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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Sociale
Le 12203 poesie pubblicate sull'argomento 'Sociale' Poesie sociali |
 | Esser guardiani tanto non vale
ti prodighi per un mondo fallace!
Dove l'idea furbesca è vorace
non vedi i segni immondi rapaci?
Assassini di dignità e di vita
e tutto sempre più stretto nel degrado.
Esser guardiani è
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Bottiglie vuote sull'asfalto a ricordare...
croci e fiori ai bordi delle strade per pregare.
Lacrime dal cielo a riempire,
chi sveglio aspetta per non soffrire.
Vuoti interiori da colmare,
rombano i motori ancora una curva per sognare.
Uno
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Ho fatto uno sbadiglio sulla metro
davanti ad una bionda tutto fuoco
ed una mora che mi stava dietro,
ma cosa strana gli
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E’ di tutti la tavola imbandita
la stanza è vuota la mensa piena
Chi primo arriva prende posto
chiude gli occhi e si sazia
e poi va via
E l’ultimo conterà le briciole...
Apre gli occhi e scava nel piatto
torbido sugo croste
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Cento passi Oltre.
Oltre la morte.
Oltre i marciapiedi rotti dal silenzio.
Oltre il velo pietoso della notte,
steso sulle lacrime dell'assolato cielo.
Oltre il solco delle profonde rughe
delle Donne coraggiose e Sole,
che a sera sgranano...
il
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Dal mio padrone assai cialtrone
ho subito quarant'anni di flatulenze
e infinite volte alzata al cielo
a minaccia della
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Ferma a questa finestra
di sbarre arrugginite,
gocce dal tetto,
lottando con la fame
come una spina nel cuore,
respiro profondamente
guardando i tuoi occhi... Signore.
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Quanta povertà mi segue!
Quante persone senza pane!
Giovani e vecchi
dai
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 | Mille anni fa
un tenero amore nasceva
a consolare il mio io,
ma tribolava la gelosia,
sentimento dei giorni tuoi
nel groviglio d'ossessioni...
Davanti al pugno alzato
spiegazioni e scuse
non bastavano mai.
Assurdo è urlo di
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| Non voglio la luna,
non prego le stelle,
desidero solo
un raggio di sole,
perché qui fa freddo,
non ho la caldaia
e tremo di giorno
e pure di notte!
In casa ci piove,
il tetto s’è rotto,
non ho il denaro
per farlo aggiustare!
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| Il prete cucina bene
e i fumi d'arrosto
agitano l'orologio sul campanile,
le lancette litigano
e quella dei secondi
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 | Porti virtuali accolgono
navigatori da terre sconosciute,
al richiamo di sirene nella notte.
Fari spenti su bianche scogliere,
gabbiani pronti al primo volo,
rapaci in silenzio in cerca di prede.
Connessioni remote cosparse
d’esche su vacui
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| Affatica il libero Spirito un corpo sazio
di sé ma, tu detesti oh Dio chi si offre spalmato:
ieri ho fotografato una rosa
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 | Alto interesse e impegno
hanno a distrarre l'angoscia
già seduta nei camminamenti
dell'evidente sfacelo.
Esaltano or uno poi l'altro
e lavorano le parole al vero.
Diventano vaghi dove conviene
e alla gente che patisce
a non amar
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| La porta sigilla gli addii
ride quando è semichiusa
dorme quando non ci siamo
ci saluta alle spalle
conosce tutti
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Ogni sera stiamo a pensare
quello che il giorno ci ha lasciato
tiriamo le somme sul campare
e ci lamentiamo di ciò che è stato
In realtà non riflettiamo mai
sul presente a noi donato
perché riraccontiamo i nostri
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 | Strano o mio stivale
ti trovo nel pallone,
tanta è la retorica
ma zero in coesione.
Tutti contro tutti,
in questa giostra
che porta in auge
l'io squallido,
che porta linfa
solo alla propria bottega.
Si lo so sei fatto così
o
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| Italia mia, non ci capisco niente,
ultimamente mi sembri un po' così...
non saprei dire... sembri un po'...
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 | È triste l’immigrato alla fermata
e il sabato, le corse pur son poche;
stamani, un vero fiasco, su al mercato:
nulla venduto, e merce sequestrata.
Domani, per campar, cosa inventare?
Con bocche da sfamar, laggiù tra i neri:
fin d’ora non potrà
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| Non scendo quasi più dentro di me
per unirmi all'intero,
con il tempo la strada si è ostruita,
sono caduti massi di dolore
dalla parete del mondo,
le tracce si sono coperte di polvere
d’ingiustizia.
Una volta portavo su,
trascinavo
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| S'infratta la collina
nell'alba tinta di foschia
colorar la terra di fango,
acre di nera polvere
Sguazza il giovane
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| Senza scarpe e senza scuola
vagate per le strade
sotto pioggia e indifferenza.
Non lenisco col mio scritto
il candore disilluso
dei vostri anni delusi.
A piedi nudi non avete
puntini sospensivi
ad alleggerivi il cuore.
Così fanno
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Macigno nel cuore.
È un pianto muto,
speranze deluse
dentro l’amarezza.
Si spara, si muore.
Ferite di guerra
come dura pietra.
È un forte schianto,
un sogno finisce.
Noi ti supplichiamo:
"Scendi sulla terra
coi motori alati
degli angeli,
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Gocce rosso fuoco, da me a te
linfa che dona vita e ritempra l'anima, la mia.
Stille di gioie, son le mie
da cuore a
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 | Ti ho cercato ieri
non eri seduta sulla panchina
del parco delle due betulle
vicina all’ingresso principale.
Il giorno prima io c’ero
seduto dalla mia parte.
Ho visto nella folla di cartoni
una leggera somiglianza
non eri tu tra la pasta e il
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 | Uomini e donne con mani abbassate,
curvi in davanti a capo basso,
immersi nella routine di tutti i giorni,
lamentosi e
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| Il nome non me lo sono scelto
e neppure il cognome
e la mia data di nascita
l'hanno scritta gli altri
l'ho letta
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La tua mano sia la casa di quei bimbi
e gli angeli le tue carezze
sulle loro guance bagnate dalla paura.
Ascolto il canto della notte, dei Navaho, che
mi trasporta su monti che conobbi, la tristezza!
-l’inferno sembra prendere possesso, la rabbia!
E
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Generoso sempre son stato
il sorriso mi è naturale
e l'avaro ho considerato
per quel che vale!
Or lasciar voglio in dono
non ciò che solito dici,
qui niente monete d'oro
da distribuir ad amici,
è solo affezione
che
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Ricorda le onde,
il vento e la tempesta,
voleva veder la luce,
ma... pugnalate d’acqua gelida
hanno trafitto petto e cuore.
Erano migranti!
uomini donne e bambini,
sorrisi a cogliere fiori
di primavera.
Sciamano lentamente
i colori della
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Ti fossi adeguato
ti fossi accontentato
ti fossi dipinto un sorriso comune
ti fossi scelto la maschera con cura,
plasmato dall'ambrosia dell'immagine.
Ti fossi guardato allo specchio, ma solo con gli occhi
ti fossi seduto al volere degli
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12203 poesie pubblicate sull'argomento Sociale.
In questa pagina dal n° 2191 al n° 2220.
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