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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Ribellione
Le 7014 poesie pubblicate sull'argomento 'Ribellione' Poesie di ribellione |
Benvenuto ragazzo
nel paradiso dei ribelli
Qui tiriamo i dadi e scommettiamo
su i nostri peccati più belli,
Suoniamo chitarre stonate
sopra pensieri di persone da noi amate,
ammiriamo i più bei tramonti
visti dai soliti tetti,
e
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L'abbandono
all'increscioso amare,
di finzione
ornato,
tra sedimenti
di vecchi imbrogli,
e la piatta calma
di un orologio
a ore,
già carico,
per le prossime vite...
Di colori è vestita
l'anima nuda,
coperta dal sorriso
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Scie e verità disperse,
nuda e cruda asprezza naturale,
sondo nei miei falsi pensieri,
aliti di mostri fittizi.
Stai con me oppure
allontani l'ultimo tuo palpito dal cuore?
Amore o misera illusione
che costruisco con la
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Sul grande lago un giorno
erigerò un passaggio
tra il dolore e te
figlio perso, forse mai avuto
Il grembo che ti generò
ti tiene ancora
e da me sei già lontano
ma vorrei sentirti suonare
sul mio silente pianoforte
Sul muro
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Cercherò nel mio passato
le armi per trovare il mio futuro
ricorderò ogni dispiacere
per mutarlo solo in orgoglio
Ogni piccola lacrima sarà
l'arma che mi porterà a lottare
ogni angheria, ogni delusione
mi daranno
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Nell'agorà del venerdì,
lo sperperare iniquo di miserie acclamate:
gli avventori mercanti di chiacchiere
costretti persino a cedere sottili verità;
la bara, il corteo - dimenticati
s'allontanano silenti all'unanimità
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 | Muore di sete
soffoca
non può respirare
non può gridare;
è vergogna
rimprovero di non esser morta
dannazione profonda
d'esser donna
donna in balia di mostri,
pelle disseccata di branco,
d'amici e parenti che
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Così pianse una moglie sull'altare,
"Lo Stato, lo Stato"
tra bandiere ornate del silenzio.
Urlava un Piccolo Grande Uomo,
inseguiva i Cento Passi
che dividon la voce dal silenzio.
Sigarette spente nell'attesa
nel silenzio, un
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Non credere agli insulti vomitati
è solo un ubriacone
che ancora lecca il vino ai bordi della bocca
e non temere
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Non fanno spavento le grida feroci
quando prive di un senso
solo la vita minacciano,
o i denti digrignati
lanciati come animali
a fender la bianca carne.
Non s'apre la pelle
per le unghie affilate
sulla pianta del disdegno,
né
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Vorrei che avesse ancora un tempo
il mio Natale
oppure no
a volte quando ci penso
non so se esser contento
di come negli anni l’ho vissuto
della felicità
che mi portava da bambino
nelle sere
ad aspettar la notte
vicino allo scoppiettare
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Turan |
13/12/2011 22:18| 739 |
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 | Tremula luce
qui, accanto
al sogno
candela che muori
insieme
al tramonto...
Rischiara, il foglio
delle mie
nostalgie,
dove io nato,
nel nudo silenzio,
d'inchiostro
e sangue, dalle mie mani...
E non dormo,
quando il vento, avvolge la vita,
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 | Vorrei parole di magia
non da pubblicitario.
Di politica illusoria
di economico tecnicismo
la tela dei giorni è logora.
Vorrei parole di magia
non da pubblicitario.
