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♦ Elena Artaserse | |
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Maggio 2024 |
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Tonia Fracella
Le 388 poesie di Tonia Fracella
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Le rose che hai coltivato
stanno già sbocciando
rosse gemme e spine
nel giardino dell’estate
E forse non sai come
il tuo respiro possa liberare
luce e forza aspettando
i giorni della tormenta
Niente da rimpiangere
all'infrangere dei
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Inciampa ogni pensiero
declinando il suono delle parole
E scrivi la poesia di una roccia
sul foglio bianco fatto respiro
Racchiudendo le memorie
lungo i giorni della terra
come fosse pelle ad affrontare
ogni brivido dell'inverno
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Le foglie del tuo confine
avevano dimenticato la luce
quasi fosse un giorno troppo vuoto
per non giungere oltre il passo
E tutto era fermo, intatto al tempo
i colori attendevano le nuvole
per essere solo ombra scura a valle
nel segreto di una
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E l'ombra della sera
sfiorò piano la terra
lungo le forme vuote
abbandonate dalla luna
Lasciando margini di luce
nel tremare del respiro
perché la notte è già vicina
lungo il ricamo delle stelle
E il passo
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L'alba era giunta
sulle cose più certe
ed il sole aveva
dimenticato lentamente
ogni respiro acceso
verso il riflesso
Così il cielo esitava
un viaggio nuovo
fra i pensieri limpidi
nuvole al confine
dalle sue forme fragili
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Tu parlami del vento
che sussurra al cuore
le carezze della notte
e nulla svanirà nel tempo
Le parole non serviranno
al ricamo delle stelle
fra i segreti di una luna
che sorveglia l'orizzonte
Tu parlami del buio
le ombre che
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Non vedi l'ombra nera
che oltrepassa lenta
la forza del confine
per attirare il tuo clamore
Eppure l'orizzonte rosso
non sfugge agli occhi
di chi sente la ferita
come spina che trafigge
Senza un ritorno al nome
né un respiro a
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Ma basterebbe il solco
di ogni fragile parola
nel passaggio inciso
sul gelo dell'inverno
Il problema del rumore
l'eco rimandata ai giorni
non risolverà le paure
verso il bivio di una vita
Ma basterebbe il compiere
senza
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Ed il cielo scuro
dimenticò il respiro
allontanando nubi
verso il volo muto
Nessun gesto nuovo
riprenderà il ritmo
di quel piccolo cuore
Per accarezzare vita
non basterà cantare
una ninna nanna fragile
sui
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Hai tracciato un solo pensiero
nella fragilità del silenzio
molecole d'aria segrete
un volo aperto al domani
Per segnare le carezze fedeli
lungo l'alba senza tormenti
Perché il sole germoglia lento
nel tempo del suo
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E così fino all'ultimo
granello d'infinito
respira questa notte
con il suo manto
di memorie e di stelle
E a tendere il cuore
verso il volto della luna
è una sfera che conosce
ogni ombra del tempo
e torna all'orizzonte
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Il vento mormorava
un gioco di suoni
riflettendo nubi scure
verso ogni specchio
in un varco chiaro
E la sera era quasi
giunta alle sue porte
lasciando poco spazio
alle cose andate via
tremando lentamente
Per l'ultima incertezza
non
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Come se fosse mare
e per un gesto naufragare
nel riflesso che ricama
pensieri legati al domani
In un vortice guidato
dalle immense nuvole
che non dicono al vento
del soffio breve del tempo
Quando una forma riposa
al riparo dagli spazi
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Tu guardavi sempre il cielo
e l'amore soffiava via le nubi
per accarezzare forme fragili
fra i capelli intrecciati d'oro
Nessuno pronunciava sogni
eppure il cuore tremava ancora
nel silenzio delle scura terra
dove le parole restavano vane
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Oltre il profumo
delle semplici cose
vi è una collina in fiore
segreto sogno del respiro
fatto pensiero d'aria
in dono d'astrattezza
già rivolto ai giorni
di un eterno cielo
E ogni albero lassù
ha la sua forza
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Hai la calma del riflesso
nel grande vortice d'infinito
che non risuona il clamore
di un racconto troppo breve
Un vento ormai assente
lungo la linea del tramonto
con la sera già vicina al cuore
che galleggia fra le onde
Questo
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Tonia Fracella.
