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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Le 32540 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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Quali parole avrei tirato fuori dallo scrigno dei silenzi
per l’istante di euforia sognata o il dubbio
che si avvitava nella mente ed ogni ombra
spalmata sopra il muro
Quali parole se di quiete assaporata ad ogni goccia
se di un ritorno amaro nel
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Ancor trema
l’urlo che mi vive dentro...
non recita
ma è una spina nel petto
a volte ignorato
non muore e galleggia
quel grido che squarcia il silenzio
e non trova mai un giusto compromesso...
si nasconde e attende
e mentre il dolore
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Fievole sole,
innondami dentro.
Quanti vagiti s’innalzano
dalle viscere della terra.
Ridammi gocce di luce,
per schiarire cupi volti,
annichiliti dal vuoto.
Ecco gli sguardi spersi,
incrociati all’edera
d’un fiume prosciugato.
Dolce visione
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Stagioni dell’Uomo
ciclica
contrapposizione delle età
che all’approssimarsi
dell’autunno della vita
a ciascuno
riserva
un ambiguo sentire.
Increduli
per una mutazione
tanto inaccettabile
quanto
irreversibile
come un
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Navigherò nel buio
di un silenzio
camminando
a piedi nudi sul cuore.
Farò
un tuffo nei ricordi
si farà grande la luna
e ascolterà i miei tormenti.
Sarà serio lo sguardo
nel rogo delle parole
e il sogno
principe della notte
curerà
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Si fugge da un’idea che assilla
un pensiero affievolito che risorge
un posto poco saldo vacillante...
dove si torna per sfogliare petali
E si lasciano impronte - o solo segni -
di chi scrive di amarezza e di dolori
di tradimenti e d’un
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Scarrocciando, d’inerzia...
è un navigare greve senza vento;
la randa sgonfia ed ammainato il fiocco
a guidarmi in deriva
riverberi di luna ed astri smorti:
il soffitto emaciato
sembra aver divorato il loro ardore.
Non ho perduto i remi,
anzi,
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l’io fa capolino
si divincola dai modi dell’essere
-sorge in versi dimenticati-
fende la scorza
poesia obliata
si guarda con sospetto
-pure è vivo-
e
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 | Desfallezco en está hora de razón incierta
oh poesía, que al poeta en su fe agotas
.
Egocéntrico portavoz en su cavilar
soñador que al reciento hermético refugias
.
Desfallezco si, entre páginas vacías
solo y cansado junto a esté encierro de
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Triste spartenza
dal borgo natio,
nelle mani di Dio
affidai il dolor!
Ormai tanti anni,
in mente una chiesa,
febbrile l’attesa,
volevo tornar!
La prima mia vita,
con il santo nero,
resta un mistero
dentro il mio cuor!
In quella
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E’ profumo d’ottobre innanzi a questo sole
tra tutti i miei vorrei, declami e fole
concorro al tempo ai suoi colori caldi
a quel che credo in ordine: terra di smeraldi.
Le mani in tasca il cuore nella sciarpa
le spalle strette al cielo un pensiero
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io sono qui
in giro tra le stelle
cercando una luce nella notte
che mi tenga compagnia
io sono qui
a parlare
a viso scoperto con le mie paure
a ridere di me stesso
per non piangermi addosso
io sono qui
dimenticando e ricordando
-come un
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E non v’è paragone tra clamore e silenzio
e sonagli e trombette, burattini vestiti di carta...
E solo cocci di vetro a riflettere la luce
E’ sbocciata una rosa sul ciglio della quiete
timida nella notte generosa di stelle
Scorderò così le
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E’ come se avessi perso le parole
il suono la sintassi e ciò che esprime.
Un vuoto strano qui, in questo rumore
all’angolo più scisso del mio volere.
Comunque e a parte, senza le parole
in questo suolo muto, di nessuno.
Eppure il verde continua a
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La strada si deforma
e a breve
il freddo marmo
avrà interrotto la traccia
-saprai recuperarla?-
L’orizzonte si perde
e cielo e terra
distilla nuova ferita
pure l’origine
non più si conosce
-che sia nella fine
che porta forse a
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 | Quasi tre ore son passate
e all’improvviso mi sveglio.
È buio, son stanca, devo dormire!.
