Crocerossina pronta a tutto
in questo dì il suo primo vagito
ha sconvolto e non poco l’amore che regnava
lunghi anni onde arrivare a tanto
in contesti non sempre facili
sino al momento in cui un nuovo amore si fece spazio
sussurrando con gioia
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Siediti accanto a me
e ammiriamo quel tramonto prospicente,
tra le mie braccia
a pensare tra i ricordi affioranti
nello squarcio di nuvole foriere
tra le sfumature d’un tempo consumato.
I nostri occhi a mirare lontano
a rincorrere ogni dì
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Forza mettiti al lavoro non impoltronirti
la mattina presto questo non è ammesso
inizia la giornata con il piede giusto
non lasciarti sopraffare da quisquilie
nulla portano nelle tasche
lasciale affogare non meritano niente
.
anche se il più
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 | A braccia nude
a puntare le
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 | Strata e cantunera vulissiru parlari
di tuttu chiddru ca si dici pa nova
generazioni,
giovani senza spiritu cummattenti,
gioventù ca nu’ penza e nu’ voli fari nenti.
Ma... di tuttu u lignu nu’ si po’ fari u’ fasciu!
C’è cu camina cu lumi du
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 | Tripudio di colori sono occhi
di Madre,
specchio riflesso nel lago
di Maggio,
rosa dipinta sulla tela della vita
donata a Te ...
oggi ch’è la tua festa.
Profumo d’amor spandi nell’aere,
musa del tempo che sguardo
incanta,
edera di strette mani,
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Groviglio
di braccia
strette a gomitolo
sotto coperta d’amore materno.
Porto sicuro dove
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Io, con il mio velo d’organza
mi avvio verso la notte,
non ho paura di te, o mia signora,
ti abbraccerò come un’amante
e nel buio ricercherò
il mio sogno, tu,
mia compagna amata,
sarai luce nel paradiso,
e dormirò sul tuo cuscino
di piume
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 | Sei salita sin lassù dove volano le aquile
assaporando quel profumo quando
denti da latte ancora imparavano a camminare
scivoloni all’ordine del giorno
riuscivano ad esaltare il tuo volto
di quel colore che solo l’amore sa distinguere
eppure
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Se trascina
i suoi passi,
ora sola,
è in cammino comunque
e lo sa...
anche se...
dove c’era
il "suo"
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Perché lasciare
che il silenzio domini la scena,
sottolineare l’assenza del buio
che non ritorna al sole
in un meriggio
o in una stagione,
all’arrivo d’un temporale?
Perché?
Perché
lasciare all’autunno
di non
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Apparir
al tuo sguardo,
con veli trasparenti,
che scivolano leggeri sulla pelle,
divampa passione,
vortice d'amore inghiotte
palpiti e sillabe d’oro,
sprizza dall'anima,
abbraccio di tenera effusione.
Danzano petali al passar di
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Petali bianchi,
son lenzuolini di seta,
stanco, impaurito,
piange sotto le stelle,
mentre la brezza fresca del mattino,
s’aromatizza di gelsomino e rose vellutate.
Langue sul manto erboso della via,
piccolo fagotto,
all'apparir gremito di
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Tra le tue braccia
certa di trovare conforto
ogni giorno approdo
dolcezze si rinnovano
particolari caramelle
da gustare
quelle moine che non capivo
sono diventate
un lauto pranzo
io e te sole
in quell’abbraccio
cercando
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Mi siedo a pensare sulla vita che corre
il tempo sembra prendersi gioco
accalappiando attimi
con il suo fare particolare
certo di vincita
alle spalle di chi ogni giorno
freme per la sua sfacciataggine
basta poco
ed un baratro si
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Fende l’aria
strozza in gola l’ultima parola:
Perché!
Gli occhi sono pieni di stupore,
le mani a proteggere il volto
tutto corre così velocemente,
tutto si spegne in quel fatale attimo.