La fredda pioggia
aveva abbandonato
ogni lembo scuro
e nulla restava più
a questa terra vuota
Che non chiedeva
mai parole ai sogni
ricamando le attese
fra i silenzi brevi
accolti poi dal vento
Il cielo dimenticava
le sue
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Questo cielo nero
trema invano un lamento
prima di abbandonare
le carezze delle stagioni
nel vuoto dell’abisso
Senza chiedere risposte
ai giorni sbagliati
che spariscono fra le ombre
di qualche nuvola passeggera
e di una breve
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È lì in attesa del tempo
questo gesto del domani
sente la sua luce d'alba
fra i segni sfumati del sole
Senza stringere l'orizzonte
ad un margine già chiuso
ma ricamando le cose certe
nello stupore dell’aria
Anche
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Mi sazio delle cose segrete
il profumo delle labbra
quando ti sei appena steso
e la stanza diventa un regno
Dove il cielo non entra
e rimane fuori a spegnere
i petali di rosa sgualciti
le nostre lenzuola sporche
Di gocce malate d’attesa
e la
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I giorni del ricordo
non seguono stagioni
ma abbracciano la terra
in un volo di pensieri
Intrecciando il calore
nel respiro dato al tempo
perché domani è vicino
e i sogni vivono ancora
Leggendo sulla pelle
l’emozione che
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Chissà se il tuo sguardo
accarezza ancora il cielo
mentre il sole nasce lento
dietro i segreti di una valle
Ricordo che narravi storie
di lontane guerre già vissute
sulle ferite aperte al tempo
che non rimargina il dolore
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Sarai quella notte scura
che accarezza la luna
il respiro delle ombre
appena sfiorato sulla pelle
Per accogliere un desiderio
quando l'ora ancora trema
sul riflesso intrecciato
lungo il confine delle stelle
Non vi è mattino nuovo
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E poi arrivò l 'estate
ad accogliere carezze
in un tempo indefinito
che naufragava nel calore
Nei mattini assetati
dalle distanze d'oro
come il sole a ricamare
rinascite di desiderio
In un sipario di parole
che già
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Oltre i limiti del tempo
hai stretto un solo sogno
un riflesso di luna oscillante
nell’intreccio delle stelle
Perché la notte può indicare
l’essenza silenziosa del cielo
dove il segno resta all'amore
e le parole sono un
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Forse ritornerai
un giorno sotto questo cielo
dove il fuoco non è
un tramonto nuovo
Ma il lamento
di una terra nera
dove qualcuno ha nascosto
acidi di spina velenosa
Forse ti mancheranno
i canti delle sirene
che nel mare
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Hai viaggiato verso il cuore
osservando l'orizzonte
mentre il vento accarezzava
ogni forma in questo cielo
E la terra esitava la luce
sussurrando un caldo respiro
dove il sole insinuava riflessi
nel lento passaggio dell'inverno
Per
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Volevi custodire ogni radice
lasciata sola nel lembo scuro
per ricamare lucidi germogli
nel percorso breve della valle
Come se le fragili stagioni
tremassero troppo piano
nel soffio del nuovo vento
lasciando forme esili alla
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Giugno ricamava un riflesso
verso ogni goccia chiara
lasciata in promessa al fiume
per i giorni accesi dall'estate
E aveva dimenticato il vento
le tante aurore troppo brevi
impresse nel lembo nero
con il silenzio delle ombre
Il domani
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Poi sarà solo il domani
a ricamare le nuvole
verso un cielo terso
dai bordi già riflessi
Per scoprire nuovi istanti
fra gli orizzonti d'oro
nelle tracce di un segreto
acceso al suo tramonto
Come poesia del mondo
aperta al
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388 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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