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Le 6633 poesie in esclusiva dell'argomento "Donne"
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Ha abbandonato
la sua bambola sul letto,
nel suo ultimo gioco di bimba,
e donne schiave
di ogni dignità private
per svenderla
ad un vecchio
porco pedofilo
la abbigliano.
Avanza
con occhi colmi di terrore
la sposa bambina
verso un
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livida la notte
rosse le sue labbra
quel vestito corto
fatto di maglia
il bicchiere rovesciato
quella sete asciutta
nella gola
i fiori sulla tovaglia
il fumo della sigaretta
accesa
ammorba l'aria
denso come il silenzio
nella stanza
si fa
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Nel tuo esserci, contemplo l’esistenza
quando il tuo corpo della vita si fa servo.
Umilmente, col sì discreto,
di donna semplicemente!
Ti porti dentro l’oppressione della storia
e il ribrezzo di spuri desideri,
senza che ti sfiorino odio e
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 | Guardala,
elegante e leggiadra
come una ballerina di danza.
Sorride, annuisce,
adatta
ad ogni situazione.
Per esser
così fine
ci vuole impegno
e costanza.
Sui suoi tacchi
lei svetta
testa alta e sicura,
poi sottecchi si
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Nel silenzio grida
una culla di immondizia,
un bisbiglio un suono.
Nel vento l'emozione di un volto,
dietro lo specchio riflette lo sguardo,
occhi vitrei lacerati impauriti.
Guance rosee,
un filo di luce la lega alla vita,
trasforma il
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 | La donna del poeta lo sa bene
che l’uomo accanto a lei è un po’ svagato
distratto dai suoi voli irriverenti
nei cieli mai trovati e mai clonati
col ghiribizzo appeso ad una penna
coperto da un'astrusa fantasia
di chi nel dubbio chiede scopo
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Il grido del silenzio
è un freddo deserto
nella sabbia rovente
è una voce roca
che si perde nel vento.
I colori del dubbio sono tanti.
Sono come cometa
che può illuminare.
Zingara del deserto
il silenzio è l’urlo
che mi tiene
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Vorrei poter entrare
nel mondo delle donne,
scoprirne quel mistero
che le contraddistingue
in modo assai diverso
dal genere maschile.
La femmina possiede
un fascino stupendo,
la bocca sensuale,
lo sguardo indagatore,
il seno prosperoso,
i
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Dedicata a te
con le unghie laccate di nero,
il caffè,
la sigaretta in mano.
La voce roca,
senza domani,
straccio strascicato per le strade
indegne
d’un presente
a te poco presente ...
...penso.
Ricordo lo sguardo smorzato,
eppure vivo
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Lanterne arancio
lanciano invettive rossastre
sugli orli della via
nell'aria fredda che porta labili bisbigli;
il fiatone rimbomba nelle orecchie:
non fermarti, corri ragazzo,
Citerea è tornata e vuole le tue ossa!
Qualcuno,
forse un
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La chiamavano in mille modi di diversi
diversi come i suoi documenti
ma io la chiamavo orecchini di piombo
le più belle gambe del mondo.
I suoi occhi erano verdi
il suo seno due picchi innevati
la sua bocca un ragione ed un torno
e quelle
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Gocce versate
per tante sinfonie ascoltate
che rammentano quel passato
vissuto tra ombre e notti insonni
a parlare per un prossimo inesistente.
Il declino per una congrega
che danneggia una generazione prossima.
Poi una cometa apparsa da
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La sobrietà dell’essenza esprime
ogni tuo candore, oh meraviglia!
Lo sguardo profondo s’appiglia
alle aguzze vette e alle alte cime
dei platonici sentimenti d’animo.
Pane azzimo
per il lungo viaggio
tra le paure,
ma il tuo coraggio
e le
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Sono la strega nello specchio,
il calice pieno di veleno addolcito col miele.
Sono la befana che scende dal camino,
che vola sulla scopa,
che dona serenità al tuo bambino.
Sono il serpente nella tua casa,
sono la nera megera,
un involucro
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Acerbo amore di ragazzo
per quella professoressa dai capelli biondi
la gonna appena sopra alle ginocchia
gli occhi che incantavano i ragazzi.
