusti
tentavano d’emergere
stretti alla gola dalla rena.
Soffocati aneliti d’odio
nascevano frangendo
le dune e correvano
nel sole
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Gocce di ricordi
solcano gli specchi
dell’anima
Scivolano e attraversano
la mente inumiditi
riaprendo piaghe
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Un sorriso di luna si
staglia nel profondo
blu del cielo di questa
calda notte d'aprile.
Un velo di stelle
perfora il firmamento,
curiosi occhi discreti
ad osservare il mondo.
Surreale atmosfera
che scatena intense
passioni
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Carezzo neri i tuoi capelli
sciolti lungo le nude spalle
che ondeggiano come le
canne mosse dal vento
lungo la fiumara.
Bacio la bocca e le
tue carnose labbra.
Ne bevo il mieloso
succo dei fiori d’acacia
che si spande per le strade
a
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Le parole germogliano
nell’anima
Pulsano e si cibano
nel cuore
Volteggiano nelle stanze
della mente
Alla ricerca di ricordi
vissuti o di lampi di
futuro
Si modellano in versi
nelle mani di un
bambino
Nasce il poeta
Demiurgo di
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45 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21 al n° 40.
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