Follia di un momento
accecato odio
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La luce del mattino colora il mio viso,
soave canzone s’ode dalle fessure d’imposta
profumata rosa contorna il mio vivere
celeste visione di lei al mio fianco condiviso.
Vivo per lei
vivo per accogliere le sue braccia,
per accendere la fiamma
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Il toccarti,
il sentire l’emozione del tuo amore,
la tenerezza del tuo sguardo
per scorgere i tuoi occhi
annegare nei miei
e ascoltare la tua calda voce
tra i sussurri d’amor rintocchi.
Ti cerco amore,
desidero le tue espressioni, la bocca,
le
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Vola il tempo, folate investono ferito animo
a ritroso si investe celando il viso alla realtà
tutto spinto nei meandri d’una folle corsa,
con pennellate di memoria unte di verità.
Lance con forza scagliate, rubate all’oggi
schivate
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Tra le sue braccia il sorriso tornerà
non cessa il desiderio
seppure sempre più
quel tempo si avvicini
voglia di lei
come cioccolatino strugge
dolcezze del passato ritornano
battendo manine
complice ogni piccolezza
non indugia a mostrare
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Sono sessantasei
cinque ne mancano
onde raggiungere quel traguardo
io e te
una cosa sola
sino all’estremo
aspetto quel giorno
non ho paura
so che mi attendi
braccia aperte troverò
rifugio sicuro
non tradisce
ogni
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Nel giardino della vita
a raccogliere sono di te l’essenza,
fiori a brillare sono al cielo
l’inebrio coll’intenso colorare,
profumo di te candida sposa
dai passi invadenti il cuore,
accarezzi dolcemente... emozione
d’amor nelle notti
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Scultoreo corpo tra le sue braccia giace
avvinghiata, a deliziar seducenti momenti,
tra gli oblii travolgenti tentatrice, audace
a sussurrar parole tra gesti invadenti.
Bella, spettinata nelle effusioni giaci
negl’inebrianti vestigia di nuda
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Le braccia al collo
che spontanea accolgo
spesso mi riconciliano col mondo,
come fossero i rami d’una pianta
che offra le sue gemme rigogliose,
un albero robusto, ben piantato,
con radici che toccano le mie,
che han trovato lo stesso
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Delicatezza
sintomo di savoir- faire
si espande senza lasciare tracce
braccia estese al cielo
sorridono ringraziando
ramificanti alberi
abbracciano ponderando
situazioni da gestire si accavallano
appigliandosi al niente
volontà non
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Sinuosa nel mostrar sue spalle ignude
coi capelli a raccogliere momenti, tutta briosa
lo sguardo è lì su candido corpo nudo
di giovine donna, bella nel suo dir fantasiosa.
Orlato scialle a ricoprire annunciata nudità
nello
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Arde passione, cocente bramosia
scivola tra le fasi d’amor profondo, avvolgente,
eclissi in video ingarbugliano lo scivolar fremente
di vogliose labbra nell’esiger fantasia.
Soffuse luci accalorano vellutate movenze,
lo sfioro di gestante mani, lo
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 | E poi arrivò il silenzio
sguardi che fuggivano su ogni cosa
lampi annoiati...
interrotta l’attenzione
lo sguardo appannato
quasi metallico
invogliava respiri d’azzurro sconfinato
sospiri, aria di cielo nelle vene
sensualissimo vibrare
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 | Nel suo camerino
da sola
davanti allo specchio
timore l’assale.
Con gesti tremanti
s’acconcia i capelli
cosparsi da mille stelline
e una corona da regina.
Un tutù
con pendagli di veli,
il corpetto aderente
alla vita.
Il cuore
spasmodico
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Osservo incuriosita
un via vai di persone.
Automi senz’anima sfilano
in un corteo senza senso.
Si toccano
si premono
si urtano
sospinti dal nulla...
Alzo la voce...
nessuno mi sente.
È un urlo disperato contro
il vuoto
per lenire lo
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