Mi giro, mi rigiro, sbadiglio...
stendo una gamba, la fletto,
la ristendo ... ora è penzoloni.
Sbadiglio ancora
tergo gli occhi con le dita,
risbadiglio e mi
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Dipingo lanterne
a riflettori spenti
ad uno sbadiglio di stelle
da quel silenzio
che mi esclude dalla vita
oltre questa
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Ogni notte
apro il cassetto dei sogni e scopro
una realtà al limite dell’inganno.
La mente è instancabile
crea gocce di pensieri.
Mentre il sogno affida
a messaggeri alati
il segreto
cerco di lenire il travaglio
dell’anima
smorzando la
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Trema il sospiro...
singhiozza l’anima affranta
mentre nel silenzio
la mia nuda ombra si riflette
lo spirito arranca
e alla ricerca dell’oblio
con il cuor che si genuflette
il ricordo balbettando naviga
il passo si irrigidisce
e si tuffa nel
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Comprendimi
in questa voglia di fuga - di superare i bisogni del corpo affamato e che ha sete -
vestito di stracci e delle tue idee geniali e con le scarpe che tagliano i piedi
In questo smarrirmi in un tempo fermo
mentre esploro isole e muta mi
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Eldorado quel fil d’immenso
fantasticamente volo
a ricercar maestosità divine
oltre baciante orizzonte
Limite che aldilà dei trambusti
viaggio felice annaspando respiro
che da materia organica composito
in folgore d’anima mutasi
E acredine
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Non ho pane per i denti, né bicchieri d’annaffiare
ho soltanto pochi semi e qualche lacrima rappresa
ma ho trovato un compromesso tra dormire e sanguinare
come un’algida candela che nel buio resta accesa.
Scrivo d’anime respinte sul confine
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Voltavi gli occhi,
odorando fiorentine orchidee.
Nel manto volta vespertina.
Eri lì, mi aspettavi
scortando l’esausto piede
intinta nell’ombre laconiche.
Macchiavi scarlatta bocca,
tronfia di trionfo.
Alcuna t’è rivale.
Amante, amata
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Dell’aura mattutina ancor mi beo
e di salsedine il profumo sento,
ver me da fresca brezza trasportato.
Dell’acqua luccicante ai primi raggi
assaporo la verde trasparenza,
ove mi specchio e ognor mi riconosco.
Poi nel vermiglio tramonto
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 | Lento, cadenzato, inesorabile procede
il cammino nel quotidiano
seguendo giorno dopo giorno
inerpicandosi sugli scoscesi dirupi
dei molteplici affanni
percorrendo i tortuosi sentieri; gli anni
smarrita mai la meta
Attraversando affollate,
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Arriverà quel tempo
in cui sedutami in cima ai ricordi
in un bel verde prato di smeraldi pensieri
rimpiangerò rimpianti
il gusto non assaggiato di delizie d’inconscio
taciuto in un bel nodo di gola
da soffocarmi il respiro, sospirando l’agro
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Spira robusto il vento,
spenti i clamori estivi
la vita come sospesa
si esprime nei colori cangianti.
Le colline intrise
di pioggia e nebbia
son così belle
da togliere il fiato.
L’alternarsi delle stagioni
mostra l’illusione del
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Ho baciato la luna
su di un campo di stelle,
assente era il vento
giocava con l’infinito
si dondolavano i pensieri
sui secoli ancora vivi,
nasceva la poesia
vestita della bellezza
salivano i colori
cacciati dai tramonti,
riempivano i
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Cadono foglie,
colpite dal vento
che fredde mani
non stringono,
sulla polvere
si posano mute,
non danno più ombra,
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Stasera esser vorrei
la culice puttana,
certa d’almeno morire
sorpresa dai primi
geli autunnali,
o il polpo policromo,
che tra deserti spalti
d’alghe nocive
e insidiosi grovigli di coralli,
dei suoi tre cuori si stordisce al palpito
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In equilibrio sull’asse
a pochi metri da terra
fango foglie carcasse di piccioni
detriti mucchi di polvere
cenere
Il cielo è troppo lontano dai passi
più vicino ai pensieri, quei rami fioriti
di acuti di nidi di nodi intricati,
richiamo di
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32540 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5671 al n° 5700.
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