Del Natale che arriva
del presepe e dell'albero
si rinfranca
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vorrei che il sangue di questo mare
sporcasse le loro sterili tovaglie di Natale...
che le loro lingue serpeggiassero come sciarpe reciclate
a mo di draghi al collo in posa... sì da sputar sentenze di pacchi colorati
ciondolanti come luridi
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 | Colpitemi ancora
coltelli di demoni
mai spenti
Il fianco è
posto al servigio
del sangue che ancor
non basta ad essere versato
Le lacrime del tempo
che scorre lungo i fiumi
dissacrati dei giorni terreni
si versano nella conca
mai
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solitario sul sentiero
vago insieme al mio pensiero
come un soldato senza gloria
ma semplicemente con la propria storia
ho un corpo coperto di ferite
che porto come medaglie delle cose subite...
le trincee scure profonde polverose
rimarranno nel
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Ho il cervello in disuso... il pensiero dissociato
in ginocchio i neuroni della volontà
sono spaccata a metà, fra umiliazione e deferenza
Scrosto brandelli di dignità entrando e uscendo... da ruoli
mentre tu entri ed esci da me...
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 | Che farne di silenzi smisurati
siamo soli e stanchi
quell'istante che ci riscatti
viene sera e l'attimo è tra le dita
ma forse accogli quei momenti
ed hai pietà
dei nostri affannosi atti
provvedi ai gigli nei campi
con frivolo
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 | stupro all'alba della mia essenza
ogni parvenza, da buonista
doppiogiochista, acido arpeggio
solfeggio l'arteria impenitente
paziente 'srivolo' l'asfalto
cobalto, sniffando intolleranza
me ne fotto e punto in alto
oh, sì,il mio
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| EnzoL |
10/12/2011 19:22 | 2635 |
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 | Stringhe al vento
i tuoi pensieri lontani
nodi stretti
l'anima lieve
compone
sulla tela di domani
da imbandire
allineati
ordinati
ordinari
mentre il tuo cuore
esplode
silente
dai suoi vulcani
spenti
e il tuo caos
cola
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 | fulmini e palle scintillanti
fili, nastrini
sorrisi all'albicocca
mitici abbracci infiniti
s'ammorbano tra le strade
come mosche sugli eventi
- cruda allucinazione -
tu intorpidisci la realtà
e negli scampoli di gioia
semini
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| EnzoL |
09/12/2011 13:32 | 2160 |
|
| democraticamente perso
veleno a tempo perfetto
giurassico anarchico
primordiale
iniettato
come il sonno dei vinti
al suono- padrone
dei pensieri roventi
fulcro
elettosi
rivoluzionatosi
inflazionatosi
sul popolo depresso
socio- regresso
che
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Quante cose succedono a Genova
e i cantanti han già pronto il leggìo
perché ognuno vorrà fare il suo pezzo
e stavolta provo a farlo anche io
Sarà il nome, ma è un dato di fatto
che a cantarlo fa sempre il
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Un pugno allo stomaco
è quello che sento
per esser sincero
e dir le cose che penso,
dovrei forse tradir
senza
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Settimane appese al vocabolo
l'America vestita da sceicco
e Milano s'è bevuta in un sorso
lontano la scena che
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Parlo per me, ma voglio ribellarmi, sì,
nessuno si può riempire le tasche già piene
con il mio denaro,
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Suda trasuda piange
al cuor le parole
di un mar d'amore
tra acqua e plasma
trascina nel tempo
melma e fiori
un prato verde
confuso, bruciato,
trafitto e afflitto
da primavera intensa.
Foglie tra il vento
mura e cemento
acciaio lucente
ma da
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| Fil78 |
07/12/2011 12:41 | 1175 |
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La bandiera conquisa all’oppressore giace oltraggiata
sulla terra che un tempo dominò.
E corre or nel vento la
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Non è una serpente...è una biscia puttana
un tumore devastante
non voglio palliativi
voglio la morte subitanea
voglio lo strattone del gigante
la martellata sul cranio
voglio che questa maledetta emicrania di vivere
cessi... e con
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 | Ordunque nulla ha inteso
di quanto nulla mi scalfigga
del suo doppio d'etica
un gocciare di lacrime
che va al centro del cuore
come se lingua pennuta sapesse sussurrare
Ed ogni frage risuona
in nuova veste
non al mio vezzo
che le conosce a
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7014 poesie pubblicate sull'argomento Ribellione.
In questa pagina dal n° 3931 al n° 3960.
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