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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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♦ Maria Manzari | |
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Novembre 2025 |
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Satira
Le 2591 poesie pubblicate sull'argomento 'Satira' Poesie di satira |
Ebbi contatto con Apollonio il dotto
così nomato per il suo intelletto,
in meno di un’ ora resemi edotto
di quanto
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Un compito per casa devo fare!
ed ecco già mi trovo in grande affanno,
credo che il sonno mio ne avrà
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Vacue apparenze
a riempir il nulla
di rumore
anfore vuote
c'han perso
-nell'esteriore-
pure la voce del vento
sinfonie di
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 | Qui finisce l’avventura
del signor Bonaventura,
che per esser buono e caro
non acchiappa più denaro;
ormai i tempi son cambiati:
iellato sei e così resti
crescon i disoccupati
così pure i disonesti.
Ma Bonaventura è
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| Or s’io potessi dir quel che non dico
e se potessi far quel che non faccio
e se mio nome non fosse d’affaccio
pei posteri re sarei, e non mendico.
La bocca dice ciò che cuor disdice,
contraria è mano a ciò ch’istinto
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| Al fine d’onorare il suo carisma
che gl’animi seduce da fantasma
a Cacciatore* dedico quest’inno
per dire dell’arranco, forse indarno.
A traghettare anime d’altrui sponde
trovossi, per tant’anni, con Caronte.
La barca vecchia, non regge a
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asfittico ciondolare stanca- mente
lasciarsi andare
rasentando lo stesso muro da anni
così si sposta il baricentro del
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Squarciamo il drappo nero dei rimpianti
scolliamo piano piano la patina di mestizia
che ricopre come un vello di metallo il cuore
riempiamo i calici di fragranze di risate
e versiamone a chi ne vuole
senza badare a spese
or che l’ora è
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Dapprima all’uomo Iddio donò la vita,
del costato di lui donna formò ardita,
d’ella ad Adamo regalò il
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 | Mai più credetti a me stesso
da quando nell'alba di un giorno,
il piccolo uomo si presentò a processo.
Entrò nel, a lui temibil palazzo, mesto,
e sgusciando dopo alcuni secondi
ve ne uscì più di una setta
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| Ciao...
dimmi pure che cos'hai da dire
Su dai fallo in fretta
che poi tocca a me,
mezz'ora...
devo giusto riempire mezz'ora
tempo del tragitto
e voglia di parlare,
io sola...
potrei anche parlare da sola
sì, sarebbe uguale
ma che
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è la struttura che vale
sale
imprime ritmo a fonemi casuali
unisce insieme sintagmi marziali
produce ossimori rari
musica
al verso sciolto
libero
impiglio d’orchestrali
strali
precipita alternata
baciata
rima stringata
mente il verso
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Un tempo credevo
che sulla faccia
della terra ci fossero
tanti imbecilli
ma sbagliavo...
a sentir le favole
che ci racconta
oggi la politica,
e veder il
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Sono l'illogico pensiero
armeggione intrigante
riverbero di mente nascostamente limitata.
Esondo verità solo mie
elargisco meschinità
inanellando insanie che qual grandine
ricopre logica inducendo al vassallaggio.
Mi ritengo
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come un tronco d'albero
arenato sulla battigia
d'una sperduta penisola pedonale
-tutto mi passa intorno
tutti al mio capezzale-
così mi sento in queste giornate
in questo feretro portato a spalle
-abbiamo sparso sale per tutto
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 | E’ forse l’ignoranza
il limite che dipinge l’altrui gente
come austera e prepotente?
Comodo appare questo semplice
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| "I wanna go to the sky"
mannoh, disse lui "è meglio mediaset!"
"no, non hai capito"-ribatto io-...
"parlo di questa meravigliosa
tavolozza celeste che colora l'anime"
e lui
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 | "Caro dottor che al mio dolor sorridi,
ti voglio proprio dir ch'or m'hai stufato!
Io ti confido tutti i miei tormenti
e d'ogni dì che passa i maggior stenti
tu nul commenti e guardi inebetito!
Mi mandi in bestia sai; ti
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| Il mese Mariano, a tutti è noto
riempie le mangiatoie del loro vuoto;
sia d’erba che di fiori e pur
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Custodisco,
nella luce annichilisco
d'una bugia tremula
che di luce fioca
appena rischiara il desco,
le ore scivolate nella misera
condizione
di schiavitù ordita
bypassata
da un ridicolo stato
disorganizzato.
Salvo il reame
di stampo
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Tu, rilassato, all’ombra degl’austeri
pioppi dormi sonno intenso e tranquillo
e resti steso al loco dei misteri,
tornato
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Salti sperimentati all'occasione d'un giorno
minimali entusiasmi sbilanciano il congedo della paura
mi è grave l'essermi stato fuori...
aver ascoltato un brano d'un verso nella sottana ruvida del pomeriggio
e i Lacuna Coil che mi
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 | Senza retorica di sorta
l'amore è grande svolta,
alti pensieri posta
per dare alla vita una svolta.
Consapevole e pregnante, imposta
in gioco d'anima la risposta,
del gorgo insidioso che ti sposta,
per vivere in armonia con l'altra
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| A furia di volar di fiore in fiore
confuso ti stordisci tra gli odori
per non guardare là dove tu ti posi
diventi cieco non vedi oltre il tuo naso
Confondi un carciofo con un cardo
il velluto della rosa col papavero
affranto alfine ti
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| Vuoi per mola, per faccia ed andatura,
per volgarità d’animo e costumanza,
per trivialità a far la sua
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 | Inveterati
senza età
nei laboratori nati.
Difetti produttivi
senza fili attaccati
al tempo che passa.
Sfoggiate
agli avidi occhi compulsivi
mercato
onirico deprezzato.
Svendite soventi
al potere delle menti
soverchia
vi
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| Eppure nel riflettere con virtù di luce,
la comune strada vidi oltre l'abbaglio
ma spine pungenti divisomi dall'agognato frutto,
mi diedero nel pensare sul mio proseguir nel certo.
Che il fare comune,
sia il bene, s'ha da dimostrare
e si
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| Quell’essere cattivo, pestilente
come canna al vento è fluttuante,
alfine di ferire l’umanità
passa dall’una
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| Di pause ti sei colma,
un silenzio nell’eco di sillaba,
scrivendo senza un ritmo apparente
mentre mutavi il verso.
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Forse questa pausa,
aggettivo anteposto al cuore vivo,
o al rovescio l’insieme cangiante
del tuo aspetto
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| Passa un giorno e l'altro via
mentre attende il buon Anselmo
di vedere la poesia
apparire sullo schermo.
Ed intanto scorron gli anni
ed invecchia il prode Anselmo,
speranzoso è fra gli affanni
e si gratta in testa l'elmo.
E' un
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2591 poesie pubblicate sull'argomento Satira.
In questa pagina dal n° 1381 al n° 1410.
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