Amore che amor non è ma desiderio
tra quei compiti in classe
e il suo sorriso mai severo
amore
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Sole, io ti chiedo a sera la più rossa
fiamma che avvampi nei tramonti a foco
all’ardere dell’animo mio invoco
per colei delizia che cuor indossa
mentre nel mar turchino la luce infossa
e l’ultimo chiaror rendersi fioco
al saluto del
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Senza un vademecum
ci incamminiamo, lungo mattini,
su strade fin troppo praticate.
Spesso, lasciamo dietro la porta un cane, un gatto...
che addomesticarci non sanno ai ritorni,
quelli sempre in tempo per una carezza,
una sete, un
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Portava le trecce
un vestito a fiori
e disegnava numeri a campana
nel cortile.
Poi lanciava i sassi
e saltellava
uno due tre
a volte cantava.
C'erano semi nel cortile ad essiccare
pomodori rossi
granturco sulle stuoie.
Badando a non far
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Lei era il mistero nascosto tra i vicoli
con la sua rabbia e la sua prepotenza
i bambini nascondevano gli occhi
se lei comandava nel gruppo.
Non voleva giocare con le bambole
diceva che preferiva il pallone
e guai a non farla giocare
si sarebbe
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Gobba di luna maltrattata,
un dio che la nega, lega un fiore di sangue,
passo nudo sulle schegge del cielo,
e i santi chiudono a punti e ad ago
gli occhi dei malori oltre la cima
il bianco dei semi e degli orti.
Gobba di luna solitaria,
dimmi
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È un momento di piacere il bagno della sera
gli oli profumati ...le essenze d'Oriente
i petali di rose e le candele accese
Ma m'invade nell'anima la tristezza
per quel pianto di bimbo
nel buio della sera
Una madre accende una
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Tra i ciliegi in fiore
fragile farfalla
un fil di fumo
aspetti dal mare.
All'orientale vestita
lenta incedi
ai margini del piccolo lago
che riflette la tua figura;
straziata
l'amore attendi.
Attraverso
l'eco di una melodia
odi i
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Sogni ali degli angeli
da rubare ai gabbiani
per andare al di sopra
di menzogne e finzioni.
Sogni ali di Zefiro
per sorridere al cuore
andare sulle stelle
su nuvole dorate.
Sei speranza di rosa
un diamante che brilla
per volare
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Non di vergate pagine ha scritto la vita
ma
nel terso cielo d' occhi accesi
ho letto di gioie e dolori
sorrisi e pianti
Il tempo
quel tempo che di soli
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Non vendo sogni e faccio per mestiere
lo scalatore di erte nei miei mondi,
stranezze per i più, e se mi confondi
sei donna che elargisce ogni piacere.
Ma non puttana, no! Ben più elegante
di un nudo che fa palpitare il marmo
davanti
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Anche se non sei mai nato, avevi già un nome
non avevi un volto, ma immaginavo il sole,
il sole che colpiva i tuoi capelli oro,
oro come i suoi,
occhi azzurri come il cielo.
Ho scelto di non scegliere per non farti soffrire,
ho scelto di
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Seduta la fanciulla
là sola se ne stava
sui piani alti della scala
e guardava e ammirava
la strada della sua vita
che si perdeva
là in fondo sul verde.
Ballavano i suoi occhi
cullati dai colori
di un cado tramonto.
Un pittore la vide e la
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M'hai colto che mascheravo
la tristezza facendo mio rifugio
questa croce di case scrostate
dalla volta del tempo indifferente.
Non v'è calcolo che possa prevedere
se sole o tempesta sarà sul mio cammino
viottolo che percorro ogni
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Lo voglio donna fiero e pettoruto
in carne e ossa con nessun complesso
legato al meno assurdo compromesso
così gli do il più grosso benvenuto.
Lo bramo sordo e forse meglio muto
felice del suo stato e del suo sesso
estremamente furbo
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Sto dipingendo un quadro favoloso,
al centro ho messo un’umile figura
con i capelli lunghi ed ondulati,
un corpo tondeggiante e sinuoso,
vi svelo ..., ma l’avrete già capito
dai cenni menzionati in precedenza
che trattasi d’un magico
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novella amor mio
emersa dalla spuma del mare
porgi la mano nella storia mia
radiosa divina di grazia
sulle ali di quel vento
sei giunta dentro ai miei sguardi
recidendo le catene
delle perenni solitudini
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6633 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1291 al n° 1320.
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